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Edizione del 06/12/2022
Estratto da pag. 1
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Il presepe in piazza San Pietro a Roma arriva da Sutrio; il 3 dicembre 2022 l’opera donata al Vaticano è stata inaugurata.
Un protagonista speciale di queste festività è il presepe in legno che arreda il cuore di Piazza San Pietro, in Vaticano.
La grande opera arriva infatti da Sutrio, un piccolo borgo montano della Carnia alle pendici del Monte Zoncolan.
I maestri artigiani carnici, scultori e artisti all’opera, sono stati incaricati dalla Segreteria di Stato Vaticana di realizzare il presepe che, come da tradizione, viene allestito nel cuore della città-stato.
La rappresentazione della Natività realizzata a Sutrio è arricchita dalla presenza di figure legate alla tradizione carnica: dal falegname alla tessitrice, dalla pastora allo storico “cramâr” (un antico commerciante ambulante che viaggiava a piedi portando sulle spalle una cassettiera di legno).
il team degli artigiani che hanno realizzato il presepe
Il presepe è realizzato da un team di artisti ed artigiani del legno che da decenni sono attivi sul territorio, a Sutrio e in tutta la regione.
Forte di una consolidata e sempre attuale tradizione dell’artigianato del legno, l’amministrazione comunale di Sutrio aveva manifestato la propria disponibilità a offrire il presepe per il tradizionale allestimento natalizio in piazza San Pietro, proposta accolta nel 2020 dal Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
Da allora, nell’ultimo biennio, undici scultori del legno, artisti che arrivano da tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia, si sono dedicati all’intaglio del Presepe.
Sono gli artisti:
Stefano Comelli, direttore artistico del progetto,
Padre Gianni Bordin,
Andrea Caisutti,
Corrado Clerici,
Paolo Figar,
Arianna Gasperina,
Isaia Moro,
Martha Muser,
Hermann Plozzer,
Renato Puntel e
l’artista ucraino Oleksander Shteyninher, in Italia dal 1999.
Il Presepe che i fedeli vedranno rifletterà la libera ispirazione e il sentire di ogni artista coinvolto, così come ogni donna e ogni uomo guardano, a loro modo, al mistero della Natività.
I numeri del presepe donato da Sutrio al Vaticano
I numeri di questo presepe sono impressionanti:
16.800 kg,
7,35 metri di altezza,
116 metri quadrati,
18 statue scolpite,
una grande semisfera che funge da grotta,
2 anni di lavoro
e 11 artisti del Friuli Venezia Giulia coinvolti.
Complessivamente, il presepe peserà 16,8 tonnellate.
L’estensione della superficie della grotta, sotto la cupola alta 5,65 metri, sarà di 41 metri quadrati.
La superficie del palco sottostante sarà di ulteriori 75 metri quadrati.
Come anticipato, saranno 18 le statue del Presepe di Sutrio, tutte di dimensione realistica: ogni personaggio brillerà grazie al progetto di light design a cura di Skirà.
Con premurosa attenzione alla tradizione sarà rappresentata la Sacra Famiglia: Gesù bambino, in un atteggiamento di amorevole serenità, avrà le fattezze classiche del neonato avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia.
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Il bue e l’asinello, con fattezze realistiche, saranno coricati a fianco di Maria e Giuseppe.
Sopra la natività, sulla cupola della grotta ad un’altezza di 7 metri circa, l’angelo sarà presidio di luce per tutti.
Non possono mancare i personaggi che richiamano la tradizione del territorio: il falegname, innanzitutto, riferimento immediato ai tanti artigiani che, nelle Alpi Carniche, hanno fatto del lavoro del legno la loro vocazione. E poi la tessitrice, che richiama
il lavoro femminile di molte donne della Carnia, il Cramar, che partendo a piedi dal suo piccolo paese, e portando sulle spalle una cassettiera di legno, andava di villaggio in villaggio a vendere i prodotti artigianali della sua comunità. E ci saranno la pastora, lafamiglia con tre figure – una donna, un uomo, un bambino – unite in un abbraccio.
Un presepe sostenibile
Il Presepe di Sutrio è stato concepito con grande attenzione ai valori della sostenibilità: nessun albero è stato abbattuto per fornire la materia prima. La struttura complessiva è stata realizzata con 24 metri cubi di legno di larice, certificato Friuli Venezia Giulia, che proviene dalle risorse dei vivaisti attivi nei giardini pubblici o privati del comprensorio, il legno utilizzato per le 18 statue, l’essenza di cedro,veniva piantumata più di cent’anni fa. Un dettaglio significativo testimonia la sensibilità del progetto per lanatura e la montagna: la culla del bambino è stata scolpita dal direttore artistico del progetto Stefano Comelli, con l’artista Martha Muser, nella radice di un albero sradicato durante la terribile tempesta Vaia: eco del passo di Isaia 11,1-10 “un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici”. La culla è infatti realizzata con materia prima di recupero: la struttura portante è formata da vecchie travi di stalla, mentre il vortice che abbraccerà il bambino è composto da rami e radici abbandonati all’indomani di Vaia, reperiti nei comuni di Sutrio e Paluzza.
La pavimentazione davanti al presepe è intarsiata con le pietre del Friuli Venezia Giulia che racchiude un messaggio di pace.
La scritta PAX è stata infatti realizzata con pietre provenienti da tutta la regione, dal Carso alla Carnia, da Cividale alle Dolomiti friulane, all’area del pordenonese.
Ti potrebbe interessare anche... Affitti brevi o strutture ricettive? Le preferenze dei viaggiatori in ItaliaHanno sostenuto il progetto la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e PromoTurismoFVG, di intesa con l’Arcidiocesi di Udine. Il Presepe di Sutrio resterà visitabile per tutti i fedeli in piazza San Pietro a Roma fino all’Epifania 2023.
È online anche il sito del progetto: https://presepesutrio.it/.
Sutrio, ai piedi dello Zoncolan
Sutrio, il borgo che conta poco più di 1200 abitanti adagiato alle pendici del Monte Zoncolan (conosciuto in tutto il mondo dagli appassionati di ciclismo), è esso stesso un “paese – presepe”.
Da oltre cinquant’anni, infatti, le sue case, le sue strade, i suoi abitanti sono ricostruiti nel “Presepe di Teno”, un vero museo etnografico in miniatura.
E una natività a grandezza naturale, scolpita in grossi tronchi di legno di cedro, campeggia da qualche anno proprio all’ingresso del paese: la richiamano, nel centro storico, diverse altre sculture, sparse come altrettanti personaggi di un unico, grande presepe.
Tipico borgo di montagna, tra vie lastricate e antiche case caratterizzate da loggiati e balconate in pietra e legno, Sutrio è conosciuto come “paese dei marangons”, grazie alla maestria dei suoi falegnami nella lavorazione del legno.
Le dichiarazioni delle autorità
Fedriga
“Il presepe di Sutrio ha un grande valore simbolico per il Friuli Venezia Giulia sia per la grande attenzione posta alla sostenibilità ambientale nella sua realizzazione sia per la scelta di ricavare la culla nella quale sarà posto Gesù Bambino dalle radici di un albero sradicato dalla furia tempesta Vaia, che si è abbattuta sulla nostra regione con particolare violenza. Quest’ultima scelta trasmette un messaggio fortissimo che incarna i valori delle nostre comunità, le quali hanno sempre dimostrato grande coraggio e resilienza nell’affrontare le tragedie, alcune particolarmente dure, e le sfide che hanno segnato la storia del Friuli Venezia Giulia e delle sue genti”.
Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga al termine della cerimonia di inaugurazione del presepe di Sutrio che
dal 3 dicembre e fino all’Epifania sarà esposto in piazza San Pietro nella Città del Vaticano.
“Il Vaticano è il centro della cristianità e durante le celebrazioni per il Santo Natale diviene il centro del mondo, ed è proprio qui che grazie al presepe di Sutrio si trova il Friuli Venezia Giulia – ha detto Fedriga -. Quest’opera, frutto dell’ingegno di ben undici artisti che hanno cominciato a lavorare a questo progetto da tempo, dà lustro alla nostra regione e le garantisce una visibilità senza pari. Quest’anno, inoltre, il presepe contiene un ulteriore messaggio al mondo funestato dalla guerra: il bisogno di superare gli orrori del conflitto che insanguina l’Ucraina e riportare la pace. La natività contiene infatti la scritta ‘pax’, realizzata in pietra ai piedi della Sacra famiglia ed è nostro dovere impegnarci in ogni modo possibile perché questo auspicio si tramuti in realtà”.
Bini
L’assessore regionale alle Attività produttive e turismo Sergio Emidio Bini ha evidenziato che “la meravigliosa opera a cui il Comune di Sutrio e la grande abilità egli artisti hanno dato vita deve rendere orgoglioso tutto il Friuli Venezia Giulia. La nostra regione ha saputo conquistare negli ultimi anni grandi spazi di visibilità a livello nazionale e internazionale, ai quali oggi si aggiunge un ulteriore importante tassello. Quest’opera d’arte ci assicura una visibilità unica, che catturerà di certo l’attenzione di molti turisti, che la nostra regione è pronta ad accogliere per far conoscere loro tutte le meraviglie di un territorio unico, con un’offerta turistica di qualità sempre crescente”.
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Presente all’evento anche l’assessore alla Difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro, che ha evidenziato l’importanza riservata alla sostenibilità con la scelta di utilizzare legno proveniente dalle risorse dei vivaisti attivi nei giardini pubblici e privati del territorio.
Il sindaco di Sutrio Manlio Mattia nel proprio intervento ha evidenziato che nel presepe allestito in piazza San Pietro, accanto alla classica rappresentazione della natività, rivive anche un piccolo spaccato della vita e delle tradizioni dei paesi della Carnia di un tempo.
Un luogo dove i saperi e le tradizioni venivano tramandate di generazione in generazione: come l’arte del falegname, della tessitrice e del “cramar” quella figura che a partire dal 1600 fino a metà 1800 ha solcato le vie del nord trasportando sulle spalle un cassettiere in legno piena di tessuti e spezie.
Il primo cittadino ha inoltre evidenziato che nella rappresentazione sono state inserite altre due figure rappresentate dal gruppo di famiglia e la figura di una persona intenta a salvare una vita in pericolo, due scelte non casuali: motivate dalla nostra volontà di evidenziare due qualità umane che si ritrovano nelle nostre comunità: famiglia e solidarietà.
Alla cerimonia ha partecipato una folta delegazione istituzionale del Friuli Venezia Giulia, composta tra gli altri da alcuni esponenti del Consiglio regionale.
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