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Edizione del 09/05/2020
Estratto da pag. 1
[saldi-]La decisione della Conferenza delle Regioni di posticipare la data di avvio deisaldi estivi dal primo sabato di luglio al primo sabato di agostonell’interesse della categoria e alla luce del nuovo scenario di mercatoasseconda le nostre proposte e tiene conto del parere della grande maggioranzadegli esercenti lucani in particolare dei settori abbigliamento, calzature eaccessori. E’ quanto sostiene Confcommercio Potenza di intesa con Federmoda. Ladecisione nasce da una «sollecitazione degli assessori alle attività produttiveed è motivata dalle necessità derivanti dalla gestione dell’emergenzaepidemiologica da Covid 19 e dalle conseguenti misure». La Conferenza delleRegioni è impegnata a «darne seguito attraverso una omogenea applicazione dellastessa su tutto il territorio nazionale”.Confcommercio riferisce di averrealizzato un sondaggio tra gli associati in Basilicata (oltre un centinaio ilcampione).In estrema sintesi, emerge che:il 94% delle aziende è CONTRARIO ALLADATA ATTUALE (primo sabato di luglio ovvero, quest’anno, il 4 luglio)laPOSTICIPAZIONE dei SALDI è la SOLUZIONE PREFERITA (59%)la SOSPENSIONE dei SALDIè la SECONDA SCELTA (38%)un’3% ha chiesto di ANTICIPARE la data di partenza deiSALDI“Dunque quella delle Regioni – ha affermato il presidente di FederazioneModa Italia-Confcommercio, Renato Borghi – è una scelta responsabile,nell’interesse del mantenimento della data unica nazionale, che premia lavolontà espressa a larga maggioranza dalle aziende rappresentate e i nostrisforzi atti a promuovere l’indirizzo più sentito. Gli imprenditori del settoreconfermano di voler l’inizio delle vendite in saldo all’effettiva finestagione, tanto per i saldi estivi quanto per quelli invernali. “Auspichiamo –continua Borghi – di riaprire il prima possibile e che tutte le Regioniadottino quanto prima i provvedimenti in linea con l’indirizzo dellaConferenza, sospendendo altresì il divieto delle vendite promozionali nelperiodo antecedente i saldi. Alla ripartenza servono certezze anche su questofronte per programmare un futuro già molto incerto” A conferma della posizionedi Confcommercio si registra il crollo delle vendite al dettaglio. A marzo 2020l’Istat stima infatti flessioni rispetto a febbraio pari al 20,5% in valore edal 21,3% in volume. A determinare l’eccezionale calo sono le vendite dei beninon alimentari, che diminuiscono del 36% in valore e del 36,5% in volume,mentre quelle dei beni alimentari sono stazionarie in valore e in lievediminuzione in volume (-0,4%). Su base tendenziale, si registra un calo del18,4% in valore e del 19,5% in volume. Anche in questo caso sono le vendite deibeni non alimentari a registrare un calo (-36% in valore e in volume), mentrerisultano in crescita quelle dei beni alimentari (+3,5% in valore e +2,1% involume). Le diminuzioni maggiori riguardano Abbigliamento e pellicceria(-57,1%), Giochi, giocattoli, sport e campeggio (-54,2%) e Calzature, articoliin cuoio e da viaggio (-54,1%).