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Edizione del 24/04/2020
Estratto da pag. 1
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Lavoratore con la mascherina
Ultima chiamata per una fase due anticipata, con riaperture sperimentali in alcune filiere votate all’export e per i cantieri già dal 27 aprile. «Si stanno facendo passi avanti, queste ore sono decisive, anche perché siamo ormai vicini al 25 aprile», ha sottolineato ieri mattina il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che è tornato a riunire nel pomeriggio la Conferenza delle Regioni per fare il punto sulla fase due, proprio a partire dalla possibilità di rimettere in moto l’economia del Paese già da lunedì.
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La cabina di regia nazionale L’ultima parola è attesa per venerdì dalla riunione della cabina di regia nazionale, dove il premier Giuseppe Conte dovrà decidere se ascoltare le Regioni e la task force, che si è pronunciata a favore delle riaperture dal 27 aprile per le imprese «sicure», o se dare ragione piuttosto ai sindacati confederali, che hanno definito «impercorribile» quell’ipotesi. Alla riunione della cabina di regia, ha ribadito ieri il governatore emiliano-romagnolo, «si tratterà di capire se partirà tutto il 4 maggio o se qualcosa può già partire dal 27, garantendo la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici».
Le linee guida Ma per riaprire le attività produttive slegate alle filiere dei servizi essenziali, chiuse dall’inizio del lockdown, «dovranno arrivare in queste ore linee guida nazionali che riguardano il tema della sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro e anche le disposizioni per il trasporto pubblico locale». Una corsa contro il tempo, quella per ripartire lunedì 27, il cui esito sembra ormai scontato, considerando che oggi è già venerdì e che Cgil, Cisl e Uil mercoledì hanno tirato il freno a mano. Bonaccini continua però a sperare di riuscire a dare una risposta positiva a filiere chiave dell’export regionale come automotive, moda e ceramica, insieme ai cantieri. Ma dopo il 4 maggio e la fine del lockdown, sottolinea il governatore, «è utile immaginare anche un piano di riaperture per quelle attività oggi chiuse, come bar, ristoranti e turismo, step by step, a distanza di qualche giorno o settimana». L’importante è che ci si tenga pronti a «poter restringere qualcosa a seconda della curva dei contagi, regione per regione o territorio per territorio».
I bambini Ma la fase due in Emilia-Romagna dovrà tenere conto anche dei bambini, questione tutt’altro secondarie se si vogliono riaprire centinaia di fabbriche. «Se i genitori tornano a lavorare abbiamo bisogno di sapere a chi affidare i bambini. Ci stiamo ragionando in giunta», dice Bonaccini, convinto comunque dell’opportunità di «prolungare i congedi parentali». Per i bambini inoltre «c’è bisogno di socialità, anche se di devono evitare assembramenti. Le scuole credo che riapriranno ormai il prossimo anno scolastico se le cose andranno bene, ma bisogna che nel frattempo ci inventiamo qualcosa, a partire dai centri estivi, perche’ c’è bisogno di far respirare i bambini». «Vogliamo riaprire i nostri parchi», dice Bonaccini, anche se serviranno anche lì soluzioni per evitare assembramenti.
«Ricostruiremo tutto» «Ricostruiremo tutto come nel Dopoguerra o dopo il terremoto. Questa regione rialzerà la testa», promette agli emiliano-romagnoli il governatore, che per la prima volta dall’inizio dell’emergenza si ferma un attimo a osservare quanto fatto finora. «Non direi mai che non ho fatto errori, credo sia impossibile non commettere errori in una vicenda come questa che ci ha trovati tutti un po’ impreparati — conclude Bonaccini — ma bisogna cercare di fare comunque ogni giorno il meglio possibile».