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Dir. Resp.
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Edizione del 07/05/2020
Estratto da pag. 1
Tra 2 settimane si potrà tornare a vedere il mare e a fare lunghe passeggiate in riva e non è escluso un utilizzo ancora più ampio dell’arenile. Lo ha detto ieri mattina il sindaco Esterino Montino in aula consiliare di fronte a una platea di una sessantina di balneari del litorale, più della metà dell’intera categoria, riuniti per presentare le loro richieste anticrisi.
“Dal 18 maggio
renderemo accessibile al pubblico la spiaggia – ha assicurato Montino – nel
nostro Comune il numero dei contagi è blindato e sotto controllo, oscilla da
settimane tra i 22 e i 26 positivi. Ci siamo coordinati con gli altri sindaci del litorale romano, da
Fiumicino fino a tutta la costa Sud del Lazio, siamo in sintonia: si riaprirà il
18 maggio. E siamo anche d’accordo nel proporre
alla Conferenza delle Regioni un protocollo in cui chiedere al Governo la riapertura dal 18 maggio anche della
balneazione, al pari di ristoranti, bar e negozi. E domani saremo in
Regione con l’Anci per stabilire le linee guida generali di comportamento in
spiaggia”.
E qualche indicazione inizia a trapelare dagli incontri in Regione, oggi il vicepresidente Daniele Leodori e l’assessore Paolo Orneli incontrano le associazioni regionali dei balneari. “Torneremo presto in spiaggia – spiega il consigliere regionale Michela Califano – l’obiettivo è quello di far ripartire il Lazio il prima possibile, per farlo abbiamo avviato una serie di consultazioni con le associazioni. Le linee guida vertono essenzialmente su sanificazione e distanziamento sociale per tutti. Per gli stabilimenti, come per bar e ristoranti, ci sono anche misurazione della temperatura ai dipendenti, prenotazioni, distanziamento adeguato tra ombrelloni e indicazione all’ingresso del numero massimo di persone da far entrare in spiaggia». Tante le richieste rivolte in un documento unico da Federbalneari e Assobalneari Fiumicino durante l’incontro: “Siamo in ginocchio – ha detto Sarah Lollini, presidente del sistema Confinprese – senza rinnovi delle concessioni non è possibile beneficiare di alcun tipo di aiuto messo in campo dal governo. Non ci sono neppure ammortizzatori sociali, per questo chiediamo aiuto al Comune per avere la riapertura il prima possibile, l’esonero del pagamento degli oneri concessori per il 2020, la cancellazione delle imposte locali e interventi di sostegno a fondo perduto per il periodo di chiusura obbligatorio”. Produzione riservata