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Edizione del 23/04/2020
Estratto da pag. 1
L`Emilia-Romagna inizia a riaprire, ma Conte prende altro tempo - la Repubblica
Ordinanza di Bonaccini per riprendere l''attività di alcune fabbriche dal 27 aprile, il premier però chiede ulteriore riflessione. Rimini,
BOLOGNA. Qualcosa si muove. Dopo aver insistito per giorni sulla ripartenza il 4 maggio ieri il governo, anche sulla spinta dei saggi guidati da Vittorio Colao, ha aperto alla possibilità che alcune aziende in grado di garantire le misure di sicurezza necessarie possano riaprire le attività già lunedì 27 aprile, dunque in anticipo di una settimana. Sarebbe un compromesso, che va nella direzione indicata anche dall’Emilia- Romagna, che da tempo insiste per consentire subito la cosiddetta " fase 2" almeno per alcune filiere particolarmente attive sui mercati internazionali e per i cantieri delle opere pubbliche.

Il presidente Stefano Bonaccini ieri sera ha partecipato, come presidente della Conferenza delle Regioni, a una riunione della cabina di regia col governo inizialmente prevista per venerdì, ma che è stata anticipata proprio per raggiungere una maggiore chiarezza prima del fine settimana.

Il premier Giuseppe Conte, al termine di questo incontro, avrebbe affermato che occorre un'ulteriore riflessione. Quindi, pur nella consapevolezza che le aziende siano in sofferenza, avrebbe invitato alla prudenza su eventuali aperture anticipate. Richiesta che, secondo le stesse fonti, sarebbe stata sollecitata in particolare da Bonaccini.

 

« La ripartenza va governata – ha detto ieri l’assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, parlando a è-Tv – Chi può garantire le condizioni di sicurezza secondo noi può ripartire» . L’Emilia- Romagna nel documento inviato al governo e condiviso col tavolo del Patto per il lavoro (anche se fra qualche dubbio dei sindacati) ipotizzava la ripartenza anticipata per le filiere più internazionali, che già oggi possono garantire maggiori condizioni di sicurezza, come l’automobile e l’automazione, la moda, la ceramica, la nautica e l’edilizia, settore strategico per cui ha annunciato un piano di investimenti per le opere pubbliche, affidando a tavoli provinciali la stesura delle linee guida sulla sicurezza e i controlli. E ieri, anche su suggerimento del gruppo di saggi di Colao, il governo pare aver concesso qualche spazio concedendo eccezioni, già dal 27 aprile, per le aziende più sicure, pur confermando la ripartenza generalizzata per il 4 maggio.

 

Intanto la Regione nella fase 2 conta di distribuire « un milione di mascherine al giorno – spiega l’assessora Irene Priolo – per coprire il fabbisogno di cittadini, imprese e ospedali». E con una nuova ordinanza sono stati allentati alcuni aspetti in tutta la regione, come la possibilità di curare l’orto nel proprio Comune, tagliare la legna o vendere fiori, ma sono state anche allentate alcune misure più restrittive ancora in vigore per Rimini, Piacenza e Medicina. Le " zone rosse" emiliane si allineano al resto della regione per l’apertura di banche e poste ( da lunedì), mentre già da oggi viene consentito alle imprese di «accedere ai locali per vigilanza, manutenzione, sanificazione e gestione dei pagamenti – spiega l’ordinanza – oltre che spedire o ricevere merci, previa autorizzazione del Prefetto».