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Dir. Resp.
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Edizione del 18/11/2022
Estratto da pag. 1
C’era anche il governatre del Veneto, Luca Zaia, alla riunione di ieri a Roma che ha visto confrontarsi la Conferenza delle Regioni con il ministro agli Affari regionali, Roberto Calderoli. Sul tavolo la bozza di implementazione dell’autonomia regionale, che ha trovato numerose resistenze da parte del Pd e in modo particolare delle regioni del sud Italia.
Un incontro “positivo, è un percorso che dobbiamo fare insieme. Sostanzialmente nessuno si è dichiarato contrario all’autonomia differenziata” ma c'è stata la richiesta di porre “principi per cui non ci siano parti che possano essere danneggiate rispetto ad altre. Cosa assolutamente condivisa dal sottoscritto” ha detto Calderoli, cercando di buttare acqua sul fuoco. Riguardo alle materie oggetto delle intese “sono in Costituzione e io non posso toccare quello che è scritto in Costituzione. Per me incostituzionale è non applicare la Costituzione come è stato fino ad oggi visto che una riforma del 2001 non ha ancora trovato attuazione” ha aggiunto poi, sotolineando che “le critiche vorrei che fossero rivolte a un testo quando un testo ci sarà e non su appunti di lavoro”, ha continuato.
Ma le voci contrarie sono molte. Se il Pd definisce la bozza “incostituzionale”, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano spiega: “Prima di eventuali intese devono essere individuati i Lep (livelli essenziali delle prestazioni, ndr). La bozza non va nella direzione auspicata dalle regioni del sud perché non consente al parlamento di incidere sull'intesa con la Regione, una volta scritta. La bozza Calderoli, violando la Costituzione, sostanzialmente dice che se la regione e il governo fanno un’intesa su un assetto differente delle competenze e i finanziamenti, il parlamento non può mettere becco”. Più tranchant il presidente della Campania, Vincenzo De Luca: “L’ipotesi Calderoli condanna a morte il Sud”.
A parlare di “discussione proficua e costruttiva” è invece Zaia, che ha precisato: “Quando si parla di autonomia non si toglie nulla a nessuno. Siamo davanti a un progetto costituzionale e chi è contro l'autonomia è contro la Costituzione”, ha continuato, sottolineando che c'è tutto l’interesse a portare avanti 'parallelamente' anche la questione dei Lep. La vicenda dei Lep è presto detta: è prevista dalla Costituzione, se non si sono fatti non è per colpa di chi vuole l’autonomia, ma è colpa dello Stato che non se li è dati. Noi siamo i primi a tifare perché i Lep si facciano, ma non non si deve dire che l’autonomia non si fa per i Lep. Facciamoli subito”.
Sul fronte degli ottimisti anche il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Quando si può concludere il percorso dell’autonomia? “Realmente la norma potrebbe esser approvata entro il 2023. Dopo l’incontro di oggi sono ottimista” ha detto.