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Edizione del 22/04/2020
Estratto da pag. 1
Rifugi alpini: Riapertura sulla base di criteri che considerino la peculiarità dell`offerta turistica ad alta quota
Venezia, 22 aprile 2020Definire un protocollo sanitario su misura per i rifugi alpini, in base alquale gli stessi possano riaprire nella cosiddetta ‘fase due’, garantendo lamassima sicurezza a clienti, escursionisti, gestori e loro collaboratori.È stato questo uno dei temi principali affrontati nel corso dellavideoconferenza tenutasi stamane dall’assessore regionale al turismo, FedericoCaner, con i gestori dei rifugi e i rappresentanti delle imprese turistichemontane d’alta quota, per analizzare la situazione di crisi provocata dalCovid-19 che sta pesantemente colpendo anche questo comparto, e per individuarele azioni da attuare in vista dell’auspicata ripresa delle attività.All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il presidente dell’AGRAV,Associazione dei Gestori Rifugi Alpini del Veneto, Mario Fiorentini e i varicoordinatori provinciali della stessa, il presidente del Club Alpino Italianodel Veneto, Renato Frigo, il segretario della Federalberghi di Belluno,Francesco De Toffol e il direttore del Consorzio DMO Dolomiti, GiulianoVantaggi.I rifugi, in base alla normativa regionale veneta, sono strutture ricettivecomplementari ubicate in aree di montagna a quota non inferiore a 1000 metri,predisposti per il ricovero e il ristoro di turisti ed escursionisti e per ilsoccorso alpino. L’offerta ricettiva di queste strutture nel Veneto, che sonocirca 160, è aumentata nel corso degli ultimi dieci anni, per un numero diposti letto superiore a 3.600.“In sede di Conferenza delle Regioni – ha spiegato Caner – è stata ribadita lanecessità che, per quanto riguarda l’intero sistema dell’ospitalità turistica,pur tenendo conto delle peculiarità delle diverse strutture ricettive e dispecifiche esigenze territoriali, sia predisposto un unico protocollo sanitarionazionale, con regole e criteri che valgano per tutta l’Italia, al fine dievitare sperequazioni, situazioni di concorrenza sleale, in una logica ditutela generalizzata dei clienti e degli operatori”.“Nel Veneto – ha proseguito l’assessore – prevediamo di contribuire alladefinizione del protocollo acquisendo innanzi tutto le proposte provenienti dainostri territori, attraverso il lavoro delle Aziende sanitarie e laconsultazione delle Associazioni di categoria, per poi portarlo al tavolonazionale. Per l’assoluta tipicità dei rifugi alpini, dovranno essereindividuati dei parametri che stabiliscano un regolamento quasi ‘sartoriale’,anche per garantire che la loro attività sia economicamente gestibile”.Altro problema segnalato nella videoconferenza è quello della manutenzione deisentieri di montagna, che in Veneto, ha ricordato il presidente regionale delCAI, costituiscono una rete complessiva di 8 mila chilometri. Per consentire alpiù presto l’effettuazione di sopralluoghi e dei conseguenti interventi disistemazione in vista della fine del lockdown, sulla scorta di quanto giàavvenuto per la manutenzione delle spiagge, la Regione, ha assicurato Caner,chiederà ai prefetti di Belluno, Treviso, Vicenza e Verona di concedere delleautorizzazioni specifiche alle persone incaricate allo svolgimento di questaindispensabile attività.