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Edizione del 30/03/2020
Estratto da pag. 1
«Buone notizie, ma non freniamo»
Coronavirus: buone notizie, ma non freniamo. Attilio Fontana ottimista: ora però teniamo duro sulle norme restrittive.
«Non ho ancora i numeri ufficiali però le indicazioni che mi arrivano è che stiamo proseguendo sulla buona strada, mantenendo quella linea che non è più in salita, non è ancora in discesa ma rappresenta già un’evoluzione positiva». Attilio Fontana esordisce con accenti ottimistici nel primo incontro della settimana sull’emergenza coronavirus. «Naturalmente - prosegue il presidente della Regione Lombardia -la nostra attenzione deve rimanere massima, ma è grande anche la speranza. Ovviamente ribadisco che non bisogna abbassare la guardia. Oggi ho visto più macchine in giro, come se le discrete notizie degli ultimi giorni avessero fatto sì che i cittadini non si sentissero più obbligati ad agire nel rispetto delle restrizioni. Non si deve fare assolutamente così, rischiamo che i risultati ricomincino ad essere negativi. Manteniamoci ancora fermi negli obblighi». PUNTO SANITÀ «Questa mattina - ha aggiunto Fontana - c’è stata la benedizione dell’ospedale in Fiera da parte di monsignor Mario Delpini, che ha usato parole molto belle e coinvolgenti. Lo ringrazio, il suo è stato un intervento molto partecipato e coinvolgente per tutti i cittadini di Lombardia». I tempi per l’apertura dell’ospedale sono confermati al fine settimana, al termine dell’allestimento dei reparti e della sanificazione dell’intera struttura al Portello. FINANZIAMENTIzNel pomeriggio avremo una seduta di giunta, metteremo a disposizione 16 milioni di euro per le esigenze di famiglie a reddito basso. Inoltre il sottosegretario Rizzi ha ottenuto diecimila tute sanitarie dal console della Repubblica Ceca. E il Banco farmaceutico ha donato 1,350 mila euro in farmaci». DIVIETI DA CONFERMARE«Sulle misure siamo nella linea di mantenere dopo il 4 aprile le norme attualmente in vigore, senza alcuna concessione o riapertura. La conferenza delle Regioni dovrà dare una richiesta unitaria al governo. Secondo noi, comunque, si deve parlare almeno della metà di aprile. Siamo in una fase positiva ma dobbiamo solidificarla per provare ad uscire davvero dall’emergenza».

r.w.

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