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Edizione del 18/04/2020
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Fondi per piano sociale, De Luca accusa e Provenzano risponde: «I ritardi intollerabili sono i tuoi»
Il governatore punta il dito contro l’inazione del dicastero nell’ ottenere risorse dal Fondo di sviluppo e coesione per il piano sociale regionale...
lo scontro

Mezzogiorno, 18 aprile 2020 - 08:51

Fondi per piano sociale, De Luca accusa e Provenzano risponde: «I ritardi intollerabili sono i tuoi»

Il governatore punta il dito contro l’inazione del dicastero nell’ ottenere risorse dal Fondo di sviluppo e coesione per il piano sociale regionale campano. Il responsabile per il Mezzogiorno: sulla riprogrammazione dei fondi siamo pronti a collaborare

di Simona Brandolini

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A Largo Chigi, nei pressi della Galleria Sordi a Roma, è arrivata subito l’eco degli strali deluchiani in diretta facebook. È lì che ci sono gli uffici del ministero per il Mezzogiorno, è lì che lavora Peppe Provenzano a cui sono fischiate le orecchie quando Vincenzo De Luca ha detto di aver telefonato al premier Conte per criticare l’operato, anzi a detta del presidente, l’inazione, del dicastero. Reo di «ritardi sconcertanti e intollerabili per ottenere risorse dal Fondo di sviluppo e coesione per il piano sociale regionale campano — queste le parole di Vincenzo De Luca — non possiamo prenderci il lusso di perdere mesi per un timbro ma dobbiamo decidere ad horas, perché sono risorse vitali per le nostre aziende. Noto inoltre che quando cerchi qualcuno nelle istituzioni tutti sono in videoconferenza, che nove volte su dieci sono perdite di tempo che produrranno mutazioni genetiche. Ci troveremo ministri con la testa di tablet. Senza offesa ma mi chiedo quando lavorano».

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Provenzano, che nella diplomatica veste di ministro tende a evitare risse, soprattutto in questo momento di dolore e emergenza, ha preso carta e penna e ha inviato una missiva all’inquilino di Palazzo Santa Lucia. Rintuzzando punto per punto. Pur aprendo alla massima collaborazione. «Il presidente De Luca sarà molto impegnato e forse non avrà avuto modo di parlare coi suoi uffici e sollecitarli ad adempiere agli obblighi amministrativi previsti dalla legge sulle rimodulazioni dei fondi che il mio ministero ha richiesto da tempo, su cui ha il dovere di verificare e controllare e non di mettere timbri. Non so come funziona la sua amministrazione: la mia, in generale, vorrei dirglielo, lavora e non mette timbri». Seconda questione: «Siamo — dice il ministro — noi che aspettiamo le risposte della Regione Campania, senza lamentare “ritardi sconcertanti e intollerabili”, disponibili a procedere senza indugio. È un’attività che deve vedere una leale collaborazione istituzionale, visti i ritardi accumulati – questi sì, sconcertanti e intollerabili – sull’impegno e la spesa dei fondi di sviluppo e coesione anche in Campania». Dicevamo della lettera: «Oggi gli ho scritto ricordandogli, tra l’altro, il miliardo e mezzo di risorse fin qui non impegnate e nemmeno programmate dalla Regione che aspettano soltanto la sua iniziativa. Altro che i 600 milioni da rimodulare insieme. In ogni caso, in questi giorni avevo già dato la mia personale disponibilità ad affrontare con la Campania eventuali problemi, non ho ricevuto risposta. Speravo arrivasse nella diretta facebook. Ad ogni modo, gliela confermo nuovamente, in vista del più generale accordo interistituzionale da raggiungere sulla riprogrammazione dei fondi europei, la prossima settimana, in Conferenza delle Regioni, a cui mi auguro la sua Regione voglia concorrere. Anche perché l’impegno a supporto ai cittadini e delle imprese campane ci vede impegnati dalla stessa parte».

18 aprile 2020 | 08:51

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