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Edizione del 10/05/2020
Estratto da pag. 1
Coronavirus, Boccia gelala virtuosa Umbria: cosa si potrà lunedì
PERUGIA Non si può riaprire nulla lunedì. Impossibile anche un’eventuale ordinanza regionale che dovrebbe rispettare i protocolli per la sicurezza dei lavoratori, ma a quei...
PERUGIA Non si può riaprire nulla lunedì. Impossibile anche un’eventuale ordinanza regionale che dovrebbe rispettare i protocolli per la sicurezza dei lavoratori, ma a quei protocolli sta ancora lavorando il Comitato tecnico scientifico del Governo e l’Inail. Insomma, non ci sono ancora. E’ questo il contenuto della lettera che ieri il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia ha inviato alla Conferenza delle Regioni. Una mossa che di fatto chiude ad ogni passo in avanti da parte dei governatori. Abbastanza per scatenare la rabbia dei presidenti di Regione, Tesei in testa, che da giorni aveva posto sul tavolo il “contro-calendario” umbro: commercio al dettaglio, parrucchieri e barbieri a partire da lunedì 11 maggio, poi la ristorazione dalla settimana successiva e dal 25 anche i centri estetici. La comunicazione di Boccia ha messo in agitazione Palazzo Donini che in queste condizioni, nonostante i dati sul contagio vicini allo zero - ieri solo un nuovo caso di positività - si trova la strada sbarrata. 

La proposta dell’Umbria di fronte al diniego dei giorni scorsi da parte del Governo giustificato con la mancanza dei protocolli era stata semplice: «Nel caso del commercio al dettaglio basterebbe adeguarsi alle misure adottate per le attività già aperte, così come accade, ad esempio, per l’alimentare e gli articoli per i bambini». Il braccio di ferro resta aperto, a questo punto si tratta per lunedì 18 maggio e la speranza di Palazzo Donini è un via libera sostenuto da dati “buoni” relativi al contagio.

IL PIANO

Ieri la Regione ha dato via libera ad un piano straordinario di contrasto alle povertà collegato all’emergenza Covid-19 da 8 milioni di euro.

Il piano è suddiviso in sei filoni d’intervento che vanno dall’erogazione di buoni spesa destinati all’acquisto di beni di prima necessità e contributi economici per medicinali e utenze domestiche, al sostegno economico alle famiglie per i costi derivanti dall’acquisto di materiale informatico e collegamento alla rete, resi necessari in seguito alla sospensione in aula delle lezioni scolastiche, al supporto ai nuclei con all’interno familiari con disabilità e che si trovano, in questa fase, un notevole aumento dei carichi di cura. Altre risorse saranno indirizzate al finanziamento di interventi di potenziamento dei servizi sociali comunali con particolare attenzione al sostegno socio educativo. Un filone degli interventi è dedicato anche al Terzo settore a sostegno dei progetti di volontariato e del Servizio civile per continuare ad assicurare il supporto a favore dei territori e della comunità.

« Il piano – ha spiegato l’assessore Coletto – delinea una serie di interventi per dare risposta ai nuovi bisogni che esprime la popolazione maggiormente esposta ai rischi derivanti dalla pandemia. E’ stata predisposta quindi, una riallocazione delle risorse comunitarie, nazionali e regionali, in modo da finanziare interventi resi molto più urgenti in questa fase di emergenza, rispetto a quelli previsti inizialmente. La pandemia infatti, - ha spiegato Coletto - ha aumentato ancora di più la vulnerabilità delle persone adulte, creando una condizione di disagio sociale che non si identifica esclusivamente con la povertà, ma che si genera quando ad una preesistente situazione di fragilità sociale, si associano emergenze o eventi, anche imprevedibili, che destabilizzano il corso della vita e rischiano di portare la persona o la famiglia all’impoverimento sul versante economico e esistenziale, generando o favorendo percorsi di esclusione sociale».

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