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Edizione del 05/05/2020
Estratto da pag. 1
Coronavirus, riaperture anticipate: nessuna procedura d`urgenza contro la Calabria - la Repubblica
Il governatore dell''Emilia Romagna Bonaccini (Pd): "Credo che queste attività possano ripartire prima di giugno". E il ministero per gli
Prove di dialogo fra governo e Regioni sull'apertura anticipata di bar, ristoranti e parrucchieri. La ripartenza di queste attività potrebbe avvenire prima della data indicata dal premier Conte, ovvero inizio giugno. A lasciarlo intendere è un  governatore di peso quale Stefano Bonaccini, che è presidente della conferenza delle Regioni ma è soprattutto un esponente del Pd, dunque di un partito della coalizione che sostiene l'esecutivo: "Se tutto andrà come ci auguriamo credo davvero che i tempi previsti" per la riapertura dal primo giugno "di bar, ristoranti, parrucchieri ed estetiste potrebbero addirittura essere anticipati", ha detto Bomaccini, ribadendo comunque che ogni decisione sulle riaperture di locali ed esercizi commerciali dovrà andare "di pari passo con una curva epidemiologica che non torni ad essere preoccupante".

Una dichiarazione che si lega a doppio filo con  la posizone del ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, che nei giorni scorsi ha dato ampia disponibilità ad aperture differenziate nelle diverse aree del Paese, dal 18 maggio in poi. "Ogni regione potrà fare alcune cose in funzione della sicurezza che ha costruito", aveva detto Boccia.

E un altro segnale di distensione, da parte del governo, è statp inviato nelle ultime ore: l'Avvocatura dello Stato ha rinunciato alla procedura accelerata nel ricorso al Tar contro la decisione della governatrice della Calabria, Jole Santelli, che già la scorsa settimana ha deliberato la riapertura di bar e ristoranti con tavoli all'aperto. Il governo, tramire l'Avvocatura dello Stato, non ha chiesto un decreto cautelare monocratico al presidente del Tar di Catanzaro, procedura che avrebbe sveltito i tempi di una eventuale sospensiva, ma ha lasciato che a .decidere sia l'organo collegiale: l'udienza è stata fissata per sabato. I legali della Regione Calabria sostengono il difetto di giurisdizione, affermando che a occuparsi della questione dovrebbe essere la Consulta e non il tribunale amministrativo. Ma la mossa del governo, in Calabria, rafforza il dialogo con le Regioni, amministrate in maggioranza da esponenti di centrodestra, che chiedono più autonomia e, appunto, riaperture anticipate.