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Dir. Resp.
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Edizione del 26/04/2020
Estratto da pag. 1
Covid, Bonaccini incalza Conte: "Fase 2? E` ora di decidere"
BOLOGNA – “Non è più tempo di aspettare, bisogna decidere. Lo ha detto il governatore dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, parlando a Sky Tg24, in vista della cabina di regia fissata questo pomeriggio con il Governo. Mancano ancora le linee guida per la fase due e le indicazioni sulle possibili aperture anticipate già da domani per alcune attività manifatturiere di interessa internazionale. Tema posto da subito dal sul tavolo del governo da Bonaccini che chiede di far ripartire subito ceramica, moda e automotive; settori fortemente esposti alla concorrenza internazionale dove da tempo serpeggia malessere e preoccupazione. In un’intervista a Repubblica il premier Conte parlando di riaperture già da domani indica attività definite strategiche quali edilizia scolastica o contro il dissesto, ma fa riferimento pure a industrie votate all’export, senza specificare oltre. Bonaccini dunque chiede chiarezza, “perché – sottolinea – mancano poche ore a lunedì e le decisioni vanno prese per poi comunicarle bene”. Nella stessa intervista Conte ammette che questo lockdown non può continuare oltre il 4 maggio perché “si rischia una compromissione troppo pesante del tessuto socio economico” confermando dunque la volontà di allentare le restrizioni, anche se non sarà una vera e propria libera circolazione (con il limite, probabilmente dei confini regionali, almeno per una prima fase). Poi annuncia: La scuola riaprirà a settembre, anche se, ammette, “i rischi sono alti”. Intanto per i genitori arriveranno altre forme di congedo e di sostegno al babysitting. I ristoranti apriranno più avanti, mentre altre concessioni riguarderanno i riti religiosi compreso i funerali. Buone notizia sulle mascherine: il prezzo sarà calmierato e l’iva non sarà applicata. Ma ancora non è chiaro se saranno obbligatorie così come non si sa come sarà gestito il distanziamento sociale (tra i bambini oppure per evitare assembramenti). Sono ancora molti i nodi da sciogliere, e le regioni incalzano: è ora di decidere.