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Edizione del 21/12/2022
Estratto da pag. 1
Legge di Bilancio, cosa sta succedendo punto per punto: tempi, critiche e blitz
Il punto sulla manovra 2023, che ha subito un nuovo slittamento
Le ultime notizie sulla guerra in Ucraina, in diretta

di Gianluca Mercuri 21 dic 2022

La legge di Bilancio doveva arrivare alla Camera, per essere votata dall’Aula, oggi alle 13, ma il ritardo dei lavori alla Commissione Bilancio ha causato un nuovo slittamento, col governo che minaccia di porre la fiducia sul suo testo originario, senza emendamenti. Dietro questi rinvii, un malessere che attraversa gli schieramenti, una specie di apatia lontana dalla fibrillazione cui ci avevano abituati decenni di «assalto alla diligenza», convulso ma anche metodico. Punto per punto: • I tempi prevedibili La manovra, a questo punto, arriverà in Aula domattina e lì il governo pensa di porre la fiducia. Obiettivo: ottenere il sì entro sabato, vigilia di Natale. E poi fare il bis al Senato, con un testo blindato e non più emendabile, entro il 31 dicembre (qui il punto di Andrea Ducci). • Le critiche dell’opposizione Dice Carlo Calenda (Azione-Italia viva), che pure ha dialogato in persona con la presidente del Consiglio sui contenuti della legge, che il suo esito è «inguardabile» e che «così questo governo va a sbattere per direttissima». Enrico Letta(Pd): «Mai vista una situazione simile. Il 20 dicembre sera tutto per aria». Giuseppe Conte (5 Stelle): «Questo governo rischia di portare il Paese in esercizio provvisorio». • La lite nel centrodestra sul condono fiscale A proporlo era stata Forza Italia, con Francesco Paolo Sisto: dentro la manovra, il condono per reati fiscali. Prima l’omessa dichiarazione, poi l’omesso versamento. Ma quando si è parlato di dichiarazione infedele — una condotta fraudolenta non troppo dissimile dal falso in bilancio — Fratelli d’Italia e Lega hanno detto no. Ci sono voluti tre giorni di discussioni, scanditi dal pressing pro condono di commercialisti e (molti) imprenditori. • La norma pruriginosa Così ha definito il tentato blitz forzista sul condono «un autorevole esponente della maggioranza» sentito da Verderami. A stopparla, la norma, sarebbe stata Giorgia Meloni in persona: «Non esiste. E se insistono, ci presentiamo in Parlamento con il testo della manovra approvato in Consiglio dei ministri». Quanto alle misure, qui trovate il quadro completo. Le ultime novità invece sono queste:• Il doppio bonus giovani Confermata la stretta sul bonus cultura. La versione introdotta dal governo Renzi aveva garantito 500 euro per libri e spese culturali a tutti i diciottenni. Con Meloni, lo avranno solo i diciottenni con reddito familiare Isee sotto i 35 mila euro e quelli che prenderanno 100 alla maturità: chi avrà sia il requisito del reddito sia quello del merito, avrà mille euro. Le opposizioni giudicano l’idea «scandalosa». • Un mese in più anche ai padri L’allargamento del congedo parentale con indennità all’80% anziché al 30, inizialmente previsto solo per le madri, viene esteso ai padri di bambini fino ai sei anni. • Le novità sul cuneo fiscale Il taglio sale al 3% per i redditi più bassi: i previsti 20 mila euro salgono a 25 mila. Confermato l’esonero contributivo del 2% per i redditi fino a 35 mila euro. • La proroga probabile per Industria 4.0 Si tratta degli sgravi fiscali alle imprese che acquistano macchinari e impianti, un retaggio dell’epoca renziana molto apprezzato dagli imprenditori e non solo. La misura era rimasta fuori ma ora può rientrare con un emendamento del Pd ripreso dal governo.

• Gli sgravi a chi assume Ammontano a 8 mila euro per chi dà lavoro a un percettore di Reddito di cittadinanza o a una lavoratrice ultra 50enne disoccupata da almeno un anno.

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E il termometro politico che dice? • Un algido Berlusconi Il leader di Forza Italia ha rilasciato alla nostra Paola Di Caro un’intervista molto composta e istituzionale, lontana dagli scoppiettanti audio — e «pizzini» — di questi mesi. La premier «arrogante» e «supponente» di inizio legislatura, lo sgarbo del mancato voto a La Russa presidente del Senato, sono annacquati in un giudizio gelido ma garbato sull’approccio di Meloni al governo: «Mi è parso assolutamente adeguato». • Il nervosismo evidente Lo scontro sul tentato blitz fiscale, sventato dalla premier, è più indicativo del reale stato dei rapporti tra meloniani e berlusconiani. Dice la fonte di Verderami: «Tajani cerca sempre di fare da paciere, finché non arriva Ronzulli con l’accetta e si riparte. Questo clima non va bene. Poi ci sono anche gli inesperti e i dilettanti allo sbaraglio». Ronzulli (Licia) è la capogruppo forzista alla Camera, da anni vicinissima al leader, esclusa dal governo per scelta di Meloni perché «non di alto profilo». Sono cose che restano. • La spaccatura nella Lega Un Salvini insolitamente silente si deve all’incredibile resurrezione di Bossi, che gli sta procurando parecchie grane. Il fondatore della Lega, raccontano Stefania Chiale e Marco Cremonesi, è andato personalmente a trovare il governatore lombardo Attilio Fontana per dirgli di inserire nella sua coalizione il Comitato Nord fondato da 4 consiglieri regionali espulsi dalla Lega. Una scissione che fa capo a Bossi anche se Bossi resta formalmente un parlamentare della Lega, come fa notare un Salvini esasperato (sì, i due vecchi protagonisti del ‘94, Berlusconi e Bossi, non lasciano proprio in pace i giovani leader, Meloni e Salvini). • E la sinistra? Il Pd è stordito dal Qatargate. I sondaggi lo danno sotto il 15%, Letta chiede «una commissione di inchiesta a livello europeo. Trasparenza totale». Nota Massimo Franco che questi problemi «rischiano di diventare un moltiplicatore delle tensioni interne, rendendo vano qualunque tentativo di evitare le spinte centrifughe in atto. È una situazione che oscura i dissidi nella maggioranza di governo. E permette alla destra di evocare la “questione morale” stavolta, chiamando in causa in questa vicenda in primo luogo la sinistra».Questa analisi è stata pubblicata per la prima volta su Rassegna Stampa, la newsletter che il Corriere riserva ai suoi abbonati. Per riceverla occorre iscriversi a Il Punto, di cui Rassegna Stampa è uno degli appuntamenti: lo si può fare qui

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