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Edizione del 28/04/2020
Estratto da pag. 1
DEF 2020, Canelli (Anci): “Per fronteggiare l’emergenza serve liquidità per i Comuni”
Il documento preparato da Anci poggia su alcuni pilastri: cercare di ottenere risorse per compensare il minor gettito che tutto il comparto dei Comuni subirà quest''anno. Abbiamo preparato tre scenari che vanno da uno più ottimistico che prevede perdite per circa 3,5 miliardi fino a quello più pessimistico che si sta confermando con perdite fino a 8 miliardi di euro di entrate.
“Il documento preparato da Anci poggia su alcuni pilastri: cercare di ottenere risorse per compensare il minor gettito che tutto il comparto dei Comuni subirà quest’anno. Abbiamo preparato tre scenari che vanno da uno più ottimistico che prevede perdite per circa 3,5 miliardi fino a quello più pessimistico che si sta confermando con perdite fino a 8 miliardi di euro di entrate. L’altro punto su cui dobbiamo riflettere: cercare di liberare risorse per cercare di tenere in piedi i bilanci dei Comuni e sostenere le spese sociali. Poi l’utilizzo degli avanzi di amministrazione per le attività che possono fronteggiare la crisi dovuta all’emergenza sociale sui territori. Altri punti fondamentali; la sospensione del pagamento delle quote capitali dei mutui e spingere sugli investimenti. Abbiamo presentato una serie di proposte su affidamenti diretti, procedure negoziate, innalzamento della soglia a 350 mila euro, per snellire le procedure in un contesto di normative legittime a livello di Commissione Europea. La priorità è l’iniezione di liquidità nei nostri Comuni per fronteggiare l’emergenza sociale. C’è stato un accordo per destinare 3 miliardi di euro ai Comuni come quota di compensazione di minor gettito, non basteranno, ci dovrà essere un tavolo tecnico che valuterà l’evoluzione della dinamica finanziaria sul comparto dei Comuni per poter integrare questo fondo”, ha detto Alessandro Canelli, sindaco di Novara e responsabile Finanza Locale di Anci nazionale in audizione nelle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame del Documento di economia e finanza 2020.

“Abbiamo focalizzato tre tematiche per la gestione di questa fase e la ripartenza. Tra queste la copertura delle mancate entrate. Per le provincie il problema è minore a livello finanziario ma ha un’impatto maggiore. Esenteremo dal pagamento della tassa sui rifiuti le imprese che sono state chiuse e la ridurremo anche per il periodo in cui riapriranno con limitazioni. Abbiamo fatto una stima di 820 milioni di euro di minor gettito per provincie e città metropolitane. Saranno determinanti le misure che adotterà il Governo riguardo la Fase 2. Il Governo ha stabilito un fondo di 3 miliardi e 500 milioni e un tavolo di monitoraggio che andrà a verificare se queste cifre stanziate saranno sufficienti. Ci siamo occupati della fase che abbiamo davanti, possiamo essere importanti per la fase di rilancio del Paese, nello specifico sul comparto degli investimenti pubblici. Chiediamo di dirottare risorse verso provincie e città metropolitane che da mesi sono bloccate in altri comparti della pubblica amministrazione, un pacchetto di norme di semplificazione e sburocratizzazione”, ha aggiunto Michele de Pascale, presidente dell’Unione delle Province d’Italia (Upi).

“Al primo posto la salvaguardia degli equilibri di bilancio. Anche per le Regioni si è verificato un calo delle entrate proprie. Questo calo dovrebbe essere in qualche modo compensato”, ha aggiunto Alessandra Sartore, Assessore Programmazione Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio della Regione Lazio a nome della Conferenza delle regioni e delle province autonome. “Abbiamo avuto anche noi un calo delle entrate proprie, dobbiamo salvaguardare gli equilibri e trovare eseguire le manovre di finanza pubblica”, ha continuato Davide Carlo Caparini, Assessore al Bilancio, finanza e semplificazione della Lombardia. cdn/AGIMEG