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Edizione del 19/04/2020
Estratto da pag. 1
Patuanelli: "Ragioniamo sulla regionalizzazione delle riaperture". Confindustria critica: "Fase due in ritardo" - la Repubblica
Il ministro dello Sviluppo apre a una ripartenza differenziata su base territoriale. Intanto il nuovo numero uno degli industriali Bonomi dice: "La salute
Riaperture differenziate a livello regionale. Tenendo conto della situazione dei contagi. L'ipotesi - sul tavolo del governo per la fase due - è stata confermata dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. "Si può ragionare su una regionalizzazione delle riaperture, nelle regioni che hanno meno persone positive è più facile tracciare i contatti", ha detto il ministro ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa. Il governo, in effetti, nelle ultime ore ha frenato sullo stop al lockdown il 4 maggio. L'intenzione dell'esecutivo è quella di fornire uno schema su base nazionale, ma senza ignorare lo stato del contagio, diverso da un territorio all'altro. Consentendo quindi riaperture più celeri nelle zone con un rischio più ridotto. Anche se viene valutato un rischio: la riapertura a macchia di leopardo potrebbe creare effetti distorsivi nella concorrenza tra privati.

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Ma intanto una critica implicita al governo arriva - nella stessa trasmissione - dal neopresidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che dice: "Siamo in ritardo, studiare un modello di ripartenza da qui al 4 maggio non è semplice". E aggiunge: "La salute passa anche dal lavoro". E poi interviene anche sulla task force guidata da Colao: "La task force ci ha lasciati un po' perplessi perché se si parla di riprendere le attività avrebbe fatto piacere che almeno un imprenditore fosse componente di questa task force".

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E nell'eterna difficile dialettica tra esecutivo e governatori sulla fase due, interviene il presidente della Conferenza delle regioni, Stefano Bonaccini: l'apertura "di nuove attività produttive la decide solo il governo, le Regioni possono solo decidere restrizioni. Noi siamo pronti, dal 27 aprile o dal 4 maggio, a immaginare che alcune attività produttive possano riaprire". Insomma, ci sono Regioni pronte a ripartire già prima della fine del lockdown prevista dal governo.