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Edizione del 08/05/2020
Estratto da pag. 1
Fase 2: Fontana, `prima dati su effetti riapertura, poi decidere nuovi passi`
Milano, 8 mag. (Adnkronos) - "Prima dobbiamo capire gli effetti di queste giornate di riapertura, misurare i numeri, i dati che ci arriveranno e poi decide...
Milano, 8 mag. (Adnkronos) - "Prima dobbiamo capire gli effetti di queste giornate di riapertura, misurare i numeri, i dati che ci arriveranno e poi decidere i passi successivi. Ma per avere informazioni attendibili è necessario attendere qualche giorno". Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, non ha fretta: nessuna fuga in avanti per questa fase 2. Il governo non ha recepito l'approccio che lui, assieme ad altri governatori del centrodestra, ha suggerito per il programma di ripresa delle attività economiche e sociali, e la Conferenza delle Regioni ha proposto un documento che invoca di dare via libera ai negozi dall'11 maggio con toni nei quali dice di non riconoscersi fino in fondo, come spiega in un'intervista al Corriere della Sera.

"Secondo me il concetto di fase 2 è stato fin troppo caricato di aspettative. Questo, in realtà, è il momento più delicato, è quello del monitoraggi, del controllo, della raccolta di dati utili per capire cosa ci aspetta. Certo, siamo tornati a fare molte cose che per due mesi non potevamo fare, stiamo verificando che il sistema del trasporto pubblico locale regga, ma non possiamo perdere di vista la sostanza: siamo alle prese con un'epidemia. È di questo che dobbiamo occuparci, innanzitutto", sottolinea.

E invece "vedo tanta gente che si è riversata nei parchi per le strade, davanti ai bar e che usa la mascherina come un nuovo accessorio da tenere sotto il mento e da indossare correttamente in caso di controlli. Insomma, il punto è stabilire e rispettare alcune regole che consentono un certo livello di sicurezza. Esattamente lo stesso criterio che io suggerivo per le attività economiche e commerciali", precisa il governatore le cui giornate non sono cambiate: "semmai trovo più traffico per arrivare" a lavoro. Quanto ai rapporti con il governo "anche quando i toni si sono accesi non era mai per questioni politiche ma sempre nel merito delle questioni urgenti e delicate che dovevamo affrontare. Quindi i rapporti sono sempre stati e continuano a essere istituzionali e orientati alla gestione della situazione, mai condizionati da altri pensieri o finalità", conclude Fontana.