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Edizione del 29/12/2022
Estratto da pag. 1
Pd, verso congresso e primarie: la mappa delle correnti, chi sostiene chi - Affaritaliani.it
Bonaccini, Schlein, Cuperlo e De Micheli candidati alla segretaria: ecco chi sta in squadra con loro. Ma attenzione agli indecisi...
Il risiko delle correnti interne al Pd si va delineando, in vista del doppio appuntamento che eleggerà il successore di Enrico Letta alla guida del partito. In queste ultime ore dell'anno, i riposizionamenti procedono a ritmo febbrile, scompaginando il quadro delle “aree di pensiero” che abbiamo conosciuto fino ad oggi. Per quanto ancora in divenire, questo è lo scenario:

Il presidente dell'Emilia Romagna parte favorito, anche grazie al largo sostegno del quale gode. Sta interamente con lui Base Riformista, la corrente guidata dall'ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini e che vede al suo interno esponenti noti come Alessandro Alfieri ed Emanuele Fiano. Molti dei suoi membri sono ex renziani, peraltro come Bonaccini. Vengono da quell'esperienza anche la parlamentare Lia Quartapelle e il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, anch'essi a sostegno di Bonaccini. Seppure con una storia completamente diversa, è in squadra anche Piero Fassino: l'ex sindaco di Torino, ministro e segretario Ds ha lasciato Area Dem in dissenso con la decisione di Franceschini di sostenere Elly Schlein, fondando Iniziativa Democratica. Con lui ci sono, tra gli altri, Francesca Puglisi, Gianclaudio Bressa e Roberto Montanari. Il passaggio da Area Dem a Bonaccini lo hanno fatto anche due notissime europarlamentari come Patrizia Toia e Pina Picerno (quest'ultima molto vicina al candidato segretario), che tuttavia non è detto che poi seguano Fassino in una nuova corrente. Il coordinamento della mozione è affidato al sindaco di Firenze Dario Nardella, accanto al quale troviamo il primo cittadino di Pesaro Dario Ricci, inizialmente candidato alla segreteria, e quello di Brescia Emilio Del Bono. Bonaccini conta anche sull'appoggio di due autentici big come Michele Emiliano e Pierluigi Castagnetti, ai quali, secondo i rumors, potrebbero unirsi anche Vincenzo De Luca e Matteo Orfini.

Europarlamentare Pd e poi fuoriuscita in dissenso dalla linea di Matteo Renzi, l'ex civatiana è rientrata nel partito durante la campagna elettorale delle scorse politiche, fortemente voluta da Enrico Letta come suo braccio destro. Il segretario uscente, seppure con la discrezione imposta dal ruolo, punta su di lei, così come il sempre decisivo Dario Franceschini, la cui decisione ha peraltro innescato un sommovimento interno ad Area Dem: lo seguono esponenti storici quali Franco Mirabelli e Marina Sereni ed anche la giovane e brillante Chiara Braga, ma altri sono usciti dal “correntone”. Altre divisioni in corsa hanno riguardato Francesco Boccia, che per sostenere Schlein ha preso una strada diversa da quella di Emiliano, e Antonio Misiani, nominato coordinatore della mozione anche se la sua corrente (Dems, guidata da Andrea Orlando) non ha ancora preso una posizione ufficiale. Da sempre vicino a Schlein è l'europarlamentare Pierfrancesco Majorino, candidato presidente delal Lombardia, mentre sono più recenti gli avvicinamenti delle ex Sardine, esponenti di quel movimentismo grazie al quale la deputata 37enne spera di superare Bonaccini nelle primarie aperte. Romano Prodi, che veniva dato vicino alla Schlein, ha dichiarato ufficialmente la sua neutralità, mentre Rosy Bindi potrebbe alla fine convergere sulla sua mozione. 

Il deputato, nonché ex presidente del partito, è il leader di riferimento della corrente Radicalità per Ricostruire, che ha come principale esponente l'ex ministra ed ex deputata Barbara Pollastrini, ma gode di appoggio anche nell'ambito degli intellettuali, come dimostra il sostegno dei politologi Pietro Ignazi e Nadia Urbinati. In quest'area del Pd sono previsti ulteriori movimenti nelle prossime ore e giorni: certamente Cuperlo gode della simpatia di diversi esponenti dell'area Orlando, ma ne' l'ex ministro della Giustizia ne' Goffredo Bettini (che inizialmente puntava su Ricci) hanno ancora sciolto le riserve: entrambi vengono definiti “equivicini” a Cuperlo e Schlein e quindi la loro decisione finale sarà rilevante.

L'ex ministra delle Infrastrutture e Trasporti è stata la prima a candidarsi alla guida del Pd, che
nella sua storia non ha mai avuto una segretaria donna. De Micheli guida la corrente Rigenerazione democratica, della quale fanno parte diversi amministratori locali. Rispetto agli esponenti nazionali, il quadro è in divenire, come la stessa De Micheli ha spiegato IN QUESTA INTERVISTA AD AFFARITALIANI.IT

Come si vede, ci sono ancora diversi nodi ancora da sciogliere, da qui al voto che si terrà nei circoli (tra il 27 gennaio e il 12 febbraio) e poi nelle primarie aperte del 19 febbraio. Tra gli indecisi, catalizzano l'attenzione due figure in particolare: l'ex segretario Nicola Zingaretti e il capogruppo al Parlamento europeo Brando Benifei. Quest'ultimo, dopo aver lanciato l'iniziativa “Coraggio Pd”, veniva addirittura considerato un candidato di spessore per un progetto di rinnovamento del partito, anche grazie all'ampio sostegno da parte di larghe fette dei Giovani Democratici. Nonostante gli inviti, non ha ritenuto di candidarsi e al momento non ha ancora preso una posizione ufficiale. Non è facile nemmeno sondarne gli umori, visto che a Bruxelles si parla principalmente del Qatar-gate, ma c'è chi scommette sul suo appoggio a Bonaccini.

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