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Dir. Resp.
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Edizione del 20/04/2020
Estratto da pag. 1
Ecco come valorizzare chi ha combattuto il virus anche a mani nude. Le proposte di Cgil, Cisl e Uil
Orari di lavoro dilatati, turni senza soluzione di continuità, tuttodeterminato dall’esigenza di non sguarnire reparti che si affollavano, diminuto in minuto, di pazienti affetti da Covid19 da curare senza una terapiaspecifica, con difficoltà nei processi diagnostici, in carenza di ventilatori,senza protocolli omogenei che da subito definissero percorsi separati daipronto soccorso alle degenze. Per questi lavoratori non ci sono oggiriconoscimenti adeguati ipotizzabili al contributo che stanno dandonell’Emergenza[front9525295]20 APR - Gentile Direttore,tre mesi di Covid19. Tre mesi di emergenza sanitaria. Dei tanti numeri che sirincorrono ogni giorno e che tracciano la mappa dei contagi, quello che sisottolinea raramente è che quei numeri che ci spaventano cosi tanto potevanoessere molto più elevati se a contenere l’emergenza, spesso a “viso scoperto emani nude”, non ci fosse stato il coraggio e la resistenza dei professionistisanitari. Senza Sanità Pubblica la pandemia poteva trasformarsi in una tragedia diproporzioni ben più rilevanti. Come spesso accade nelle prime ore, quandograzie proprio ad una professionista sanitaria si è compreso che nel nostroPaese era presente il virus Sars-Cov2, l’attenzione delle sigle sindacaliFpCgil Cisl Fp e Uil Fpl si è concentrata sulla sicurezza. La carenza dei dispositivi di protezione individuale (Dpi) è stata da subito ilpunto centrale della vertenza portata avanti in tutte le aziende e neiconfronti del Governo. A questa hanno fatto seguito accordi, protocolli, ma anche azioni legali(denunce e diffide). Oltre alla sicurezza anche le condizioni di lavoro sonostate oggetto di attenzione. Orari di lavoro dilatati, turni senza soluzione di continuità, tuttodeterminato dall’esigenza di non sguarnire reparti che si affollavano, diminuto in minuto, di pazienti affetti da Covid19 da curare senza una terapiaspecifica, con difficoltà nei processi diagnostici, in carenza di ventilatori,senza protocolli omogenei che da subito definissero percorsi separati daipronto soccorso alle degenze. Procedere alla assunzione di ulteriori figure professionali è stato il nostroulteriore punto di attenzione, individuando soluzioni che oltre alla cronicacarenza di personale affrontassero anche la esigenza di reclutare specialisti,il tutto al fine di gestire la presenza di questo virus per un tempo lungo inattesa di uno specifico vaccino. Garantire a tutte le strutture di operare con un numero maggiore di personale,di lavorare con strumenti adeguati di protezione individuale, riconoscere evalorizzare, anche economicamente, l’operato dei professionisti sanitari. A tal fine abbiamo intrapreso i confronti con il Ministro della Salute e con laConferenza delle Regioni, discutendo non solo della condizione dei presidiospedalieri ma anche accendendo i riflettori sul territorio (cure primarie,residenze assistite e centri residenziali per soggetti fragili). In particolare, per ciò che attiene i provvedimenti volti al potenziamento delSSN, intendiamo ribadire alcune nostre richieste inviate a Parlamento, Governo,Regioni ma aperte anche al confronto con gli ordini professionali. Per ottenere la valorizzazione economica del personale del SSN abbiamopresentato emendamenti e formulato articoli che intervengono sul tema in quantoabbiamo ritenuto insufficiente quanto sino ad oggi messo in atto dal Governo edalle Regioni che si limitavano all’incremento della remunerazione del lavorostraordinario. Per questi lavoratori non ci sono oggi riconoscimenti adeguati ipotizzabili alcontributo che stanno dando nell’Emergenza, a maggior ragione la rivalutazionedi alcune indennità e la maggiorazione dello straordinario non possonorappresentare ciò che viene riconosciuto loro. Chiediamo pertanto di poter utilizzare Risorse Aggiuntive Nazionali e Regionaliin deroga ai vincoli dell’art. 23, d.lgs. 75/2017, ed al di fuori dell’attualemodalità di costituzione dei fondi per la contrattazione collettiva,riconoscendo un’ indennità Covid-19 per fasce di intensità di esposizione chesia erogabile tramite accordi aziendali, sulla base di Accor
di Regionali con leOO.SS. che definiscano quote di RAN (risorse aggiuntive nazionali da prevederenel DL 18/20) e RAR (risorse aggiuntive regionali) e criteri di ripartizionedelle stesse. Per tutelare gli esercenti le professioni sanitarie, tecniche ed amministrativein merito ad azioni di responsabilità civile e penale occorse durantel’Emergenza Covid19, riteniamo che vada rivisto il concetto di colpa grave, perchiarire, senza possibili fraintendimenti, che verso tali soggetti non possonoessere esercitate azioni di rivalsa da parte di terzi per la responsabilitàcivile, penale e contabile, se non circoscritte al solo caso di dolo.Fermo restando la responsabilità datoriale nel caso in cui gli esercenti laprofessione sanitaria abbiano subito un danno. A chiarimento delle norme a tutela del personale del SSN sin qui introdotte vachiarito che l’infortunio per contagio Covid19 viene sempre riconosciuto atutto il personale sanitario, sociosanitario, socio-assistenziale che lavoranelle strutture pubbliche e private e risulti positivo, senza ulterioriobblighi di certificazione. Inoltre, il Parlamento e il Governo devono intervenire a modificare la norma dicui all’art. 7 del D.L. n. 14 del 9 marzo 2020, che esclude dalla quarantena ilpersonale sanitario e dei servizi essenziali. E’ paradossale, infatti, che a fronte dell’evidenza scientifica e statisticadell’incidenza dei contagi del personale sovraesposto al rischio, perchéoperante in ambienti Covid19, si preveda addirittura la cancellazione delletutele previste dalle norme che regolano salute e sicurezza in materia disorveglianza sanitaria. Sono tanti i temi affrontati e già regolati dal Protocollo del 24 marzo,siglato tra il Ministero della Salute e le Organizzazioni sindacali confederalie di categoria, che necessitano di essere attuati dalle Regioni e dal Governo edi essere resi esigibili: adeguatezza e fornitura dei DPI; garanzia dellasomministrazione a tappeto e periodica dei test clinici per rilevarel’eventuale positività al Covid19 di tutto il personale sanitario e dei serviziessenziali che lavorano in Emergenza; Piano straordinario di stabilizzazionedei precari e di nuove assunzioni che devono essere programmate e finanziate invista delle prossime manovre di riordino della spesa pubblica, prevedendo unfinanziamento straordinario del fondo sanitario nazionale che guardi oltrel’emergenza per potenziare i servizi pubblici e incrementare gli stipendi deilavoratori della sanità; linee guida nazionali sulla separazione dei percorsiassistenziali per la medicina territoriale, rete dell’emergenza e repartiospedalieri, rsa e strutture residenziali tra aree covid19 e non covid19 conrelativi adeguati finanziamenti e strumenti organizzativi su tutto ilterritorio nazionale; intervento necessario sugli accreditamenti dei gestoriprivati dei servizi pubblici che ancora non riconoscono i CCNL ai lavoratori da13 anni (sanità privata) e 8 anni (Rsa) e che continuano a percepire risorsedalle Regioni traendo profitti dai sacrifici di lavoratori e cittadini. Riteniamo indispensabile che sui punti sopra richiamati ci sia un interventoforte, coeso e concreto da parte del Governo e delle Regioni, per nonvanificare l’operato e per valorizzare competenze e professionalità che stannocontribuendo a fronteggiare l’emergenza sanitaria nel Paese. La politica può e deve fare la differenza anche in questo momento difficile,stando al fianco dei lavoratori. La rappresentanza sindacale e quellaprofessionale devono individuare convergenze sugli strumenti finalizzati araggiungere gli obiettivi contenuti nel Protocollo del 24 marzo 2020. Nella prospettiva di affrontare il negoziato per il rinnovo del Contratto dellaSanità e la revisione del ruolo degli ordini professionali è necessario unconfronto costruttivo che metta al centro il valore di chi, operando nellasanità, e contribuendo a migliorare il bene comune deve essere gratificatoattraverso miglioramenti salariali, un nuovo modello di classificazione, diriforma delle carriere e del sistema degli incarichi. Tutti questi temi sono già presenti nella Piattaforma
presentata da Fp CgilCisl Fp Uil Fpl il 18 febbraio per il rinnovo del CCNL Sanità. Riteniamo che si possa lavorare ad un fronte ampio di rappresentanze che nellaloro specificità e nella loro autonomia aprano un confronto e si rapportino,negli specifici ambiti, alle Istituzioni conseguendo risultati che possanorilanciare il sistema della salute nel nostro Paese. Diversamente prevarrebbero le legittime prerogative soggettive ma che darebberoun segnale di divisione nel mondo della rappresentanza sanitaria. Possiamo segnare una svolta storica per la sanità nel Paese, lo dobbiamo allelavoratrici e lavoratori, ai cittadini, alle generazioni future per difendere econsolidare un sistema sanitario nazionale pubblico e universale che fa dellacura dei cittadini e delle lavoratrici e dei lavoratori che li garantiscono ilpunto più alto di attenzione negli investimenti pubblici. Serena SorrentinoSegretaria generale Fp Cgil Maurizio PetriccioliSegretario generale Cisl Fp Michelangelo LibrandiSegretario generale Uil Fpl20 aprile 2020