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Edizione del 11/01/2023
Estratto da pag. 1
Fontana a cuore aperto ai Lombardi “Non fatevi ingannare”
Attilio Fontana rilascia un’intervista a tutto campo, anche su temi scottanti a Libero. Questi i passaggi più significativi

Ancora una manciata di ore e poi le squadre in campo per le regionali del 12 e13 febbraio saranno presentate ufficialmente. Chi non aspetta a lanciare la sua campagna è il governatore uscente, Attilio Fontana, che forte di cinque anni vissuti intensamente è pronto a correre per fare il bis. Per riuscirci dovrà battere la concorrenza di Pierfrancesco Majorino (Pd-M5S) e Letizia Moratti, la sua ormai ex vice presidente che si presenta col Terzo Polo. Sulla vicenda sono stati versati fiumi d’inchiostro, c’e una cosa però che Fontana vuol chiarire bene agli elettori lombardi. «Non fatevi ingannare. Un voto dato alla Moratti equivale a un aiuto a Majorino e alla sinistra massimalista da lui rappresentata. La Moratti strizza l’occhio al Centrodestra, ma ricordiamoci che il suo sponsor principale è Carlo Calenda…». I sondaggi sono favorevoli «Beh, Majorino ha impostato la sua campagna elettorale sul cambiare tutto il sistema lombardo. Ecco questa è un rischio che i lombardi non possono correre. Lui è quello che vuole cancellare il modello di sviluppo e innovazione, che vuole azzerare la collaborazione tra pubblico e privato. Insomma il modello che ha portato la Lombardia ad essere una delle prime regioni in Europa a livello economico». In alleanza Cinquestelle… «Che si sono opposti a tutte le infrastrutture che abbiamo proposto in questi cinque anni. Insieme vogliono portare avanti quel modello di “decrescita felice” che gli italiani hanno pagato col governo giallorosso e che è I’opposto di quello che vogliamo fare noi». II Comitato Nord ha dichiarato  il suo appoggio «SI, ma ne ero certo. Bossi me I’aveva detto subito: “Non permetterò liste contro di te”. Finalmente si è chiarito questo equivoco, anche se in tutta sincerità non credo che nessuno, nemmeno tra i miei ex consiglieri, volesse candidarsi contro di me».. Una regione che è prima in Europa per crescita industriale, prima nelle previsioni di assunzioni per il 2023, ai primi posti in Europa per capacità di attrarre investimenti dall’estero. Qual è il segreto di questi risultati? «Non c’è un segreto, bensì un modello Lombardia che funziona, ma che la sinistra vorrebbe smontare…». Consiste «Di tante cose. Penso ad esempio alla collaborazione istituzionale a 360 gradi. Nei miei cinque anni di presidenza prima di sostenere un progetto che serviva al territorio, non ho mai voluto sapere di che colore politico fosse una amministrazione. Se un’opera è utile la si deve fare. Punto. Fondamentale per il modello Lombardia poi, e la capacità tutta lombarda di affrontare i problemi con quella voglia di fare capace di superare la burocrazia delio Stato». 

E sottolinea «Quella del piano Lombardia è stata una scelta coraggiosa e rischiosa, ma ha dato i suoi frutti. Ha inciso sul Pil della Lombardia con un aumento tra lo 0,6 e lo 0,8%e ha creato in pochi mesi 30mila nuovi posti di lavoro. Anche il Piano lombardia in un certo senso è stato un modello, che poi abbiamo replicato investendo in tutti i campi. Abbiamo sostenuto l’innovazione, le Università, il trasferimento tecnologico e la ricerca con le nostre IRCCS, Mind, lo Hunan Technopole. Abbiamo investito due miliardi nei treni….Siamo riusciti ad attrarre un miliardo di investimenti stranieri all’anno, ma la buona notizia è che tutti gli indicatori ci dicono che già nel 2023 quella cifra potrebbe addirittura raddoppiare. Senza contare che grazie alle nuove politiche del governo, e penso soprattutto all’impulso che il ministro Salvini sta dando alle opere pubbliche, questi risultati potrebbero essere ulteriormente migliorati, smentendo tutti quelli (la Morati, ndr) che parlano di una Lombardia in difficoltà…Credo che questa battaglia si concluderà in tempi contenuti. Contrariamente ai governi precedenti, dove Pd e M5S frenavano, quello in carica è favorevole a questa riforma… ma i lombardi devono sapere che la Regione non ha mai aumentato le tasse e che rispetto alla media nazionale la Lo
mbardia e tra le più virtuose a gestire i soldi delle tasse: “costa” 3.300 euro, contro la media nazionale che è di 4.700 euro. Ma con l’Autonomia, certo, potremmo fare di più  e meglio anche in altri campi. Pensiamo alla semplificazione burocratica: in questi anni abbiamo fatto diverse leggi di semplificazione, ma le abbiamo dovute limitare perchè altrimenti il governo ce le avrebbe impugnate. Con l’Autonomia potremo semplificare, e di parecchio, la vita di imprenditori e cittadini». E’ orgoglioso «Dell’impegno nella lotta a favore dei fragili. Abbiamo approvato leggi importanti come quella per il “Dopo di Noi” e siamo stati la prima Regione a dotarci di una legge sull’ autismo. Sono fiero degli investimenti fatti per aiutare le associazioni. Tutto grazie all’impegno dell’allora assessore -oggi ministro -Alessandra Locatelli». Un progetto? «Stiamo approvando i piani per la rigenerazione urbana e sociale di 14 grandi città. Pero in cantiere abbiamo alcuni grandi infrastrutture che miglioreranno la vita dei cittadini. Ma di questa riparleremo più avanti…». 

Nene.