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Edizione del 30/11/2022
Estratto da pag. 1
Musumeci: «L`abusivismo è una pandemia politica che ha contagiato tutte le aree della Nazione»
Musumeci: «Non sono mai stato innamorato dei condoni edilizi e la mia azione è sempre stata e sarà coerente con questa mia convinzione»
«Non sono mai stato innamorato dei condoni edilizi e la mia azione è sempre stata e sarà coerente con questa mia convinzione. L’abusivismo edilizio è una “pandemia politica” che ha contagiato tutte le aree della Nazione negli ultimi 50 anni. E le responsabilità vanno ricercate a ogni livello. Quella che adesso serve è una normativa speciale, ad hoc, che rimetta ordine nella materia». Lo dice in un’intervista a Repubblica il ministro della Protezione civile e del Mare Nello Musumeci.



Musumeci sulle polemiche per il condono

Sulle polemiche per il condono inserito nel decreto Morandi. «Non mi iscrivo al partito trasversale della polemica, quando ancora si scava per il recupero dei dispersi. Tuttavia, non credo si possa legare in modo diretto e immediato la tragedia di Ischia a una singola legge o a un solo episodio parlamentare. La verità è che – condono o no – alcune di quelle case non avrebbero dovuto mai essere costruite sull’Isola. Per cogliere le responsabilità dobbiamo prendere in esame un arco di più anni: inclusi gli ultimi, naturalmente. Quanto al presidente Conte, cosa vuole che le dica? Sono contento che abbia finalmente apprezzato il disvalore dello sciacallaggio politico».LEGGI ANCHE Musumeci: «Nessuna clemenza per chi aggredisce il territorio, ma i sindaci vanno aiutati» Ischia, proseguono le ricerche dei 4 dispersi. Musumeci: «Rischio di nuovo smottamento»

Sull’istituto del silenzio-assenso

Repubblica osserva, con il “criterio del silenzio-assenso centinaia di autorizzazioni sono state date a case abusive. Non è stato un meccanismo sciagurato alla luce dei fatti?” «Posso solo dire – risponde Musumeci – che l’istituto del silenzio-assenso non mi pare, in questi casi specifici, lo strumento più adatto alla tutela dell’interesse pubblico». E infine: «Spendere le risorse per mettere in sicurezza il territorio significa arrivare a una progettazione esecutiva dotata di tutti i pareri e aggiudicare i lavori. Ma se per avere un parere formale – continua il ministro Musumeci – si è costretti a lunghe attese si arriva ad una condizione patologica. Dobbiamo semplificare le procedure e, quando l’inerzia riguarda particolari opere di mitigazione del rischio, si dovrebbe ricorrere al potere sostitutivo, senza guardare in faccia nessuno».