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Emiliano affonda le trivelle: «Il decreto interferisce con i nostri parchi eolici»
Il governatore pugliese contrario all’ok del governo Meloni alle concessioni di ricerca ed estrazioni di gas in marea 9 miglia dalla costa, anziché...
la polemica

Mezzogiorno, 10 novembre 2022 - 11:48

Emiliano affonda le trivelle: «Il decreto interferisce con i nostri parchi eolici»

Il governatore pugliese contrario all’ok del governo Meloni alle concessioni di ricerca ed estrazioni di gas in marea 9 miglia dalla costa, anziché da 12

di Lucia del Vecchio

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«Il decreto sblocca trivelle è una grave interferenza con i parchi eolici». Michele Emiliano non usa mezzi termini per affondare l’ok del governo Meloni alle concessioni di ricerca ed estrazioni di gas in marea 9 miglia dalla costa, anziché da 12. Obiettivo del governo è aumentare le concessioni nell’Adriatico per la ricerca e l’estrazione di gas italiano da fornire alle aziende a prezzi calmierati.

Adolfo Urso, neo ministro delle imprese e del made in Italy (così è stato ribattezzato dal governo Meloni il dicastero per lo sviluppo economico) lo aveva detto nei giorni scorsi in una intervista al Corriere: «Le nuove perforazioni aiutano le imprese. Il gas in più estratto sarà destinato per il 75% a loro». Ieri, il ministro ha anche ribadito che le proteste non fermeranno le decisioni del governo. «Andiamo avanti, è una urgenza», ha detto Urso. Ma il decreto sblocca trivelle non trova esattamente i tappeti rossi ad accoglierlo. Puglia compresa, dove al momento sarebbero quattro i permessi rilasciati per la ricerca di idrocarburi in mare (2 in Adriatico e 2 nello Ionio) e altre cinque le istanze per nuove trivellazioni in attesa delle autorizzazioni, di cui 4 in Adriatico e 1 nel golfo di Taranto.

Le motivazioni «tecniche» di EmilianoDopo le polemiche dei giorni scorsi, adesso è il governatore in persona a intervenire sulla questione. «Stiamo verificando, perché c’è un problema di interferenza molto grave tra quel decreto e diversi parchi eolici che sono stati considerati dal governo strategici», attacca Emiliano a margine della cerimonia inaugurale, a Bari, di “Amaranta”, il primo centro pugliese di accoglienza diurno per le vittime di tratta, alla presenza del ministro dell’Interno, Piantedosi. L’affondo di Emiliano, seppure mitigato dalla disponibilità a collaborare col governo, prosegue: «Quindi il governo ci deve dire se quelle aree sono destinate alla prospezione, quindi alla ricerca di nuovi pozzi e giacimenti, oppure – chiosa il governatore - se bisogna fare i parchi eolici. Noi, nella confusione che si è determinata tra il passaggio dal governo Draghi al governo Meloni – aggiunge il governatore della Puglia e vice presidente della Conferenza Stato-Regioni - intendiamo innanzitutto sapere qual è la priorità».

Emiliano spiega anche perché, secondo lui, l’idea del governo Meloni non sarebbe utile, e neanche sostenibile. «Teniamo conto – sottolinea - che anche se noi dovessimo estrarre tutto il petrolio disponibile nell’Adriatico, per esempio, avremmo la possibilità di soddisfare, tra molti anni, non più del cinque-sei per cento del fabbisogno nazionale con danni sia all’energia alternativa, cioè ai parchi eolici, sia al fondale marino, molto gravi. Non so se il gioco vale la candela». Per poi concludere: «Se il governo vuole confrontarsi con noi, che conosciamo bene la dotazione – dice Emiliano - siamo a disposizione».

Le associazioni vanno all’attacco. «Autorizzare nuove trivellazioni – tuonano Legambiente, Wwf e Greenpeace - sembra avere l’unico scopo di perpetuare e rilanciare la presenza e l’attività delle piattaforme offshore di estrazione degli idrocarburi scardinando gli attuali vincoli normativi a tutela dell’ambiente, delle popolazioni costiere e dell’economia del mare». Nella sostanza, per le associazioni, «un regalo alle industrie petrolifere estrattive, in primis all’Eni». L’Eni è l’unica al momento in Puglia ad avere la concessione per l’attività di estrazione di olio greggio per tre pozzi, al largo di Brindisi, non funzionanti, ma in parte produttivi. Nella relazione tecnica alla proposta di emendamento del governo al decreto Aiuti, si ci
ta il permesso alla coltivazione di un giacimento a largo di Brindisi già rilasciato alla società Northen Petroleum e attualmente sospeso.

10 novembre 2022 | 11:48

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