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Edizione del 30/04/2020
Estratto da pag. 1
Coronavirus, il piano Umbria per aprire prima bar, ristoranti e parrucchieri
PERUGIA - L’Umbria prova ad aprire prima. Forte della parole del ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, e dopo la videoconfernza a cui ha partecipato ieri a mezzogiorno la...
PERUGIA - L’Umbria prova ad aprire prima. Forte della parole del ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, e dopo la videoconfernza a cui ha partecipato ieri a mezzogiorno la presidente Donatella Tesei, palazzo Donini ha svelato il piano che potrebbe portare a un forte all’allentamento anticipato del lockdown. Dipende dal sì del governo.

Ieri mattina l’incontro con Boccia, nel pomeriggio doppio passaggio: da una parte l’assessore Coletto al videoincontro con il ministro della Salute Roberto Speranza, dall’altra la presidente Tesei che ha convocato le parti sociali per il via libera al piano.

C’è il no netto dei sindacati («evitiamo fughe in avanti») che preferiscono seguire le indicazioni del Dpcm senza ridurre i tempi per la scansione del ritorno alla normalità pur in stretto regime anticontagio. A tirare le file il segretario della Cgil, Vincenzo Sgalla. Di là c’è il sì della Camere di Commercio, di Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confindustria.

LE DATE

Il piano, che oggi verrà portato sul tavolo romano della Conferenza delle Regioni, prevede come prima apertura, il 4 maggio, quella delle attività della toelettaura degli animali. Poi l’11 maggio il commercio al dettaglio, il 12 (visto che il lunedì è turno di chiusura) potrebbero aprire barbieri e parrucchieri. Si arriva al 18 con il via libera per bar e ristoranti e il 25 i centri estetici. Il primo giugno sono in lista le attività di accoglienza extralberghiere(bed and breakfast, agriturismi, residence, campeggi, ostelli della gioventù); mentre l’8 giugno via libera per gli ambulanti che annunciano un’apertura super sprint dei mercati a Perugia, addirittura, il 4 maggio, e Terni.

LA STRATEGIA

Il via libera al piano della giunta Tesei è arrivato ieri mattina dal Comitato tecnico e scientifico della Regione. E le parole di Boccia, che di fatto ha detto sì alle aperture scaglionate se ci saranno i requisiti legati al numero dei contagi, dei ricoveri e dell’utilizzo delle terapie intensive, hanno dato ossigeno al piano. La giunta non ha intenzione di procedere a colpi di ordinanze per guadagnare qualche giorno di apertura. E all’avviso di Boccia(«coerenza o vi diffidiamo»), la presidente Tesei non risponderà con un braccio di ferro. Quindi piano omogeneo sì, ordinanze no. Strada per arrivare alle aperture scaglionate o, in mancanza di un via libera totale, di riuscire a portare a casa qualche buon risultato.

LE REGOLE

Vicino alle date e alle categoria di attività commerciali che possono riaprire in anticipo, ci sono le regole. I negozi potranno aprire solo con gli ingressi scaglionati dei clienti e con la possibilità che ogni cliente abbia a disposizione, per stare nel locale, uno spazio di 20 metri quadrati. Per barbieri e parrucchieri attività su appuntamento, distanziamento di due metri tra clienti e spazio-cliente di 20 metri quadrati. Per i centri estetici, invece, un solo cliente per volta nel locale. Ristoranti e bar potranno riaprire se ci sarà un distanziamento di due metri tra i tavoli e i commensali dovranno stare un metro uno dall’altro. Capienza dei locale ridotta del 50% con possibile premialità sui posti all’aperto dopo intesa con i Comuni sul suolo pubblico. Nei locali(tutti sanificati) si dovrà entrare muniti di mascherina.

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