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Edizione del 26/11/2022
Estratto da pag. 1
Asl, assunzioni del personale Covid, stabilizzazione per 37 infermieri e operatori
Le domande di stabilizzazione erano state presentate dal doppio del personale
C'è il provvedimento dell'Asl per la regolarizzazione del personale di comparto che ha prestato servizio nel corso dell'emergenza Covid. Sono 37 i dipendenti dell'azienda con ruolo sanitario in possesso dei requisiti necessari per la stabilizzazione prevista dal contratto collettivo nazionale. Si tratta di 19 infermieri e 18 operatori sociosanitari che saranno assunti a tempo indeterminato dall'azienda. APPROFONDIMENTI «Autonomia differenziata, basta blitz: le decisioni vanno prese con i sindaci» Festività natalizie, scatta l'ora delle luminarie lungo corso Garibaldi Batosta energia, bollette raddoppiate, in bilico case di riposo e centri diurni Per l'area infermieristica è prevista l'immissione in servizio di Angela Bellavista, Maria Pompea Cipriano, Innocenzo Pengue, Rita Giannetti, Rosa Maione, Nunzia Fucci, Daniela Serenella Volpe, Aldo Mango, Margherita Luciano, Raffaella Macolino, Pasquale Talente, Pasqualina Ferraro, Daniele Monticelli, Francesaca Civitillo, Elvira Lanza, Anna Wanda Kalecka, Lidia Casazza, Clelia Nuzzo, Mariagiovanna Ianniello.

Per il profilo di operatore sociosanitario saranno, invece, assunti a tempo indeterminato Raffaele Clemente, Chiara Rapuano, Mario Gargiuolo, Ilaria Polese, Mariapia Moffa, Antonella Gentilcore, Graziano Borrillo, Erminia Sannino, Arturo Capozzi, Raffaella Capozzi, Mauro Napolano, Mariangela Serafino, Anna Mennitto, Giovanna Maria Facchiano, Carmela Fusco, Antonella Di Lorenzo, Sergio Iannitti e Pina Falco. Contestualmente, è arrivata la stabilizzazione per Marilena Telesca e Angelo Ferraro, inseriti nella graduatoria dei dirigenti farmacisti, oltre che per Renato Capobianco, Imma Abbate, Riki Damiano Scocca, Debola Repola, Maria Valentina Pacifico, tecnici della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro. Le domande di stabilizzazione erano state presentate dal doppio del personale che è stato ammesso alle selezioni e che sarà immesso in servizio a far data dall'1 dicembre. Questo è accaduto perché, per una larga fetta di dipendenti, non c'erano i requisiti necessari per effettuare la stabilizzazione e, quindi, si dovranno mettere in atto nuove strategie per riuscire a regolarizzare anche la posizione di tutti i precari che, non avendo i requisiti previsti dalla normativa, hanno i contratti in scadenza a fine dicembre. Infatti, la normativa stabilisce che la regolarizzazione del personale di comparto assunto, a tempo determinato per far fronte alle esigenze dettate dalla pandemia, passa attraverso la maturazione di almeno 18 mesi di servizio, anche non continuativi, alle dipendenze di un ente del servizio sanitario nazionale. Le linee guida della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome hanno riservato la modalità di stabilizzazione diretta, senza ulteriori selezioni, nel rispetto di tutte le procedure caratterizzate da un bando, dalla valutazione comparativa dei candidati e dalla compilazione finale di una graduatoria di merito che, ovviamente, ha avuto il suo peso anche nella fase preventiva. Procedure che possono essere state espletate da amministrazioni pubbliche diverse da quella che procede alla stabilizzazione. La Regione ha previsto una proroga dei contratti proprio allo scopo di far maturare i requisiti temporali necessari per l'immissione in servizio a tempo indeterminato. Regolarizzare le posizioni dei precari che hanno lavorato nel periodo Covid rappresenta una risorsa per l'azienda sanitaria che avrà la necessità di impiegare personale medico, infermieristico e sociosanitario negli ospedali e nelle case di comunità di nuova realizzazione. Lo stesso iter riguarderà i medici delle Usca che hanno prestato servizio nel corso della pandemia.