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Edizione del 08/04/2020
Estratto da pag. 1
Coronavirus, Bonaccini: dalla Regione 1000 euro per ogni operatore sanitario - la Repubblica
L''Emilia Romagna vara un pacchetto da 320 milioni a sostegno di famiglie, imprese, sanità, studenti, lavoratori. Nella misura il riconoscimento per
BOLOGNA - Mille euro ai 60mila medici, infermieri, operatori socio-sanitari in prima linea nell'emergenza coronavirus. Ad annunciarlo in diretta Facebook è il presidente della Regione Stefano Bonaccini, assieme al sottosegretario Davide Baruffi. Il riconoscimento è all'interno di un pacchetto da 320 milioni varato dall'Emilia Romagna per sostenere imprese, sanità, lavoratori, famiglie, studenti.

Rispetto a chi lavora nelle sanità, la misura prevede lo stanziamento di 65 milioni di euro per far arrivare circa 1000 euro in una soluzione unica: "E' un ringraziamento dovuto agli straordinari professionisti ai quali abbiamo chiesto un surplus inedito e drammatico: avevano bisogno di un ringraziamento straordinario", dichiara Bonaccini. E con altri 20 milioni sarà creato un hub nazionale per le terapie intensive in Emilia-Romagna, "per una risposta di sistema" e per iniziare a delineare il sistema sanità di domani: "Una struttura dedicata, sviluppata su più territori, al servizio del Paese, oltre che della nostra regione".

Sono previsti anche 2 milioni per la sicurezza delle strutture alberghiere, da erogare attraverso un bando con procedure rapide e semplificate e 3,5 milioni per le associazioni sportive presenti sul territorio, particolarmente colpite dal blocco totale delle loro attività. La Giunta ha deciso di riorientare a questa finalità una parte delle risorse, pari a 2,5 milioni di euro, precedentemente destinate al cofinanziamento di manifestazioni ed eventi, che inevitabilmente slitteranno. A ciò si aggiunge un ulteriore milione di euro per rafforzare le misura, la cui destinazione specifica avverrà attraverso criteri condivisi con gli enti di promozione sportiva e gli enti locali, coi quali è aperto il confronto.

Nella manovra c'è poi un milione per il settore cultura a sostegno a professionisti e lavoratori spesso non coperti dagli ammortizzatori sociali; le modalità specifiche di assegnazione saranno definite nei prossimi giorni, privilegiando "modalità che valorizzino prestazioni e produzioni che debbono proseguire anche in questa fase di distanziamento sociale".

Al sistema impresa andranno 50 milioni per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per il sostegno ai tirocinanti. Si interviene, in particolare, a favore delle persone con disabilità e appartenenti a categorie svantaggiare, circa 3.500, ma anche di tutti gli altri che svolgevano il tirocinio in aziende private, circa 14.600; si tratta di bonus una tantum che per i primi ammonterà a 900 euro, mentre per gli altri sarà pasi a 450 euro. La misura non coinvolge naturalmente coloro che stanno continuando il loro tirocinio in smart working e che percepiscono quindi regolarmente la cifra prevista.

Il quadro degli interventi economici per la fase due continua così. 21 milioni per casa e welfare. Per quanto riguarda le politiche sociali, dopo l’anticipo dei 18 milioni già deliberato per i servizi comunali 0-3 anni, si sbloccata ora l’erogazione delle risorse aggiuntive, pari a 5 milioni di euro, per far fronte all’azzeramento delle rette dei nidi comunali o convenzionati. Contestualmente, 1,3 milioni di euro aggiuntivi vengono ora assegnati alle materne paritarie, al fine di sostenere i servizi per tutte le famiglie.

Agricoltura, nuovo pacchetto da 31 milioni di euro – Per garantire la necessaria liquidità alle imprese, la Giunta ha deciso di anticipare alcuni pagamenti già previsti e garantire più flessibilità nel rispetto delle scadenze programmate.

Investimenti: 120 milioni per potenziare il sistema ferroviario regionale - È stato aperto ieri il cantiere della linea ferroviaria Reggio Emilia-Ciano d’Enza per un investimento pari a 10 milioni di euro. Ultimo in ordine di tempo di quelli aperti in Emilia-Romagna e che rientra in un piano di interventi per potenziare e ammodernare l’intera rete del servizio ferroviario regionale, che supera i 120 milioni di euro. Tra le opere, in particolare, l’elettrificazione delle linee, il superamento delle interferenze con la viabilità stradale e l’installaz
ione del sistema automatizzato di sicurezza sulle tratte. Entro l’estate l’avvio dei lavori, per 65 milioni di euro, sulla tratta Ferrara-Codigoro.

Bonaccini: "Decidere ora come ripartire"

Quando ripartire "lo si deciderà insieme al comitato scientifico", ma il come "dobbiamo già deciderlo adesso". L'avviso e' del presidente dell'Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, che di fronte ai dati incoraggianti sull'andamento dell'epidemia negli ultimi giorni mette finalmente nel mirino la ripartenza della ex "locomotiva" d'Italia e dell'intero paese. "Non possiamo rimanere tutti chiusi in casa per i prossimi due anni, nè rischiare di avere carestia dopo questa tragedia sanitaria", ha detto questa mattina il governatore a Rai Radio1, all'interno del programma Centocittà.

Bonaccini sottolinea chiaramente un concetto: "Bisogna riuscire a garantire che possano ripartire le attività sapendo che la salute va messa al primo posto". Nuove speranze vengano dall'andamento degli ultimi giorni dell'epidemia di Covid 19 in regione. "I numeri finalmente cominciano a farci avere qualche fiducia in più'", dice il presidente dell'Emilia-Romagna. "Io non guardo i contagi come fate voi o i comuni cittadini - precisa- ma telefoniamo tutti i giorni agli ospedali per sapere gli accessi ai Pronto soccorso, in terapia intensiva e nei reparti. Stanno calando decisamente quei numeri, vuol dire che la prospettiva dei prossimi giorni e delle prossime settimane dovrebbero vedere la curva cominciare ad arrivare al picco e poi via via a scendere".

Ed ecco il tema della ripartenza, a cui in Emilia-Romagna si sta già lavorando insieme alle parti sociali. Ma senza forzare troppo le tappe. "Bisognerà immaginare di ripartire con totale cautela, senso di responsabilità e testa sulle spalle- sottolinea Bonaccini. "Con un protocollo rigoroso per il quale, una volta deciso dal Governo quali altri settori possono riaprire oltre a quello primario, le imprese diano determinate garanzie sul distanziamento sociale e sui sistemi di protezione individuale per i lavoratori".

Quindi serviranno le mascherine? "Ce lo diranno gli esperti della sanità - risponde Bonaccini- quando sento politici o miei colleghi fare gli scienziati mi viene da sorridere, o da piangere. Devono essere coloro che hanno degli strumenti a dirci quali siano le migliori buone pratiche per evitare che le persone si ammalino".