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Edizione del 03/05/2020
Estratto da pag. 1
Coronavirus, altre regioni seguono l`esempio dell`Umbria
Seguendo l’esempio dell’Umbria, anche altre quattro Regioni hanno fatto le loro richieste al Governo per chiedere specifiche riaperture anticipate. ...
Seguendo l’esempio dell’Umbria, anche altre quattro Regioni hanno fatto le loro richieste al Governo per chiedere specifiche riaperture anticipate. Il documento è stato trasmesso ieri al ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, dalla Conferenza delle Regioni. E, se Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna chiedono la riapertura di tutte le attività che possono garantire tutte le misure di sicurezza chieste dal ministero della Salute, Marche e Basilicata hanno stilato un cronoprogramma così come fatto dalla presidente, Donatella Tesei. Dalle Marche, dove ci sono ancora molti più positivi dell’Umbria, si chiede dunque l’apertura immediata delle piccole imprese artigiane, di musei, bar e ristoranti dal 18 e di commercio non alimentare tra il 15 e il 20 maggio, degli stabilimenti balneari il 29 maggio e gli spettacoli dal vivo all’aperto dal primo giugno. Per loro, così come per l’Umbria, si attende ora la risposta che dovrebbe arrivare da Roma nei prossimi giorni. E’ verosimile che arrivi ben presto una nuova convocazione della Conferenza Stato- Regioni. Al momento, comunque, il governo tiene il punto sul 18 maggio. Ed è orientato a quella data anche il decreto del ministero della Salute che mette in fila tutti quei parametri che devono essere rispettati se si vuole riaprire prima di altre parti del paese. L’Umbria spera ancora che invece del 18 si possa avere un via libera già dall’11. E’ di fatto da quella data infatti, che parte il vero calendario delle riaperture umbre: per il 4 era stato chiesto solo il riavvio dei servizi agli animali di compagnia. Tutto il resto, commercio al dettaglio, bar, ristoranti, fino alle strutture non alberghiere del primo giugno, erano state calendarizzate a partire dall’11. Si aspetta la decisione di Roma.