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Dir. Resp.
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Edizione del 10/12/2022
Estratto da pag. 1
Scordatevi le sciabolate e gli scontri. Perché ieri pomeriggio a palazzo Santa Lucia, De Luca e Calderoli, filano d'amore e d'accordo davanti ai cronisti. «Ha coraggio politico e onestà intellettuale», dice il primo; «Ha carattere e ha fatto un buon lavoro sui conti», dice il secondo. In mezzo un confronto informale andato avanti un paio di settimane via telefono prima di un faccia a faccia, ieri pomeriggio, tra i due in cui chiacchierano da soli per quasi due ore. Ed ecco l'accordo sull'autonomia differenziata che passa per uno snellimento delle procedure burocratiche che ieri l'ex sindaco di Salerno ha presentato al ministro delle riforme. E l'Iva? E i contratti differenziati su scuola e sanità che avevano fatto gridare allo scandalo i governatori del Mezzogiorno? «Il mio era un testo volutamente provocatorio per dare una scossa dopo 22 anni di attesa», quasi si giustifica Calderoli; «ci siamo chiariti ma attendiamo di vedere il testo: non firmo cambiali in bianco», avverte De Luca.
APPROFONDIMENTI Napoli, Manfredi avverte De Luca: «Niente tagli alla cultura» De Luca: «Guadagniamo 200 milioni all'anno» Ma la sinistra radicale contesta il vertice L'accordo passa per una proposta di «burocrazia zero» per snellire e decentrare una serie di pareri ora in capo ai ministeri da passare alle Regioni. «Modifiche, senza variare la Costituzione, che chiedono tutti i miei colleghi», spiega Vincenzo De Luca prima di elencarli. Si va, come anticipato, dai pareri ambientali sulle Via agli ok per gli impianti energetici oltre i 30 megawatt passando per i piani paesaggistici (al Ministero resterebbero 60 giorni per opporsi solo su zone vincolate). E, ancora, portare in capo alle Regioni le norme di pianificazione urbanistica e di infrastrutture della portualità e le perimetrazioni delle Zes. Temi, anzi punti, su cui Calderoli è già d'accordo ed è pronto a portare avanti pur di portare a casa la riforma sull'Autonomia differenziata. Con tempi che ora dovrebbero avere un'accelerata. «Credo che le intese potranno avvenire nel giro di un anno. I primi 6 mesi vengono utilizzati per la definizione dei Lep, a seguire dal calcolo della spesa storica, i costi standard e i fabbisogni standard, e finalmente anche poter quantificare da un punto di vista economico quanto costano questi Lep», spiega il ministro Roberto Calderoli che si dà i tempi: «La settimana prossima la bozza andrà in Conferenza Stato-regioni per iniziare a discutere, entro natale il testo in Cdm. Nel frattempo l'ufficio parlamentare Bilancio sarà chiamato a mettere la bollinatura. Ho fatto un cronoprogramma di un anno: sto sentendo tutte le regioni per capire quelle funzioni che possono gestire rispetto allo Stato, attendo dalla Conferenza delle Regioni una proposta e mi impegno a rispettare le condizioni poste dai governatori». Dal canto suo De Luca gongola: «È stata accettata la raccomandazione della Campania su sanità e scuola: non frantumare il sistema scolastico e non determinare contratti regionali per il personale medico, perché questo avrebbe innescato un flusso di migrazione da Sud a Nord». E così anche sull'Iva. «Ma - aggiunge sempre il governatore - starò tranquillo solo quando vedrò tutto scritto: qui cambiali in bianco non si firmano». Ma il governatore si sente già rassicurato non solo dalla preventiva individuazione dei Lep con relativi tempi ma anche dal fatto che tutto passerà ora dal voto del Parlamento e non per un semplice silenzio-assenso come era stato inizialmente previsto. «Diciamo che Calderoli ha tentato di forzare la mano...», ironizza De Luca. E il ministro Calderoli assicura: «Sentirò tutti. Ma chiariamolo: non è che uno chiede poteri e li ha direttamente. Niente pre-intese come in passato: per i maggiori poteri serve il voto a maggioranza assoluta del Parlamento e vi assicuro che che non il taglio dei parlamentati non è cosa semplice. Serve quindi un disegno organico su cui tutti sono d'accordo». Critica sui Lep è Mara Carfagna, ex ministro e presidente di Azione: «Sui Lep non accettiamo lezion
i. Il ministro e il governatore De Luca dovrebbero sapere che proprio grazie ai Lep finanziati dal governo Draghi, a Napoli, dove si sono incontrati, nel 2022 sono arrivati quasi 4 milioni di euro per finanziare la creazione di oltre 500 posti di asilo nido e circa 750 mila euro per il trasporto scolastico di più di 200 bambini con disabilità. Questo è governare bene, non c'è molto da inventarsi».