corrieredelmezzogiorno.corriere.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 21873
Edizione del 03/12/2022
Estratto da pag. 1
Fondo sanitario, raggiunta l’intesa: alla Puglia 238 milioni in più del 2021
In tutto 7,8 miliardi, soddisfatto il presidente Michele Emiliano. Slitta invece l’adozione dei nuovi criteri richiesti dai governatori del Sud
il fatto

Mezzogiorno, 3 dicembre 2022 - 08:54

Fondo sanitario, raggiunta l’intesa: alla Puglia 238 milioni in più del 2021

In tutto 7,8 miliardi, soddisfatto il presidente Michele Emiliano. Slitta invece l’adozione dei nuovi criteri richiesti dai governatori del Sud

di Francesco Strippoli

A-A+

shadow

Stampa

Email

Raggiunta l’intesa tra i presidenti di Regione sulla ripartizione del Fondo sanitario nazionale 2022. L’accordo, raggiunto ieri pomeriggio in extremis, sventa l’ipotesi che potesse essere il governo a provvedere alla suddivisione (si fa così quando le Regioni non riescono a provvedere). Alla Puglia andranno poco meno di 7,8 miliardi: si tratta di 238 milioni in più rispetto all’anno scorso, mentre un incremento analogo arriverà nel 2023 rispetto al 2022. Nessun accordo è stato trovato, tuttavia, sui nuovi criteri invocati dalle Regioni meridionali. I governatori hanno messo a verbale l’impegno ad applicare un nuovo parametro solo a partire dal Fondo sanitario per l’anno 2024.

La soddisfazione di Emiliano e Palese«Per la Puglia — dicono il presidente della Puglia Michele Emiliano e l’assessore alla sanità Rocco Palese — è un importante successo, anche di mediazione. Consentirà un cambio graduale dei criteri che tengano conto di altri parametri, come la deprivazione, utili alle regioni meridionali».

Si potrebbe dire, visto anche i toni di generale soddisfazione che arrivano dai vertici istituzionali, che quello maturato nella Conferenza delle Regioni sia una specie di pareggio tra le aspirazioni del Sud e quelle del Nord. Nei fatti, ancora una volta, si deve sottolineare che le Regioni settentrionali riescono ad ottenere un riparto — per il 2022 e pure per il 2023 — ancora sostanzialmente ancorato ai criteri storici. Ossia il numero dei residenti, corretto con il parametro della popolazione anziana. Fattore quest’ultimo che comporta un aumento dei costi e naturalmente necessita di maggiori fondi.

La deprivazioneLe Regioni meridionali avevano chiesto che il riparto 2022 fosse collegato all’avvento, già a partire dai prossimi due anni, di un nuovo criterio da aggiungere ai vecchi, quello della «deprivazione» (questo è un indice che tiene conto di ricchezza, disoccupazione, case in affitto rispetto al totale). La battaglia, condotta soprattutto da Campania e Puglia, subisce per ora una battuta d’arresto. Se ne riparlerà l’anno prossimo per mettere in cantiere la suddivisione del Fondo 2024.

Il deficitDagli uffici, guidati dal direttore Vito Montanaro, arriva una moderata soddisfazione per l’incremento del Fondo sanitario regionale. I 238 milioni in più per il 2022 potranno sommarsi ai 246 milioni per il cosiddetto meccanismo del «pay back» dei dispositivi medici per gli anni dal 2015 al 2018. Si tratta della parte di rimborso che arriva dalle aziende fornitrici (per questo pay back) quando la spesa supera il limite indicato dalle norme. Questo meccanismo è stato impugnato al Tar Lazio da varie associazioni di categoria, ma il governo ha dato via libera a iscriverlo in bilancio come credito. In sintesi: se si sommano i 238 milioni di incremento del fondo con i 246 del «pay back» si arriva a circa 484 milioni. Siccome si ipotizza, per il 2022, una maggiore spesa di 500 milioni rispetto all’anno scorso, se ne deduce che tale esigenza dovrebbe essere coperta quasi per intero con le nuove entrate. Tuttavia cone le risorse del bilancio ordinario si dovrà comunque coprire la parte scoperta: se ne parlerà molto presto con il disegno di legge per il Bilancio di previsione per il 2023. I conti sanitari del 2022, lo confermano anche Emiliano e Palese, «dovrebbero assestarsi in sostanziale equilibrio economico».

Farmaci e cureUn equilibrio, sostengono, «che dovrà però essere sostenuto per i prossimi anni con il proseguimento della riduzione dell’inappropriatezza della spesa per farmaci e la riduzione della mobilità passiva (cure fuori regione, ndr)». Insomma: si dovrà consumare meno fa
rmaci inutili e si dovrà evitare di farsi curare fuori dalla Puglia per patologie banali. Su questo terreno la Regione si prepara ad avviare iniziative specifiche. Soprattutto allo scopo, come detto, di dissuadere quanti vengono condotti ad andare fuori dal territorio per interventi che in Puglia possono essere eseguiti in maniera efficace.

La newsletter del Corriere del Mezzogiorno - PugliaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.

3 dicembre 2022 | 08:54

© RIPRODUZIONE RISERVATA