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Edizione del 29/12/2022
Estratto da pag. 1
Tamponi per chi arriva dalla Cina. Salvini: “Non faremo l’errore di Pd e 5Stelle”
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La richiesta di obbligo di tampone negativo per tutti i viaggiatori provenienti dalla Cina che siano intenzionati ad entrare in Italia continua a tenere banco nel mondo politico: un plauso alla decisione del ministro della Salute Orazio Schillaci arriva dall’attuale presidente della regione Lombardia Attilio Fontana.

Memore di quanto accaduto due anni fa, tuttavia, il governatore si è voluto anche togliere qualche sassolino dalle scarpe. Riferendosi al 2020, Fontana ha infatti ricordato un episodio in particolare. “Io e Fedriga mandammo una lettera al governo per chiedere che le persone provenienti dalla Cina venissero messe in quarantena e ci dissero che eravamo razzisti“, affonda il presidente della regione Lombardia nel corso del suo intervento alla Bèrghem Frècc, manifestazione organizzata dalla Lega ad Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo. “Questo ministro”, aggiunge Fontana, “ha raccolto subito l’allarme, rispetto al passato, e infatti ha introdotto l’obbligo del tampone”.

Intervenuto alla medesima manifestazione, Luca Zaia ha esortato l’Unione europea ad adottare una linea comune. “Come Italia, come Europa, creiamo un cordone sanitario rispetto ai flussi dalla Cina e li controlliamo fino in fondo, sarebbe una scelta significativa”, ha dichiarato il governatore del Veneto.

A chiedere una linea comune è anche il vicepremier Matteo Salvini. “L’Italia non può essere l’unico Paese a fare controlli anti Covid negli aeroporti per chi arriva dalla Cina”, scrive infatti il leader del Carroccio su Twitter.“Sono in contatto con la Commissaria europea ai Trasporti, Adina Vlean: ho chiesto che verifiche ed eventuali limitazioni siano applicati in tutta Europa per evitare arrivi nel nostro Paese da aeroporti stranieri, e l’ho ribadito nel Consiglio dei ministri”, aggiunge il ministro delle Infrastrutture.“Sarebbe un errore grave, già commesso da 5 stelle e Pd“, conclude,

“Domani alle 17:30 il ministro Schillaci sarà in Senato per riferire su quanto sta accadendo”, ha anticipato il presidente dei senatori di Forza Italia Licia Ronzulli durante un’intervista concessa a “Controcorrente”, programma in onda sulle frequenze di Rete4. “Abbiamo apprezzato il suo intervento tempestivo di queste ore, che va nella giusta direzione, ossia la tutela della sicurezza e della salute dei cittadini, ora”, ha aggiunto, “ora il governo è pronto a rispondere a ogni evenienza, sempre guidato dal criterio della scienza”.

“Attendiamo l’esito del sequenziamento effettuato sui passeggeri positivi provenienti dalla Cina per capire a che tipo di variante siamo di fronte e se si tratta di qualcosa di nuovo e più pericoloso”, ha precisato in conclusione il senatore azzurro.

A partire dal 5 gennaio anche gli Stati Uniti chiederanno a tutti i passeggeri di età superiore ai due anni di esibire un test negativo per i passeggeri provenienti dalla Cina, da Hong Kong e da Macau, effettuato non oltre i due giorni prima della partenza. Test che dovrà essere presentato da tutti, indipendentemente dalla cittadinanza o dalle vaccinazioni cui si sono sottoposti.

“Il recente rapido aumento della trasmissione della Covid-19 in Cina aumenta il potenziale di comparsa di nuove varianti”, ha dichiarato un funzionario dell’amministrazione Biden. “Tuttavia, Pechino ha fornito solo dati limitati sulle varianti circolanti in Cina ai database globali, e anche i test e le segnalazioni sui nuovi casi sono diminuiti”. Mancando tali dati, “è più difficile per i funzionari della sanità pubblica statunitense identificare le nuove varianti che si diffondono negli Stati Uniti”. L’adozione di tali misure, ha spiegato il funzionario, ha l’obiettivo di “proteggere la salute pubblica degli americani e stare in allerta per l’emergere di potenziali varianti di Covid-19”.

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