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Edizione del 05/12/2022
Estratto da pag. 1
Conferenza Regioni: Raggiunto l’accordo sul riparto del Fondo Sanitario Nazionale 2022
“Pur in un contesto difficile dovuto al caro energia, che pesa sempre più sui bilanci delle aziende sanitarie regionali e i mancati ripiani dei maggiori costi della pandemia, abbiamo riaffermato l’unità istituzionale con azioni concrete di concertazione" ha commentato il presidente Fedriga. “La Conferenza delle Regioni ha trovato l’accordo all’unanimità sul…
“Pur in un contesto difficile dovuto al caro energia, che pesa sempre più sui bilanci delle aziende sanitarie regionali e i mancati ripiani dei maggiori costi della pandemia, abbiamo riaffermato l’unità istituzionale con azioni concrete di concertazione” ha commentato il presidente Fedriga.

“La Conferenza delle Regioni ha trovato l’accordo all’unanimità sul riparto del Fondo Sanitario Nazionale 2022”, questo l’annuncio del Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga lo scorso 2 dicembre. “Anche questa volta la Conferenza delle Regioni ha dimostrato grande senso di responsabilità con la capacità di affrontare e risolvere le criticità in modo unitario attraverso una forte collaborazione istituzionale”. “Pur in un contesto difficile dovuto al caro energia, che pesa sempre più sui bilanci delle aziende sanitarie regionali e i mancati ripiani dei maggiori costi della pandemia, abbiamo riaffermato l’unità istituzionale con azioni concrete di concertazione. L’accordo raggiunto riguarda la ripartizione della quota indistinta e della premialità per un totale di 117.921.046.120 miliardi su una dotazione complessiva del Fondo Sanitario Nazionale per l’anno 2022 pari a circa 126 miliardi. È prevista, inoltre, l’introduzione omogenea dal 2023 di nuovi criteri per cercare di garantire il massimo equilibrio nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Quest’accordo è un buon viatico per “L’Italia delle Regioni”, l’evento del 5 e 6 dicembre in Lombardia, alla presenza del Governo e del Presidente della Repubblica, per rafforzare il regionalismo e creare nuove prospettive nel solco delle azioni concrete, come ben rappresentato dalla sigla di questo accordo sul Fondo Sanitario Nazionale”.

Emiliano e Palese: Per la Puglia un importante successo

Il presidente della regione Puglia Michele Emiliano e l’assessore alla sanità Rocco Palese dichiarano: “238 milioni di euro in più per la Puglia dall’Intesa tra i Presidenti di Regioni per il Riparto del Fondo Sanitario 2022, dopo il difficile lavoro dei tecnici nelle settimane scorse. Per la Puglia un importante successo, anche di mediazione, che consentirà dal 2023 un cambio graduale dei criteri che tengano conto di altri parametri indirettamente anche come la deprivazione, utili alle regioni meridionali.

Grazie a queste risorse ed alla quota di 246 milioni di Payback Dispositivi Medici definita con Decreto Ministeriale del 6 luglio 2022 oltre alle quote integrative regionali anche l’esercizio 2022 dovrebbe assestarsi in sostanziale equilibrio economico che però dovrà essere sostenuto per i prossimi anni con il proseguimento della riduzione dell’inappropriatezza della spesa per farmaci e la riduzione della mobilità passiva”.

Per il 2022 alla Liguria 3,2 miliardi euro, +45 milioni dal 2021

Dal 2023 il peso dell’anzianità della popolazione diventerà un criterio strutturale per il riparto del Fondo Sanitario Nazionale: è questo il principale e più importante risultato ottenuto dalla Liguria nel dibattito sul riparto del Fondo. L’accordo raggiunto prevede per quest’anno la destinazione alla Liguria di 3 miliardi e 219 milioni di euro, rispetto ai 3 miliardi e 174 milioni del 2021 da riparto del fondo indistinto, con 45 milioni in più alla nostra regione. A queste risorse, vanno aggiunti i primi 42 milioni di euro riconosciuti alla Liguria anche ai fini di un parziale ristoro delle problematiche energetiche e l’emergenza covid. “Siamo soddisfatti – affermano il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola – per il risultato ottenuto di portata storica per la regione più anziana d’Italia, con un indice di vecchiaia elevatissimo: la media italiana conta 1,8 over 65enne ogni giovane under14, in Liguria contiamo 2,66 over65enni ogni giovane under14. Il riconoscimento di questo criterio in modo strutturale è stata una battaglia di civiltà perché è evidente che una regione ‘anziana’ deve sostenere costi molto più elevati sulla sanità pubblica rispetto ad una regione più ‘gio
vane’. Tra l’altro quest’anno abbiamo ottenuto un incremento del fondo indistinto, un ulteriore risultato positivo per la Liguria in un quadro nazionale che rimane complesso”.

Per quanto riguarda il criterio del peso dell’anzianità della popolazione, reso strutturale dal 2023, alla Liguria dal prossimo anno verrà riconosciuto ogni anno in maniera stabile il 17% del ‘fondino’, ovvero della quota premiale nazionale che varrà lo 0,5% del fondo indistinto: per la Liguria nel 2023 si tratterà di 109 milioni di euro.

“Rimane nel mondo sanitario un problema importante – concludono Toti e Gratarola – che vale per tutto il Paese legato alla carenza di medici soprattutto nell’ambito dell’emergenza-urgenza. Su questo auspichiamo che il Governo apra un tavolo di confronto con le Regioni”.