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Edizione del 27/04/2020
Estratto da pag. 1
Diritto alla casa, finalmente arrivano i primi segnali di attenzione sulla questione abitativa
Con la conversione in legge definitiva del decreto legge “Cura Italia” arrivano i primi segnali di attenzione sulla grave questione abitativa che sta investendo centinaia di migliaia di famiglie messe in ginocchio economicamente dalle misure adottate per affrontare l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19.

Già dal mese di marzo, come denunciato da Unione Inquilini, almeno 200.000 famiglie, ma anche studenti fuori sede e lavoratori in mobilità, sono andati in morosità incolpevole, sia parziale che totale, rispetto ai pagamento degli affitti.

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Con la conversione in legge del “Cura Italia”, grazie all’attenzione prestata dai parlamentari all’appello lanciato da Unione Inquilini, Link Coordinamento universitario, Rete della conoscenza e dal collettivo Pensare Urbano, firmato tra gli altri da Don Ciotti, Forum Terzo settore, assessori, sindacati quali Cub e strutture nazionali della Cgil e da centinaia di associazioni e comitati, si sono apportare alcune modifiche.

Mi riferisco all’emendamento approvato del gruppo Leu con l’anticipo di circa 70 milioni dei fondi contributo affitto e morosità incolpevole, che saranno ripartiti entro dieci giorni alle Regioni e che queste dovranno riversare ai Comuni entro trenta giorni. Queste risorse si aggiungono ai 46 milioni del fondo morosità incolpevole dell’anno 2019 e, arrivati pochi giorni fa alla regioni e ancora non utilizzati, portano ad una prima tranche di circa 120 milioni di euro.

Mi riferisco all’emendamento del gruppo M5s che ha prorogato gli sfratti dal 30 giugno 2020 al 1 settembre 2020. Si tratta di due parzialissimi interventi, ma che segnalano come la questione affitti sia entrata nell’agenda politica come testimoniano due fatti:

– L’ordine del giorno della maggioranza al Senato, accolto pienamente dal Governo, nel quale si impegna il Governo a destinare ingenti risorse ai contributi affitti e a destinare ulteriori risorse per il sostegno agli affitti degli studenti fuori sede. Così come importante è il documento della Conferenza delle Regioni dell’8 aprile che chiede al Governo di destinare 550 milioni di euro ai contributi affitti e di sostenere la realizzazione di più case popolari.

– L’ordine del giorno della maggioranza e il documenti delle Regioni hanno dato corso esattamente a quanto richiesto dall’appello “L’emergenza è l’affitto”.

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Ora la palla passa al Governo e al prossimo decreto economico da 55 miliardi di euro: mi aspetto di trovare riscontro sui contenuti dell’appello “L’emergenza è l’affitto”, l’ordine del giorno della maggioranza, il documento delle Regioni.

Si tratta di evitare centinaia di migliaia di sfratti per morosità che paralizzerebbero i tribunali, si tratta di tornare a parlare di politiche abitative e di affitti sostenibili. Dobbiamo abbandonare definitivamente le politiche liberiste di privatizzazione e di liberalizzazione dei canoni che hanno avuto pesantissime ripercussioni. In definitiva, che in Italia si ritorni a parlare di diritto alla casa, in quanto diritto non di concessione.

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