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Edizione del 07/05/2020
Estratto da pag. 1
Regione-Governo: trattativa serrata sul calendario delle riaperture
PERUGIA - Oggi l’Umbria conoscerà il suo destino. Perché alla Conferenza delle Regioni prima e al confronto Stato-Regioni poi, si gioca la partita delle riaperture. Non tanto...
PERUGIA - Oggi l’Umbria conoscerà il suo destino. Perché alla Conferenza delle Regioni prima e al confronto Stato-Regioni poi, si gioca la partita delle riaperture. Non tanto sulla data, visto che anche ieri sia il premier Giuseppe Conte che il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, hanno rialzato la barriera del 18, quanto sulla quantità. Non è un caso che ieri, secondo quanto risulta al Messaggero, ci sono stati contati tra ambienti di palazzo Chigi e di palazzo Donini per annusare un po’ l’aria che tira e per spiegare le mosse. Anche in vista del doppio vertice di oggi. Cui ha dato una sorta di anticipazione il ministro Boccia. Le sue parole sono state chiare: «Tra il 14 e il 15 maggio - ha spiegato - arriveranno le linee guida su estetisti e parrucchieri e il 18 pensiamo che potranno cominciare ad aprire. In base ai nostri dati e al nostro monitoraggio qualcosa può riaprire anche prima la data del primo giugno. Escludo che possano aprire prima del 18 maggio, ma da quel giorno - ribadisce - è probabile che alcuni esercizi possano ripartire».COLPO PIAZZATOIn quella partita l’Umbria ha le sue date già indicate nel pino presentato al Governo per la riapertura anticipata che aveva scansionato sin dal 4 maggio, per esempio, le toelettature per gli animali. Cosa che il Governo ha sbloccato ieri con una integrazione dell’ultimo Dpcm. Mossa che ha fatto dire all’assessore allo Sviluppo Economico, Michele Fioroni come «siamo soddisfatti che il Governo abbia consentito la ripresa delle attività di cui al decreto del Mise, che ritenevamo ingiustamente escluse nel Dpcm del 26 aprile. Il nostro calendario di riaperture, indirizzato al Governo, infatti mira a non paralizzare il tessuto produttivo della nostra regione, e, compatibilmente con il rispetto delle misure di sicurezza, consentire la riprese dell’attività lavorativa degli umbri». Insomma, quasi una medaglia sul petto dell’Umbria.ARMA ORDINANZAParole di dialogo, come dialogo c’è stato nel contatto tra palazzo Donini e ambienti di palazzo Chigi e bon-ton istituzionale c’è stato fino a oggi nella mosse della presidente Tesei. I bene informati dicono che la Regione tenga in fondo al cassetto la mossa delle ordinanze. Difficile che vengano brandite all’improvviso, molto dipende dalle mosse romane di oggi. Ma al momento l’ordinanza sullo sfondo sembra più un’ipotesi di scuola. Soprattutto perché mancando ancora le linee guida dell’Inail, lo scatto avrebbe il peso di una fuga in avanti. Meglio l’ultimo surplace, nonostante i dati sanitari di riferimento per le riaperture continuino a infondere, in Umbria, grande sicurezza. Certo è che con il via libera il 18 allo sblocco di un pezzo importante del lockdown, la Regione ha già in canna il suo piano: toccherà a negozi al dettaglio, barbieri e parrucchieri, guarda caso le attività indicate ieri dal ministro Boccia. Difficile ipotizzare che il 18 aprano anche bar e ristoranti che nel piano Tesei erano programmati una settimana dopo(proprio il 18) rispetto a negozi al dettaglio, barbieri e parrucchieri.ALTRE MASCHERINEIn attesa che le mascherine chirurgiche della Protezione civile a prezzo calmierato inizino a fare capolino nelle farmacie(chi raccoglie prenotazione ha detto ai clienti di pazientare una decina di giorni) e con il rischio scorte come raccontato nell’edizione di ieri, ecco che dalla Protezione civile sono arrivate altre centomila mascherine social per le categorie protette. Da oggi, infatti, la Regione Umbria, tramite la Protezione civile regionale, distribuirà altre 100 mila mascherine, simili alle Montrasio, per le categorie più fragili (indigenti, disabili non autosufficienti) di tutta la regione. La distribuzione avverrà già da domani mattina grazie alla collaborazione di Anci Umbria e della stessa Protezione Civile regionale. Questo nuovo quantitativo fa parte della dotazione spettante alla Regione Umbria, sulla base del piano di consegne definito dal Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, che prevede la distribuzione dei dispositivi di protezione individuale ad alcu
ne categorie, fra cui le persone in condizione di fragilità e il personale dei servizi essenziali.

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Ultimo aggiornamento: 11:00

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