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Edizione del 21/12/2022
Estratto da pag. 1
Bonaldi: «Basta giocare col fuoco o vince la destra»
L’ex sindaco di Crema: «Impariamo la lezione delle politiche»
CREMA - Stefania Bonaldi, ex sindaco della città, in prima linea da mesi nella campagna elettorale del Pd per le regionali, sottolinea l’importanza di un’alleanza su basi programmatiche con i Cinque Stelle. L’invito è quello di lasciare da parte beghe locali, e guardare ai contenuti.

Nei giorni scorsi scriveva di essere convinta dell’importanza di un’alleanza su basi programmatiche, ma davvero su autostrada Cremona-Mantova, politiche agricole e termovalorizzatore, il Pd può trovare la quadra con i Cinque Stelle? «Le persone responsabili si distinguono dagli incoscienti per tante ragioni, la prima delle quali è l’attitudine a imparare dalla realtà. Il 25 settembre abbiamo imparato che le ragioni delle parti devono cedere il passo all’interesse generale, altrimenti ci saranno repliche sempre più drastiche. I risentimenti, i protagonismi, gli egoismi e, me lo lasci dire, l’immaturità di molti soggetti, hanno fatto si che l’Italia cadesse in mano a un governo a maggioranza fascista. Se torniamo a ragionare come adulti e la smettiamo di giocare col fuoco, si trovano tutti gli accordi che si vogliono trovare».

Quali possono essere invece i principali punti di contatto? «PD e M5s non sono distanti su sanità pubblica, trasporto pubblico locale e treni, qualità dell’aria, politiche abitative, i temi principali di governo in Regione e questo è un punto di forza che obbliga ad andare oltre le possibili resistenze personali per provare a scrivere una pagina diversa. In caso contrario faremo come quelli che perdono 6 a 1, ma si vantano del goal segnato al 90°, una magra consolazione. Gli accordi si fanno per il futuro, non certo per il passato e Majorino ha dichiarato che quanto concordato con il M5S è del tutto compatibile con il punto di vista del Pd cremonese, peraltro, esattamente come fa un sindaco con l'alleanza che lo sostiene, sarà il presidente il garante del rispetto del programma e della tenuta della coalizione».

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E a livello personale, come gestire i rapporti con chi per dieci anni ha sempre e comunque contestato ogni sua scelta da sindaca? «È proprio questo il punto, capire che le beghe di paese sono le beghe di paese, ma che gli interessi della gente devono ritrovare il primato nel confronto politico. Detto questo, le persone che mi stavano sulle scatole continueranno a mantenere saldamente la posizione, quello che conta è che si facciano le cose per bene quando ci si occupa del Paese. Questa alleanza non ha già sostanzialmente fallito con il Conte 2 e poi nel Lazio? Coi 5 Stelle al momento non esiste alleanza organica, dunque si procede per specificità, quella Lombarda sembra essere partita bene, vediamo come va a finire con l’incontro fra Majorino e Conte previsto in settimana, mi pare che di certezze nessuno possa esibirne. Certo, se si vuole tornare a vivere in un paese collocato nel 2022 e non nel 1922, occorre che si diano delle certezze all’elettorato e non si giochi al videogame dei sondaggi, perché contano i voti espressi dagli elettori, almeno fino a quando non si torna votare. In questo momento il Pd è un partito sospeso, alla vigilia di un cambiamento importante, tuttavia, solo un pazzo penserebbe che i sondaggi di questi giorni saranno gli stessi all’indomani del congresso. Quindi, rilassiamoci tutti».

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Andrea Virgilio, vice segretario del Pd di Cremona, ha raccontato che il provinciale del partito si è riunito per dare l’ok all’accordo senza avere il testo davanti, lui l'ha poi letto sul blog dei 5S. Cosa dice in merito?«In realtà il Pd provinciale giovedì scorso non era convocato per esprimersi sull’accordo, compito del regional
e, ma sulle modalità per individuare le candidature a livello locale, quindi su un altro ordine del giorno. Spero peraltro ci si ricordi che la destra lombarda al governo della Regione ha mostrato incapacità e inadeguatezza, il modello sanitario lombardo, piegato agli interessi privati, nel periodo Covid, ha sacrificato migliaia di esistenze; dunque, vincere o perdere le elezioni non è come vincere o perdere a Monopoli, dove ti alzi e tutto resta come prima. Majorino per me ha fatto bene a giocare questa carta dell'allargamento dell’alleanza, per provare a vincere e cambiare il destino lombardo. Vero che ci sono distanze su alcuni temi locali, ma non le ritengo incolmabili».

L’ex sindaco chiude, citando un altro ex (parlamentare), Luciano Pizzetti: «Nell'intervista su La Provincia, pure ammettendo di sostenere Majorino, anche se non si sarebbe alleato con i 5Stelle, sul collegamento Cremona-Mantova si dichiara favorevole a un raddoppio modello Paullese tramite finanziamenti statali e, se i fondi non ci saranno, all'autostrada. Mi pare un esempio significativo per dire c’è un dato di partenza assodato. Fra Cremona e Mantova deve esserci una arteria a scorrimento veloce, dopodiché, come si fa tra persone ragionevoli e costruttive, ci si siederà al tavolo. Detto questo, però non dimentichiamo intanto che la Regione di Attilio Fontana non ha fatto proprio nulla su questo tema».

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