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Dir. Resp.
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Edizione del 07/05/2020
Estratto da pag. 1
Fase 2, le regioni: "L`11 riaprano i negozi. Poi decidiamo noi". Boccia dice no
Da lunedi' 11 maggio via libera al commercio e dal 18 maggio, scadenza del decreto del presidente del consiglio dei ministri, poteri alle Regioni per tutte le riaperture". E' la richiesta delle Regioni al governo emersa dalla Conferenza delle Regioni di oggi pomeriggio che ha convenuto su questa necessità e sull'istanza che dal 18 maggio sia data possibilità alle Regioni di disporre delle restanti aperture con proprie ordinanze. Una richiesta che però il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha in sostanza respinto al mittente. Boccia ha ribadito che dall'11 maggio comincerà l'esame esame dei dati del monitoraggio del ministero della Salute sul contagio da Covid 19 e in base a quelli dal 18 maggio saranno possibili differenziazioni regionali nelle riaperture, anche in base alle linee guida dell'Inail. Inoltre secondo il ministro l'ordinanza del sindaco di Ferrara Alan Fabbri che disponeva la riapetura dei negozzi non alimentari da lunedì prossimo, bloccata dal prefetto, come quella della Regione Calabria, non rispetta le norme e mette in pericolo la sicurezza dei lavoratori."Poco fa la conferenza delle Regioni all'unanimità ha approvato un documento che chiede che fin da lunedì 11 maggio si possa riaprire il commercio al dettaglio e che dal 17, quando scadrà il dpcm firmato il 26 aprile scorso, questa norma decada e venga totalmente attribuito alle regioni la responsabilità di elaborare un calendario completo di riaperture sin dal 18 maggio", ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, nel corso di un punto stampa, prima di tornare in conferenza Stato-Regioni. La richiesta è stata ribadita dal presidente del Friluli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. "Trovo molto difficile giustificare la scelta del governo di permettere l'apertura ad aziende con 3mila dipendenti e imporre la chiusura a un negozio di borsette. Così si va a infierire su categorie piccole che chiedono di aprire per mantenere la famiglia".Oltre all'anticipo dell'apertura per il commercio al dettaglio e la possibilità, con proprie ordinanze, di disporre le ulteriori aperture dal 18 maggio, Fedriga ha ribadito la necessità che dal governo giunga una puntuale programmazione: "Se è vero che il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha fatto intendere una possibilità di apertura, questa è stata ancora una volta confusa. Non abbiamo certezza sull'evoluzione di un possibile aumento contagi, ma questo non sarà certo determinato dall'apertura del negozio di borsette: temo molto di più il possibile mancato rispetto delle regole di distanziamento, laddove ci sono migliaia di lavoratori gomito a gomito. Gli esercenti sono pronti, hanno già i protocolli di comportamento siglati dalle sigle di categoria e si sono attrezzati per garantire la massima sicurezza".