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Edizione del 29/04/2020
Estratto da pag. 1
Presidente FederModa Piacenza Brugnoli: "I negozi sono al collasso"
Presidente FederModa Piacenza Brugnoli: "I negozi di abbigliamento sono al collasso. Non si possono prorogare ancora le aperture" - AUDIO
Presidente FederModa Piacenza Brugnoli: “I negozi di abbigliamento sono al collasso. Non si possono prorogare ancora le aperture” . Secondo Gianluca Brugnoli ci sono troppe incongruenze.

“Noi possiamo aprire, speriamo, il 18 maggio con tante misure di sicurezza – spiega il Presidente di FederModa Piacenza a Radio Sound – poi però si può salire sui mezzi pubblici già da adesso mantenendo una certa distanza. Ci sono troppe incongruenze. Soprattutto noi non producendo siamo bloccati. Però poi lo stato i soldi verrà a chiederceli. Aspettavamo ben altre risposte dal Governo“.

Presidente FederModa Piacenza Brugnoli: “I negozi di abbigliamento sono al collasso. Non si possono prorogare ancora le aperture” – AUDIO

Gianluca BrugnoliPresidente FederModa Piacenza Brugnoli: "I negozi di abbigliamento sono al collasso. Non si possono prorogare ancora le aperture" – AUDIO intervista a Radio SoundPubblicato da Piacenza24 su Mercoledì 29 aprile 2020

Intervista a Luca Baldino Direttore Generale Usl Piacenza.

Comunicato Stampa Confcommercio Emilia Romagna

Il Governo ritiene sicuro far riprendere l’attività di industrie con migliaia di lavoratori ma impone al Commercio una riapertura il 18 maggio e ai Pubblici Esercizi addirittura l’ 1 giugno. Peccato però che quando si è trattato di garantire servizi essenziali come la distribuzione alimentare, imponendo a questo settore uno sforzo incredibile, chissà perché tutto andava bene e tutto era sicuro: qualcosa non torna!

Ormai non si può neanche più parlare di delusione, ma di conferme sulla mancata attenzione verso i bisogni delle nostre imprese da parte di un Governo incapace di pianificare una “fase 2” equa e coerente rispetto alle esigenze di tenuta sociale ed economica del Paese.

Soprattutto non è più accettabile l’evidente squilibrio, per usare un eufemismo, di trattamento fra settori economici: il paravento della sicurezza sanitaria non regge più davanti a scelte evidentemente di parte ed ideologiche, facendosi schermo con improbabili suggeritori tecnici.

E tutto questo si somma ad un inefficace sistema di sostegni economici che nei fatti si traduce in una complicata possibilità di contrarre ulteriori debiti, oltre ad una serie di proclami per ora vuoti di sostanza.

Non sono più rinviabili gli indennizzi a fondo perduto e l’esenzione delle tassazioni locali per le imprese rimaste chiuse in questi mesi, che potrebbero trovare copertura con una coraggiosa web tax sulle piattaforme dell’on-line gestite da poche grandi multinazionali.

Le aziende del Commercio, del Turismo e dei Servizi sono pronte ad aprire in piena sicurezza, rispettando le norme del Protocollo sottoscritto il 24 aprile dalle Parti sociali: ogni giorno di riapertura rinviato determina un ulteriore insostenibile aggravio per le imprese, già vicine al collasso.

Secondo le stime la chiusura costa oltre 200 milioni di euro di fatturato al giorno e quasi 5 miliardi di euro al mese.

Continueremo ad agire ad ogni livello istituzionale per anticipare l’apertura delle nostre imprese, assicurando il rispetto delle norme di sicurezza sanitaria e garantendo sforzi organizzativi assolutamente straordinari come già dimostrato durante la fase dell’emergenza.

Chiediamo alla Regione Emilia-Romagna, anche attraverso la Conferenza delle Regioni, di sostenere integralmente le nostre ragioni presso il Governo e condividere l’impegno di anticipare le riaperture dei nostri settori.