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Edizione del 12/01/2023
Estratto da pag. 1
Riforma Lea incompiuta. Proclamato lo stato di agitazione delle Aziende Ortopediche e dei lavoratori del settore
Il comparto, denunciano Assortopedia, Cidos, Federlazio, Fioto è in stallo a causa di una riforma dei Lea incompleta e mai compiuta: “Da 6 anni si attende la determina del decreto tariffe che renderebbe operativo il paniere delle prestazioni dei nuovi elenchi Lea. E non vi è nessuna evidenza che il Ministero della Salute stia lavorando per modificare i Lea”
Stallo della riforma dei LEA protesica, mancato recepimento delle nuove Tariffe, mancata attività di revisione degli elenchi delle prestazioni erogabili, mancato accreditamento dei fornitori. Il Comparto delle aziende ortopediche è in ginocchio, e il settore costretto a lavorare in condizioni inaccettabili.

Ecco quindi che le sigle del Comparto Ortoprotesico, Assortopedia, Cidos, Federlazio, Fioto hanno proclamato lo stato di agitazione delle Aziende Ortopediche e dei lavoratori del settore nella giornata del prossimo 18 marzo, per denunciare l’inerzia e l’assenza delle Istituzioni (Ministero della Salute, Conferenza Stato/Regioni, Regioni, Ministero dell’Economia e delle Finanze) che a 6 anni dalla pubblicazione del DPCM 12.1.2017 non sono ancora riusciti a rendere operativi i nuovi LEA, a organizzare i SSR e le relative tariffe .

L’obiettivo dello stato di agitazione è quello di sensibilizzare l’Opinione pubblica, la Politica e le Istituzioni sulla pericolosa fase di stallo in cui si trova il settore, a causa di una riforma incompleta e mai compiuta. “I dispositivi erogabili sono vecchi di oltre 23 anni e i quadri normativi sono cambiati – denunciano le sigle – la domanda è cambiata, il mondo è cambiato e i costi aziendali che incombono sulle aziende ortopediche si sono moltiplicati. Alle aziende viene chiesto di garantire l’erogazione diretta delle prestazioni protesiche a beneficio degli assistiti e della cittadinanza tutta secondo due classificazioni ISO difformi: quella del nomenclatore 1999 e quello del Dpcm 12.1.2017. Sulle strutture erogatrici – proseguono – gravano oltre vent’anni di inadempimenti della P.A. e da 6 anni si attende la determina del decreto tariffe che renderebbe operativo il paniere delle prestazioni dei nuovi elenchi LEA. Nuovi, ma già vecchi ancora prima di divenire operativi! Intanto, in tutti questi anni, l’inflazione ha raggiunto la soglia del 34% dall’ultimo aggiornamento del Nomenclatore Tariffario”.

Ad oggi, aggiungono le sigle “non vi è nessuna evidenza che il Ministero della Salute stia lavorando per modificare i LEA, sia nei termini della declaratoria degli elenchi di prestazioni erogabili, sia delle tariffe riferite, sia delle modalità di rinnovo. Incombe altresì lo spettro di molte criticità, per scelte errate, che negheranno la fornitura di presidi indispensabili e rigetteranno nel caos prescrittori, assistiti, Asl, stazioni appaltanti e fornitori”.

È indispensabile che le Istituzioni prendano coscienza del fatto che occorre urgentemente provvedere a uniformare le prestazioni LEA nei SSR superando la coesistenza di due classificazioni e regolamenti difformi. Non solo, occorre una revisione delle tariffe e degli elenchi delle prestazioni erogabili e l’accreditamento della filiera degli erogatori di prestazioni ortoprotesiche. Ancora, concludono, la determinazione di una metodica di lavoro e aggiornamento permanente dei LEA e delle tariffe e la semplificazione dei processi di erogazione e controlli.