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Dir. Resp.
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Edizione del 08/05/2020
Estratto da pag. 1
Riaperture e dati sanitari, continua il braccio di ferro Stato-Regioni
Città della Spezia - I presidenti chiedono il via libera al commercio dall´11 magio e l´autonomia decisionale dal 18, ma Boccia frena: "Riaperture dal 18 per chi ripetta le linee guida Inail".
Fuori provincia - Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali, per cerca di contenere la voglia di riapertura delle varie Regioni. Sono infatti sempre di più i governatori che mordono il freno per far ripartire l’economia, ma Boccia ha sottolineato: "Tutti noi vogliamo arrivare alle differenziazioni territoriali. Dal 18 maggio molte attività potranno riaprire, ma lo si dovrà fare in sicurezza, e le Regioni che decideranno di farlo senza il rispetto delle linee guida Inail se ne assumeranno la responsabilità". D’altronde la cartina disegnata dal Covid-19 mostra un’Italia profondamente divisa con Lombardia e Piemonte che faticano ad uscire dell’emergenza ed altre regioni con contagi spesso a zero o poco di più. L’Alto Adige è primo ai blocchi di partenza: forte della sua autonomia e con un solo caso positivo e zero decessi, ha deciso di accelerare sulla Fase 2 con una legge ad hoc che consentirà di riaprire prima. A contendersi il primato nella classifica degli “zero contagi” sono Basilicata e Molise, le regine dello “zero alternato” che nella settimana tra il 29 aprile e il 5 maggio hanno raggiunto il traguardo quattro giorni su sette. L’Umbria, primatista con distacco per bassa letalità e indice “R0”, per due giorni è riuscita a non avere nessun nuovo caso; mentre Sardegna, Calabria e Val d’Aosta ci sono riuscite solo una volta. Le sei Regioni comunque ormai da molti giorni non superano i 3 o 4 contagi al giorno. E sempre queste 6 regioni, e per un giorno anche la Sicilia, hanno più volte segnato lo zero sulla casella dei decessi. Risultati sui quali conta la Sardegna per riuscire già da lunedì a far riaprire molte attività. Anche il Friuli Venezia Giulia e l’Abruzzo sono scesi più volte sotto quota dieci, con un numero di morti inferiori a cinque. E anche alcune regioni tra le più compromesse — come le Marche e la Toscana — hanno un numero di nuovi positivi ormai ridotto a poche decine al giorno, che le fa ritenere fuori dal tunnel. Ieri 15 regioni erano sotto i trenta nuovi contagi. E allora ecco la corsa al rilancio dell’economia locale. In Sardegna parrucchieri e centri estetici potranno riaprire da lunedì 11 maggio. In Liguria si studia come anticipare il settore food in sicurezza, l’Emilia Romagna promette di seguire le indicazioni del governo ma chiede di accelerare, così come l’Umbria che punta sul turismo verde. Tornando a Boccia ha dichiarato che: “Stiamo lavorando su bar, ristoranti e parrucchieri. Con un occhio puntato a nuovi positivi e ricoverati: se continuerà la discesa, saremo presto più liberi”.Intanto ieri al termine della Conferenza delle Regioni il presidente della Liguria Giovanni Toti ha dichiarato: “Da lunedì 11 maggio via libera al commercio e dal 18 maggio, scadenza del Dpcm, poteri alle Regioni per tutte le riaperture”. Il braccio di ferro continua.