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Dir. Resp.
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Edizione del 07/05/2020
Estratto da pag. 1
Fase 2, la Conferenza delle Regioni pensa a chi non ha ancora riaperto: “Migliaia di imprese a rischio, serve un decreto entro il 17 maggio”
ROMA - Serve un cronoprogramma relativo alle attività ancora sospese o chiuse per l'emergenza Covid-19. È quanto chiede la Conferenza delle Regioni e delle Province autonoma, presieduta da Stefano Bonaccini (nella foto), che ha approvato oggi un ordine del giorno sulla cosiddetta “Fase 2”. «Si sta assistendo positivamente in questi giorni – si legge nel documento - alla ripresa graduale delle attività produttive che in forza di precedenti decreti avevano sospeso le attività». Tuttavia, «il DPCM 26 aprile 2020 nonostante le prime indicazioni per la riapertura non ha previsto un cronoprogramma relativamente alle numerose attività ancora sospese o chiuse». Secondo le Regioni una sospensione prolungata delle attività economiche non contemplate nel decreto mette fortemente a rischio «la sopravvivenza di migliaia di attività economiche, determinanti per le diverse economie regionali e per la tenuta del tessuto sociale del Paese».

La Conferenza chiede quindi che «entro il 17 maggio venga adottato un nuovo DPCM con il coinvolgimento delle Regioni per consentire alle Regioni stesse di procedere autonomamente» a regolare «le riaperture delle attività previa adozione da parte delle imprese di tutte le misure per la tutela dei lavoratori ed il contenimento del contagio come definiti dagli specifici protocolli di sicurezza». Inoltre le Regioni chiedono che dal prossimo 11 maggio «possano procedere ad anticipare la riapertura dei settori del Commercio al dettaglio fermo restando la necessaria sottoscrizione dei relativi protocolli di sicurezza».

RED/Agipro