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Edizione del 19/04/2020
Estratto da pag. 1
Coronavirus, Regione vuole lo stop a codici Ateco e riapertura per filiere nella fase 2 - Cronaca
Si è riunita in videoconferenza la cabina di regia che riunisce governo e gli enti locali. Il governatore Attilio Fontana: "Pensare a ripartenza graduata, con la speranza di riprendere la nostra vita"
Milano, 19 aprile 2020 - Le riaperture nella Fase 2 non fatte in base ai codici Ateco (che classificano le aziende in base alla produzione) ma piuttosto per filiere: è questa una delle proposte che la Lombardia, a quanto si è appreso da fonti regionali, avrebbe proposto all’incontro in videoconferenza di ieri sera, presieduto dal premier Giuseppe Conte e con gli enti locali, per definire la ripartenza dopo il lockdown per l’epidemia di Coronavirus. Un pressing quello espresso da regione Lombardia con il numero uno della Conferenza delle Regioni (e governatore dell’Emilia Romagna), Stefano Bonaccini, e il presidente della regione Sicilia, Nello Musemeci, che prevederebbe anche un’accelerazione sui tempi. In un documento le Regioni, secondo Ansa, avrebbero chiesto espressamente che le filiere ripartano dal 27 aprile e non dal 4 maggio come invece insiste il governo.

La riapertura dovrebbe partire dai cantieri edili. A quanto si apprende, si sta anche valutando il via libera al tessile, alla moda e alla filiera delle automobili. Ma attenzione va anche al settore dei mobilieri - un comparto molto importante nella nostra regione - e dell’artigianato non aperto al pubblico dove non c’è una concentrazione alta di lavoratori. Il tutto, è l’intenzione, nel rispetto delle disposizioni sanitarie e a tutela della salute dei lavoratori.

«Pensare a una ripartenza graduata ma che ci dia la speranza di riprendere la nostra vita" aveva detto il presidente della Lombardia Attilio Fontana in un video pubblicato ieri sulla sua pagina Facebook. Fontana ha ricordato che "la Regione Lombardia è stata la prima in Europa ad affrontare questo aggressivo virus e a confrontarsi con le conseguenze quindi - ha precisato - è chiaro che saremo estremamente cauti e rispetteremo tutte le regole che sono dettate dalla scienza". "Questo non toglie - ha riflettuto - che si debbano ascoltare le associazioni di categoria, le attività produttive, le università e i sindacati per pensare a una ripartenza".

La richiesta di ripartire per filiere produttive a cerchi concentrici era già stata avanzata due giorni fa nel tavolo regionale del patto per lo sviluppo. Già dopo l’incontro il governatore Fontana aveva parlato della convinzione che la riapertura dovesse partire dai cantieri edili. Non solo di quelli pubblici ma anche di quelli privati. "Crediamo che sia importante ripartire proprio dall’edilizia. È emersa l’esigenza, in vista del ritorno alla cosiddetta nuova normalità, della quinta ‘D’, quella dei diritti: diritto alla sicurezza, al lavoro, alla mobilità e allo studio, che si andrà ad affiancare a quelle di digitalizzazione, distanza, diagnosi e dispositivi" aveva sottolineato il presidente della Regione. La nuova riunione della cabina di regia fra governo ed enti locali sulla fase 2 dovrebbe tenersi mercoledì prossimo.

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