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Dir. Resp.
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Edizione del 13/04/2020
Estratto da pag. 1
Italia delle Regioni
Antonio Decaro, presidente dell’Associazione dei Comuni Italiani Anci ha abbandonato per protesta la Conferenza Unificata: “Cinque miliardi subito aiComuni o saremo costretti a interrompere servizi”.“La capacità fiscale dei Comuni è drasticamente ridotta. Non per volontà di noiamministratori, né per volontà di cittadini e imprese che versano i tributi. E’ridotta, se non in alcuni casi azzerata, per la situazione che si è creata conil blocco delle attività economiche a seguito dell’emergenza sanitaria.L’effetto di questo stato di fatto è che non abbiamo entrate ora e non nevediamo il recupero neppure in prospettiva. Il governo deve prendereconsapevolezza di questa situazione e deve far fronte già nel prossimo decretoalla richiesta di 5 miliardi che gli enti locali hanno avanzato da tempo. Nonpossiamo aspettare oltre: si tratta di garantire ai cittadini italiani iservizi che i Comuni erogano, a cominciare dal trasporto pubblico e dallaraccolta dei rifiuti”. Lo dichiara il presidente dell’Anci e sindaco di Bari,Antonio Decaro, che ha abbandonato insieme all’Unione delle Province i lavoridella conferenza unificata, convocata in videoconferenza, in attesa deglisviluppi del tavolo tecnico-politico.“I sindaci hanno dimostrato senso di responsabilità e senso delle istituzioniche rappresentano, fin dall’inizio – continua Decaro – di questa emergenza.L’abbiamo fatto ben consapevoli che questo è quel che i cittadini si aspettanoda noi: leale collaborazione con tutte le istituzioni della Repubblica.Tuttavia anche la nostra buona volontà si ferma davanti all’inagibilitàfinanziaria dei Comuni che ci impedisce di approvare i bilanci e di continuarea lavorare per le nostre comunità. Abbiamo fin qui fronteggiato il problemasenza risorse aggiuntive attraverso gli accordi con il Ministerodell’Economia,  la Cassa Depositi e Prestiti e L’Associazione Bancaria Italianasulle rate dei mutui, per garantirci liquidità, e un’anticipazione ditrasferimenti da parte del governo per 4,3 miliardi. Ma non possiamo andareavanti così. Ne va della possibilità per i Comuni di sopravvivere. Senzarisorse nuove e immediate, saremo costretti a interrompere i servizi”.Sul fronte delle regioni sulle conseguenze del Coronavirus, il coordinatoredella Commissione Beni e Attività Culturali della Conferenza delle Regioni,Tiziana Gibelli ha affrontato con il ministro Franceschini “l’emergenzacultura”. “Con il ministro Dario Franceschini abbiamo affrontato diversi temilegati alla crisi dovuta alla pandemia coronavirus e che impattano pesantementesu un settore così vitale anche per la nostra economia”. Così il coordinatoredella commissione Beni e attività culturali della Conferenza delle Regioni edelle province autonome, l’assessore Tiziana Gibelli (Regione Friuli VeneziaGiulia), dopo l’incontro della commissione in videoconferenza con il ministroDario Franceschini.“In particolare abbiamo convenuto con il ministro che serve un raccordo piùstretto tra ministero e regioni sui provvedimenti che via via saranno presi dalGoverno in materia di cultura e che investono diversi settori. Con lapresentazione di alcuni contenuti – prosegue Gibelli – dei futuri provvedimentiministeriali si è così aperto un corretto rapporto istituzionale, el’attivazione di una apposita cabina di regia con il ministero non potrà chedare continuità a questa impostazione. Possiamo così dare un nostro contributopreventivo alla predisposizione delle misure senza inseguire poi degliaggiustamenti ritenuti coerenti e necessari agli obiettivi da raggiungere sulterritorio. In particolare le regioni chiedono di essere coinvolte nellagestione del Fondo emergenze di 130 milioni di euro, affinché le diversecomponenti dello spettacolo e del cinema possano beneficiarne. Insomma serveuna più concreta e utile concertazione, che in questa prima fase concitatadell’emergenza si è un po’ indebolita e che invece abbiamo concordato con ilministro vada rafforzata. Ora sono da coordinare e concordare tutte le azioniper l’uscita dall’emergenza. Le politiche regionali e quelle nazionali vannoarmonizzate e rese complemen
tari per dare maggiore respiro, centrare eallargare gli interventi alla maggiore platea possibile. Con risorseimmediate è previsto l’aiuto di tutti i lavoratori e di tutte lecategorie dello spettacolo, anche di quelli non investiti dal Fus, con lagaranzia – conclude Gibelli – che saranno semplificate al massimo leprocedure per il loro sostegno”.©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate dipubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere allaRedazione