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Edizione del 28/12/2022
Estratto da pag. 1
"Misurina, nessuna volontà di chiusura; anzi progettualità condivisa con l’Istituto Pio XII" - Gazzetta di Parma
La Regione del Veneto e i rappresentanti dell’Opera Diocesana San Bernardo degli Uberti - Istituto Pio XII della Diocesi di Parma continuano il confronto, «per poter valutare ogni ipotesi in grado di consentire di mantenere il presidio a Misurina» del Centro, unico in Italia, dedicato alle malattie respiratorie infantili. La struttura rischia la chiusura a fine anno per mancanza di un numero adeguato di pazienti. L’annuncio viene stamane dall’assessore alla sanità del Veneto, Manuela Lanzarin.
«Nessuna volontà di chiusura; anzi una progettualità condivisa - puntualizza - ma che si scontra con un’oggettiva difficoltà nel 'trovare pazienti».
La Regione del Veneto, chiarisce, «ha garantito la propria disponibilità ed il necessario sostegno all’Istituto, non solo garantendo i finanziamenti a rimborso delle attività di cura, ma promuovendo ogni sforzo per allargare lo spettro delle patologie curabili nell’Istituto e, non ultimo, ha proceduto all’aggiornamento delle tariffe di remunerazione delle prestazioni erogate da tutti i centri Ex Art. 26, dal primo gennaio 2022 che in particolare per il Pio XII ha consentito di beneficiare di un importo maggiore rispetto agli anni precedenti». Lanzarin ricorda che «in questi anni, la Regione e la proprietà hanno collaborato proficuamente anche con la partecipazione a numerosi tavoli condivisi tra le due realtà, riunioni sempre indirizzate alla ricerca di soluzioni che permettessero di garantire alla struttura una sostenibilità finanziari a, richiesta dalla proprietà. Tavoli che sono stati allargati ben oltre i confini della Regione Veneto, coinvolgendo anche la Conferenza delle Regioni, sollecitando l’invio di pazienti a Misurina». Nell’enumera quanto fatto in questi anni dalla Regione Veneto, l’assessore sottolina che «appare chiaro che da parte della Regione Veneto, non è mancato lo sforzo per cercare di dare all’Istituto di Misurina ogni strumento necessario per poter mantenere, ed estendere, il numero di pazienti e l'attività di cura. Volontà auspicata anche dalla proprietà. Ma è doveroso osservare che i pediatri, anche a causa di mutate indicazioni terapeutiche che trovano altre risposte nell’ambito del sistema sanitario - osserva - non inviano più pazienti in numero che giustifichi l’apertura dell’Istituto secondo i criteri attuali, rendendo non sostenibili dalla proprietà le spese d’esercizio, stante le attuali condizioni. L'anno scorso, i pazienti ricoverati in cicli di ricovero a tempo pieno per asma sono stati 124, meno di uno al giorno, (120 nel 2020 e 113 nel 2019), numeri che - secondo la proprietà - non permettono di sostenere le spese necessarie al mantenimento dell’imponente struttura. Anche l’ampliamento delle patologie curabili non ha riscontrato un significativo aumento delle presenze». (ANSA).