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Edizione del 23/04/2020
Estratto da pag. 1
[diagramma-torta-persone-mano-shutt]Foto di repertorioUtile rendere pubblico il bilancio annuale delle associazioniVolontariato e crisi del terzo settore: difficoltà anche a RavennaIl volontariato nel comune di Ravenna riveste un ruolo di grande importanza,ancor di più in un momento critico come quello che stiamo vivendo ora.Vista la rilevanza di questo servizio per la nostra comunità, si alza laproposta che il Comune stesso pubblichi e renda pubblico annualmente eunitariamente (quale anticipatore) relativamente a tutti i soggetti del mondodel volontariato a cui direttamente e indirettamente riconosce contributi, ilbilancio economico e sociale di tutti i soggetti.Tale richiesta si rende ancor più necessaria in un momento come quello attualein cui anche il mondo del terzo settore viene fortemente colpito dalla crisieconomica dovuta alla diffusione del virus Covid-19.Per questa ragione infatti il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, in vestedi Presidente dell’Unione delle Province Italiane, tratterà in colloquio (nellagiornata di domani) con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, lanecessità di aumentare la liquidità per le associazioni del settore che inquesto momento stentano a sopravvivere.Le mosse della regione Emilia-RomagnaQualcosa si è smosso anche in Regione: la vicepresidente della RegioneEmilia-Romagna, Elly Schlein, e l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, hanno inviato una lettera ai ministri dell’Economia, Gualtieri, e del Lavoro, Catalfo chiedendo accesso agevolato al credito e al Fondospeciale di garanzia, sospensione dei mutui e credito d’imposta per ilpagamento dei canoni di locazione e delle spese di sanificazione anche al TerzoSettore, all’associazionismo di promozione sociale e di volontariato. A tuttiquei soggetti, quindi, che grazie all’impegno di tanti, garantiscono servizi eopportunità fondamentali per la comunità.La lettera anticipa al Governo l’intenzione della Regione di proporre unemendamento in sede di conversione del “decreto liquidità” per il tramite dellaConferenza delle Regioni e delle Provincie autonome, per consentire l’accessoal Fondo di garanzia anche ai soggetti non costituiti in forma di impresa.Ma non solo. Allo studio da parte della Regione Emilia-Romagna ci sonoanche misure ad hoc, di livello regionale, per poter fornire un ulterioresupporto al Terzo Settore, alle associazioni di promozione sociale edi volontariato che stanno contribuendo anche alla gestione dell’emergenza.“Considerate le grandi difficoltà che il Terzo Settore sta affrontando pereffetto delle conseguenze dell’emergenza Covid 19- scrivono gliassessori Schlein e Colla- sarebbe fondamentale che anche il Terzo Settorepotesse accedere alle misure previste dal decreto, in particolare all’accessoagevolato al credito e al Fondo speciale di garanzia, alla sospensione deimutui, e al credito d’imposta per il pagamento dei canoni di locazione e dellespese di sanificazione. Una preclusione nell’accesso a queste misure-sottolineano- mette in forte discussione la capacità di tenuta del Terzosettore”.Il “decreto liquidità”, varato il 9 aprile scorso, prevede agevolazioni perl’accesso al credito guardando soprattutto alle piccole e medie imprese maescludendo da tale possibilità i soggetti non costituiti in forma d’impresa."Con questa formulazione- spiegano gli assessori- il Terzo Settore,Associazioni, Fondazioni ed Enti religiosi civilmente riconosciuti non potrannoaccedere a queste misure di accesso agevolato al credito, pur essendo una parteimportante del tessuto sociale ed economico del nostro Paese. Solo nella nostraregione l’economia sociale vede la partecipazione di 25mila organizzazioni che,pur non essendo iscritte al registro delle imprese, occupano oltre 20miladipendenti e migliaia di collaboratori, liberi professionisti e volontari”.“Un tessuto fondamentale della nostra società- concludono Schlein e Colla - cheha contribuito e contribuisce fattivamente alla gestione dell’emergenzaprovocata dal Covid 19 su cui sarà imprescindibile contare nella fase diricostruzione che ci consegnerà
una situazione inedita con conseguenzeeconomiche e sociali preoccupanti e per le quali istituzioni e società civiledovranno attrezzarsi adeguatamente e collaborare attivamente nellaricostruzione graduale della socialità”.L’emendamento che verrà presentato attraverso la Conferenza delle Regioni sipone in continuità con quanto già previsto dall’art. 22 del DPCM sulla Cassaintegrazione, che include espressamente il Terzo settore, compresi gli Entireligiosi civilmente riconosciuti.Tag: volontariatomichele de pascalegiuseppe conte