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Dir. Resp.
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Edizione del 06/12/2022
Estratto da pag. 1
Per il presidente del Consiglio è necessario valutare le priorità perché il costo delle materie prime mette a serio rischio il Pnrr. E sull’autonomia differenziata “non sarà mai un pretesto per lasciare indietro alcune parti del territorio italiano”.
“Il potenziamento del sistema sanitario rappresenta, per me e per il Governo, un tema prioritario, a partire dalla necessità di favorire una sanità più vicina ai territori. Su questo è fondamentale anche un utilizzo più corretto ed efficiente delle risorse del Fondo sanitario nazionale il cui incremento, per le finalità legate alla necessità di affrontare l’emergenza Covid, ha oggettivamente i connotati dell’assoluta straordinarietà”. Così ieri il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento in videocollegamento a “L’Italia delle Regioni”, il primo Festival promosso dalle Regioni e dalle Province Autonome per valorizzare la ricchezza dei territori italiani che si svolge a Palazzo Lombardia a Milano. Meloni ha giudicato positivo l’accordo raggiunto venerdì scorso in Conferenza delle Regioni sulla ripartizione del Fondo sanitario nazionale per il 2022 e sull’introduzione omogenea, dal 2023, di nuovi criteri per cercare di garantire il massimo equilibrio nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA). “Su questo – ha detto – dovremmo lavorare tutti insieme, nei prossimi mesi, per apportare delle modifiche incisive al sistema attuale. Dobbiamo avere come obiettivo la sostenibilità del sistema, ben sapendo che ci muoviamo in un contesto complesso, caratterizzato da una serie di elementi che conoscete meglio di me: il progressivo aumento della vita media e la forte riduzione della popolazione attiva; la diffusione di patologie correlate all’invecchiamento ed altamente costose; l’aumento dell’incidenza di malattie croniche invalidanti; la diffusione di tecnologie mediche sempre più avanzate e sempre più costose; così come molto costosi sono i farmaci innovativi. È una situazione complessa che bisogna gestire con attenzione e con capacità di coesione”.
Altrettanto fondamentale per il presidente del Consiglio “sarà trovare degli strumenti per realizzare gli interventi di edilizia sanitaria e gli investimenti dal punto di vista tecnologico: su questo è inutile dire che molte Regioni, per una serie di motivi, hanno difficoltà nel portare a termine le opere e gli investimenti iniziati. E che, anche sugli interventi previsti nel Pnrr, dovremmo valutare le priorità perché il costo delle materie prime mette a serio rischio la realizzazione di questi interventi. Senza dimenticare la necessità di riorganizzare e investire sulla medicina di base e territoriale”.
“Strettamente correlato al tema della sanità, anche in considerazione del divario esistente tra i diversi territori italiani, è il tema dell’autonomia differenziata. Il Governo – ha sottolineato Meloni – vuole favorirne l’attuazione, in tempi rapidi e in un quadro più ampio di riforme a nostro avviso tutte fondamentali per rafforzare e ammodernare l’attuale assetto istituzionale dello Stato. L’obiettivo è una maggiore responsabilizzazione per tutti: regioni, enti locali e stato. Ma l’autonomia differenziata non sarà mai un pretesto per lasciare indietro alcune parti del territorio italiano. Lavoreremo per una sua attuazione virtuosa, per una completa definizione dei livelli essenziali delle prestazioni e un corretto funzionamento del fondo di perequazione, per assicurare coesione e unità nazionale. La maggiore autonomia che ciascuna Regione potrà chiedere nell’ambito delle materie previste dalla Costituzione è finalizzata a realizzare le riforme e le infrastrutture necessarie per migliorare l’efficienza e la qualità dei loro servizi, non a creare disparità tra i cittadini.
L’auspicio del Governo è che l’autonomia differenziata possa costituire per i territori una sfida, un giusto stimolo per colmare i divari infrastrutturali, sanitari, economici e sociali esistenti non solo tra le Regioni, ma anche tra le diverse aree all’interno degli stessi territori regionali.
Penso agli squilibri esistenti tra le aree metropolitane e le aree interne. Il Governo – ha concluso il presidente del Consiglio – è impegnato su questo e su molti altri fronti. Alcuni di questi saranno al centro dei vostri tavoli tematici e considerate fin da subito il governo più che disponibile a ricevere questi contributi e le conclusioni di questo lavoro, con rispetto e con l’attenzione che si deve alla collaborazione di livelli istituzionali importanti. Voglio pensare a questo appuntamento come all’avvio di un nuovo percorso di collaborazione tra Stato, Regioni e Province autonome. Vogliamo lavorare in questa direzione e faremo in modo che già nelle prossime settimane possano essere convocati degli incontri di confronto e collaborazione tra il Governo e le regioni, con il Presidente Fedriga ma anche con tutti voi sui diversi temi, seguendo il modello della Cabina di regia avviato per il Pnrr”.