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Edizione del 08/04/2020
Estratto da pag. 1
Coronavirus, anche l`Azzolina apre lo scontro con le Regioni - la Repubblica
La ministra dell''Istruzione, dopo un''ora senza risposte sulla scuola, abbandona la videoconferenza con gli assessori. La Rizzoli (Lombardia): "Mai
ROMA - "La ministra Azzolina non ha risposto su nulla e quando abbiamo iniziato a incalzarla sulla fine dell'anno scolastico, sulla ripartenza a settembre, si è alzata e ci ha lasciato davanti a uno schermo vuoto. Sedici assessori sbigottiti. Non avevo mai visto nulla di simile". E' l'ultima uscita della ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, raccontata tra lo stupefatto e l'offeso dall'assessora all'Istruzione della Regione Lombardia, Melania Rizzoli.

Tutti gli assessori chiedevano da un mese un incontro, lo hanno ottenuto a decreto ampiamente raccontato su giornali e tv. Ieri mattina, dopo un'ora di indicazioni critiche e richieste dal territorio, la comunicazione si è interrotta: "Buona giornata a tutti", si è bruscamente congedata la Azzolina. Nessuna risposta, neppure una. Nessun aappuntamento futuro. "Sono state più lunghe le prove di attivazione wi-fi che lo scambio sui contenuti", dicono i presenti. Erano le dieci, ieri mattina. A fianco alla ministra, c'era il capo Dipartimento Max Bruschi.

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Nessuno sarà bocciato e per la maturità solo un maxi colloquio

di CORRADO ZUNINO

La rabbia monta, tra gli assessori all'Istruzione del Paese presenti in vdeoconferenza. Tra questi c'era chi - Elisa Donazzan, Regione Veneto, Forza Italia - aveva già espresso critiche in pecedenza e chi si era seduto per risolvere problemi davvero grandi senza preconcetti. Cristina Grieco, assessora Pd della Regione Toscana, coordinatrice del videoincontro, adesso dice: "E' stata una riunione surreale, con un'emergenza di questo tipo la ministra non ha sentito l'esigenza di sentirci prima e ha eluso le domande ieri. Siamo persone delle istituzioni e dobbiamo provare ad andare oltre l'episodio, dobbiamo trasformare il rapporto con il ministero in un coinvolgimento costante. Speriamo di riuscirci". L'Istruzione, dopo la Sanità e l'Economia, è diventato il nuovo elemento di conflitto tra Stato e Regioni.

Melania Rizzoli, assessora e medico, le scuole, in Lombardia, le ha chiuse il 24 febbraio scorso: Continua: "Abbiamo chiesto spiegazioni sulle risorse per la didattica digitale, sulla detrazione per le spese delle scuole paritarie, sulle regole per la formazione professionale e, ancora, abbiamo avanzato richieste sugli Istituti tecnici superiori e i fondi per il sistema 0-6 anni. La ministra non ha risposto su quasi nulla, qualcosa ha accennato il suo dirigente. Speravamo che la Azzolina intendesse avviare, finalmente, un confronto serio e pragmatico. Non è avvenuto e non possiamo che dirci preoccupati e sconfortati. La scuola italiana è in pessime mani e il rischio che si intravvede e che i nostri giovani pagheranno il conto della totale inadeguatezza di questa ministra. Non sappiamo neppure come si  comporterà il ministero con gli alunni di materne ed elementari per i quali è più difficile rispetto agli altri portare le mascherine".

Gli assessori regionali sono consapevoli che esiste la possibilità che a settembre non si possa tornare a scuola rispettando le distanze di sicurezza. Sul punto, hanno chiesto lumi: "Ci aspettavamo risposte politiche, ma ieri non sono arrivate neppure quelle tecniche".

Il ministero ha fatto sapere che, in realtà, Lucia Azzolina ieri non ha lasciato lo schermo vuoto e ha salutato prima di andarsene: "Tutti avevano espresso le loro posizioni". La replica, insiste la Rizzoli, è peggio dello sgarbo istituzionale: "Ci mancava che non ci avesse salutato, con questo ministero siamo ai minimi storici".

La ministra Azzolina prosegue - in tempi di epidemia - in un viaggio in solitudine che, fin qui, ha contemplato: la rottura dei rapporti con tutti i sindacati, compreso quello da cui proviene, un contrasto con il Pd che si è concretizzato in Consiglio dei ministri, una comunicazione autistica con la maggioranza parlamentare, un rapporto sempre più freddo con la sua viceministra, Anna Ascani, ancora convalescente per l'infezione da Covid-19, e il sottose
gretario Giuseppe De Cristofaro. Sul tema del rapporto con i sindacati è già interventuo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, chiedendole ascolto. Ora, dopo il dialogo interrotto di ieri, le scriverà il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini.