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Edizione del 15/12/2022
Estratto da pag. 1
Scandalo Ue, Giorgi ha confessato
Francesco Giorgi, uno degli arrestati nell''ambito dell''operazione anticorruzione lanciata venerdì scorso dalla Procura federale belga, avrebbe confessato,
Francesco Giorgi, uno degli arrestati nell’ambito dell’operazione anticorruzione lanciata venerdì scorso dalla Procura federale belga, avrebbe confessato, ammettendo davanti alla polizia belga e al giudice istruttore di aver fatto parte di un’organizzazione – utilizzata sia dal Marocco che dal Qatar – attiva con l’obiettivo di interferire negli affari europei. Lo affermano atti del tribunale consultati da ‘Le Soir’ e La Repubblica, a proposito dello scandalo che ha travolto l’Ue.

Francesco Giorgi, compagno dell’eurodeputata greca Eva Kaili, si trova in carcere con le accuse di corruzione, riciclaggio di denaro e partecipazione a un’organizzazione criminale. Durante l’interrogatorio Giorgi avrebbe ammesso di aver gestito il contante e di essersi occupato della ‘cassa’ dell’organizzazione. Come riporta Repubblica, Giorgi ha ribadito nell’interrogatorio che i soldi erano destinati solo a lui e a Panzeri e ha cercato in tutti i modi di tenere la compagna fuori, chiedendo che venisse scarcerata e precisando che i soldi non erano destinati a lei.

Lo scandalo che ha travolto l’Europarlamento riguarda presunte ‘mazzette’ ricevute da alcuni europarlamentari, secondo le ipotesi della procura di Bruxelles riportate da ‘Le Soir’ per pressioni legate al Qatar e all’organizzazione dei Mondiali di Calcio. I primi nomi a uscire degli italiani coinvolti sono stati quelli di Antonio Panzeri e Luca Visentini, il secondo però è stato rilasciato dopo l’interrogatorio. In carcere ci sono Giorgi, Panzeri e anche Eva Kaili. Sacche di denaro sono state trovate nella loro abitazione (e non solo).

La presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola ha detto che non sarà tollerata alcuna “impunità” e ha parlato di riforme specifiche per prevenire casi come questi.

Pronti i commenti dei politici italiani sulla vicenda: “C’è una doppia morale a sinistra. Quelli coinvolti nello scandalo Qatar, che prendevano borsoni di soldi per incidere sui processi decisionali nelle istituzioni, sono gli stessi che se ne erano andati dal Pd perché dicevano che io non rispettavo i valori della sinistra”. Così il leader di Italia Viva Matteo Renzi, intervenuto questa mattina a ‘Omnibus’ su La7.

“E’ necessario costruire un sistema di prevenzione, anche se il lobbismo in Europa è normato: ma quello che preoccupa di questa vicenda è la politica che si trasforma in lobby. Nessuna legge potrà mai prendere il posto di una politica che deve essere autonoma, libera da condizionamenti, estranea a fenomeni di corruzione. E qui torna la questione morale, una priorità”. Così il governatore dell’Emilia-Romagna e candidato alla segreteria nazionale del Pd, Stefano Bonaccini, in un’intervista al Quotidiano Nazionale. “L’inchiesta non riguarda la sinistra in quanto tale o i suoi dirigenti: nel caso il Pd è parte lesa e come tale si comporterà. Il punto è un altro: sta emergendo una vicenda gravissima. Abbiamo visto comportamenti totalmente incompatibili con la nostra comunità e i nostri valori. Direi con la mia idea di democrazia”, ha aggiunto Bonaccini.

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