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Edizione del 15/04/2020
Estratto da pag. 1
Dagli infermieri sette proposte per rilancio professione: tra queste contratto autonomo, indennit? infermieristica e intramoenia
Le proposte sono contenute in una ettera inviata oggi dalla Fnopi al premierConte, al ministro Speranza e al presidente delle Regioni Bonaccini. Tra lealtre proposte un piano di assunzioni, l'accesso alle direzioni delle aziendedi servizi alle persone, a partire dalle Rsa, riconoscimento della malattiaprofessionale in caso di infezione.[front4698513]13 APR - Sette proposte per una vera e propia road map per rinforzare i serviziinfermieristici e soprattutto fare compiere un salto alla professione a partiredalla creazione di un'area contrattuale infermieristica autonoma. Sette puntiche oggi la Fnopi ha messo nero su biano in una lettera al presidente delConsiglio Giuseppe Conte, al ministro della Salute Roberto Speranza e alpresidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini Sette punti - si legge in una nota - per "ristabilire equità,multidisciplinarietà vera e giustizia dal punto di vista dell’organizzazionedel lavoro, anche a favore di quei servizi che proprio nell’emergenza si sonodimostrati più carenti se non spesso inesistenti. Come il territorio"."Ora tutti sanno cosa sono gli infermieri, cosa fanno e quanto valgono davvero.Ora - prosegue la nota della Fnopi - tutti hanno toccato con mano la loroprofessionalità, la loro disponibilità, la loro vicinanza con i cittadini e congli assistiti, senza curarsi di turni mai interrotti, del rischio infettivo chene ha fatto la categoria di operatori più colpiti da COVID-19 e per il qualemolti hanno anche perso la vita". "Lo ha riconosciuto lo stesso premier che alla Camera ha detto “non cidimenticheremo di voi”. E i media gli hanno fatto eco sottolineando un profiloalto della categoria che a fronte di tutto questo percepisce stipendi medi da1.400 euro al mese e ha difficoltà nel fare carriera per blocchi legati adantichi e ormai obsoleti retaggi", sottolinea ancora la nota. Queste le sette proposte della Fnopi:1. Un‘area contrattuale infermieristica che riconosca peculiarità, competenza eindispensabilità ormai evidenti di una categoria che rappresenta oltre il 41%delle forze del Servizio sanitario nazionale e oltre il 61% degli organicidelle professioni sanitarie. 2. Una indennità infermieristica che, al pari di quella già riconosciuta peraltre professioni sanitarie della dirigenza, sia parte del trattamentoeconomico fondamentale, non una “una tantum” e riconosca e valorizzi sul pianoeconomico le profonde differenze rispetto alle altre professioni, sempreesistite, ma rese evidenti proprio da COVID-19. 3. Garanzie sull’adeguamento dei fondi contrattuali e possibilità di un loroutilizzo per un’indennità specifica e dignitosa per tutti i professionisti cheassistono pazienti con un rischio infettivo. 4. Garanzie di un adeguamento della normativa sul riconoscimento della malattiaprofessionale in caso di infezione con o senza esiti temporanei o permanenti. 5. Immediato adeguamento delle dotazioni organiche con l’aggiornamentoaltrettanto immediato della programmazione degli accessi universitari: gliinfermieri non bastano, ne mancano 53mila ma gli Atenei puntano ogni anno alribasso. 6. Aggiornamento della normativa sull’accesso alla direzione delle aziende diservizi alla persona: siamo sul territorio, dove l’emergenza ha dimostrato chenon è possibile prescindere da una competenza sanitaria di tipo assistenziale agaranzia degli ospiti. Come nelle RSA ad esempio dove si stanno destinandoproprio infermieri, quelli del contingente dei 500 volontari scelti dallaProtezione civile, ma anche a domicilio con cronici, anziani, nonautosufficienti e così via. 7. E per questo – è la settima richiesta - dare anche agli infermieri pubblici– superando il vincolo di esclusività, un’intramoenia infermieristica giàscritta anche in alcuni Ddl fermi in Parlamento che gli consenta di prestareattività professionale a favore di strutture sociosanitarie (RSA, case diriposo, strutture residenziali, riabilitative...), per far fronte allagravissima carenza di personale infermieristico di queste strutture. Applicandoanche nel caso la legge 1 del 2002) di 18 anni fa quindi) che prevedevaprestazioni
aggiuntive e possibilità che altro non sono se non il richiamo inservizio di pensionati e contratti a tempo determinato utilizzati una tantum(ma indispensabili a quanto pare) per COVID-19. “Ovviamente la Federazione - dice Barbara Mangiacavalli, presidente FNOPI - èpronta a dare tutto il supporto necessario alle istituzioni per realizzarequeste richieste nel modo migliore, più equo, ma anche più rapido possibile.Per ridisegnare un servizio sanitario, sia pubblico che privato, efficiente epreparato più di quanto il nostro si sia già dimostrato. I modi ci sono, bastavolerli prendere in considerazione davvero. E che risultati daranno, oggi lovedono tutti, purtroppo, in un’emergenza dove la volontarietà degli infermierie la loro professionalità hanno davvero fatto la differenza. Oggi cidefiniscono eroi. In realtà siamo professionisti come gli altri che credono nelproprio lavoro. Perciò queste richieste saranno la ‘nostra medaglia’”.13 aprile 2020