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Edizione del 22/04/2020
Estratto da pag. 1
dietro gli attacchi dei governatori delle regioni del nord al sud, si nasconde la paura che...
• [home-dago] • Media e tv • Politica • Business • Cafonal • Cronache • Sport • Viaggi • Salute • [envelope-d][spese-medi]22 apr 2020 17:53I SOLDI DEI TERRONI NON PUZZANO? - DIETRO GLI ATTACCHI DEI GOVERNATORI DELLEREGIONI DEL NORD AL SUD, SI NASCONDE LA PAURA CHE I MERIDIONALI, DOPO LADISFATTA LOMBARDA SUL CORONAVIRUS, SI FACCIANO CURARE A CASA LORO. E NON E' UNABUONA NOTIZIA PER I PADANI: SAREBBE LA FINE DEL “TURISMO SANITARIO”, CHE PORTANELLE CASSE DELLE REGIONI DEL NORD MILIARDI E MILIARDI DI EURO...-Condividi questo articolo • Condividi su Facebook • Condividi su Twitter • Condividi su Google+ • Invia in emailCarlo Tarallo per Dagospia FINANZIAMENTI ALLA SANITA - I GOVERNI FINANZIAMENTI ALLA SANITA - I GOVERNI“Follow the money”, dice il saggio. Segui il denaro e arriverai alla verità. Inquesto caso, se si vuole andare oltre le sparate cabarettistiche che in questesettimane alcuni giornalisti e politici del Nord stanno mettendo in scenacontro le regioni meridionali, che fino ad ora hanno contrastato con maggioreefficacia l’epidemia da coronavirus, bisogna ricordare bene cosa è il “turismosanitario”. Comprendere il meccanismo è semplicissimo, come bere un bicchiere di vino(anche due) e andare in tv a sparare contro i “meridionali inferiori”. Il temaè questo. Il Servizio sanitario nazionale è articolato su base regionale, percui ogni cittadino ha diritto a prestazioni gratuite, ovviamente nei limiti deiticket così via, su tutto il territorio nazionale, ma chi paga è la Regione diresidenza. TURISMO SANITARIO TURISMO SANITARIOQuindi il signor Gennaro Esposito, residente a Napoli, ha diritto a farsicurare in Calabria, in Trentino o in Lombardia, ma i costi saranno a caricodella Regione Campania. Cosa accade, dunque: ogni anno, per effetto di questamigrazione sanitaria, il saldo è negativo, per la Regione Campania,per circa320 milioni di euro. Soldi che ogni anno la Campania paga alle regioni del Norddove vanno a farsi curare i pazienti campani. Ogni anno, dalle regioni del Sudpartono centinaia di migliaia di malati che vanno a farsi curare al Nord,portando con sé un vero e proprio fiume di denaro. Secondo il Sole24Ore, le Regioni con saldo positivo superiore a 100 milioni dieuro in relazione a questo fenomeno (dati 2017) sono tutte del Nord, quelle consaldo negativo maggiore di 100 milioni tutte del Centro-Sud. In particolare: inLombardia il saldo è pari a 784,1 milioni, in Emilia Romagna a 307,5 milioni,in Veneto a 143,1 milioni e in Toscana a 139,3 milioni. Saldo negativorilevante per Puglia (-201,3 milioni di euro), Sicilia (-236,9 milioni), Lazio(-239,4 milioni), Calabria (-281,1 milioni), Campania (-318 milioni). Se siaggiunge a tutto ciò l’indotto rappresentato dai familiari dei pazienti, chespendono soldi per vitto, alloggio, spostamenti, annessi e connessi, la cifraaumenta ancora.TURISMO SANITARIO TURISMO SANITARIO Naturalmente, la scelta di andare a curarsi al Nord è dettata dalle cronicheinefficienze della sanità meridionale, in particolare riguardo alle lunghissimeliste d’attesa, ma c’è anche un fattore per così dire “emotivo”, che spinge imeridionali a fidarsi di più della sanità settentrionale. Anzi, per meglio dire, spingeva. Con l’epidemia coronavirus che ha flagellatoil Nord, infatti, questo fiume di denaro è destinato a ridursi e di molto:innanzitutto, per i prossimi mesi i cittadini del Sud avranno oggettivedifficoltà a raggiungere le strutture sanitarie del Nord; in secondo luogo, cisarà un’inevitabile preoccupazione dovuta al coronavirus; in terzo luogo, lasanità settentrionale dal punto di vista dell’immagine esce male da questaemergenza, mentre quella meridionale sta dimostrando di poter raggiungererisultati di eccellenza. Meno turisti della salute, meno soldi che vanno dalleregioni del Sud a quelle del Nord, quindi. Questo è quanto, il resto è cabaret. 2 - I PAZIENTI CON LA VALIGIA SPOSTANO 4,6 MILIARDI DI EURO DA SUD A NORDBarbara Gobbi per http://amp.ilsole24ore.com/ del 31 Luglio 2019TURISMO SANITARIO TURISMO SANITARIO Le Regioni del Nord come una calamita per il Sud Italia
. La mobilità sanitaria,il fenomeno dei pazienti con la valigia in cerca di assistenza migliore chemuove ogni anno circa un milione di malati più i familiari, si traduce in unfiume di denaro pari nel 2017 a 4,6 miliardi di euro, certificati dallaConferenza delle Regioni nei mesi scorsi previa compensazione dei saldi. E il flusso ha una direzione chiara: l’88% del saldo in attivo (chi ricevepazienti) va ad alimentare le casse di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto – chesono anche le tre Regioni più avanti nel processo di autonomia differenziata -mentre il 77% di quello passivo (chi “esporta” pazienti) pesa su Puglia,Sicilia, Lazio, Calabria e Campania.Un quadro che racchiude sfaccettature fisiologiche ma anche patologiche,imputabili alle liste d’attesa o alla scarsa qualità dell'assistenza nelleRegioni di partenza, da cui riesce a “fuggire” per curarsi solo chi puòpermetterselo.TURISMO SANITARIO TURISMO SANITARIO A fare il punto è la Fondazione Gimbe: «Abbiamo analizzato – spiega ilpresidente Nino Cartabellotta – esclusivamente i dati economici della mobilitàsanitaria aggregati in crediti, debiti e relativi saldi, in attesa di ottenereil prospetto dei flussi integrali trasmessi dalle Regioni al ministero dellaSalute, che permetterebbero di analizzare la distribuzione delle tipologie diprestazioni erogate in mobilità, la differente capacità di attrazione delpubblico e del privato e la Regione di residenza dei cittadini si curano fuoricasa». Elementi fondamentali per scovare il «lato oscuro» della mobilitàsanitaria e su cui non a caso indagherà il Patto per la salute in via didefinizione tra governo e Regioni. Perché il fenomeno è la cartina di tornasole di un'Italia delle cure spaccatain due, dove troppo spesso si emigra in assenza di alternative valide nellapropria realtà. E «in tempi di regionalismo differenziato – avvisaCartabellotta – il report Gimbe non solo dimostra che il flusso di denaroscorre prevalentemente da Sud a Nord, ma che anche se la bozza di Patto per laSalute prevede misure per migliorare la governance, difficilmente la fuga inavanti delle tre Regioni che cumulano l'88% del saldo attivo potrà ridurrel'impatto di un fenomeno dalle enormi implicazioni sanitarie, sociali, eticheed economiche». ticket sanitario ticket sanitarioSei Regioni vantano crediti superiori a 200 milioni di euro (mobilità attiva):in testa Lombardia (25,5%) ed Emilia Romagna (12,6%) che insieme contribuisconoad oltre 1/3 della mobilità attiva. Un ulteriore 29,2% viene attratto da Veneto(8,6%), Lazio (7,8%), Toscana (7,5%) e Piemonte (5,2%). Il rimanente 32,7%della mobilità attiva si distribuisce nelle altre 15 Regioni, oltre cheall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (217,4 milioni di euro) e all'Associazionedei Cavalieri di Malta (39,7 milioni). Le 6 Regioni con maggiore indice di fuga (mobilità passiva) generano debiti peroltre 300 milioni: in testa Lazio (13,2%) e Campania (10,3%) che insiemecontribuiscono a circa 1/4 della mobilità passiva; un ulteriore 28,5% riguardaLombardia (7,9%), Puglia (7,4%), Calabria (6,7%), Sicilia (6,5%). sistema sanitario nazionale sistema sanitario nazionaleIl restante 48% si distribuisce nelle altre 15 Regioni. Le differenze Nord-Sudrisultano più sfumate quando si guarda al passivo: gli indici di fuga, alti inquasi tutte le Regioni del Sud, sono rilevanti anche al Nord grazie allafacilità di spostamento dei cittadini. In Lombardia si arriva a -362,3 milionidi euro, in Piemonte a -284,9 milioni, in Emilia Romagna a -276 milioni, inVeneto a -256,6 milioni e in Toscana a -205,3 milioni. Le Regioni con saldo positivo superiore a 100 milioni di euro sono tutte delNord, quelle con saldo negativo maggiore di 100 milioni tutte del Centro-Sud.In particolare: in Lombardia il saldo è pari a 784,1 milioni, in Emilia Romagnaa 307,5 milioni, in Veneto a 143,1 milioni e in Toscana a 139,3 milioni. Saldonegativo rilevante per Puglia (-201,3 milioni di euro), Sicilia (-236,9milioni), Lazio (-239,4 milioni), Calabria (-281,1 milioni), Campania (-318milioni)