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Edizione del 09/11/2022
Estratto da pag. 1
Lombardia, a sinistra la solita guerra fratricida. Cottarelli out: «Moratti presidente? Impossibile anche allearsi»
Lombardia, a sinistra la solita guerra fratricida. Cottarelli out: «Moratti presidente? Impossibile anche allearsi»
No, non sarà l’economista e neo deputato del Pd Carlo Cottarelli a immolarsi nelle elezioni regionali lombarde in una guerra fratricida con il Terzo Polo. E non ci sarà nemmeno il ticket con Letizia Mratti come auspicato da Carlo Calenda.

Cottarelli stesso ieri ha spiegato al quotidiano La Repubblica che si sfila dalla corsa per la conquista del Pirellone; corsa che ha già due partecipanti certi: il governatore uscente Attilio Fontana, leghista, per il centrodestra, e appunto Letizia Moratti, ex Forza Italia ammaliata dalle sirene renziane e confluita in Azione-Italia Viva.

Il Partito democratico dunque arranca. Nonostante la sfida lombarda sia importante, nonostante appaia anche ai digiuni di politica che strappare il Pirellone nel 2023 al centrodestra sarebbe una importante conquista, i Dem preferiscono andare da soli e il Terzo Polo preferisce bruciare gli avversari incoronando subito una candidata rispettabilissima, certamente, ma controversa di sicuro a sinistra. Già sindaco di Milano, lady Moratti non può essere la bandiera del Pd, secondo molti. Lo dice la sua storia di donna forte del centrodestra milanese, un ruolo importante riconosciutele con la nomina ad assessore al Welfare al postio di Giulio Gallera da parte di Fontana, nel momento cruciale delle vaccinazioni anti Covid, quando la Lombardia doveva evitare l’ennesima brutta figura. Missione peraltro egregiamente compiuta da Moratti.

Cottarelli su questo anticipo di disastro ci mette del suo con parole chiare e tranchant. A inizio novembre aveva detto che era disposto a competere per la presidenza, ma ieri ha spiegato: «Al momento non ci sono le condizioni, dato che il Terzo polo ha annunciato sostegno per la Moratti», ha spiegato nell’intervista. Secondo l’economista, la Lombardia e l’Italia hanno bisogno di una alleanza «tra liberal democratici (il Terzo polo) e social democratici (il Pd)» ma se Calenda e Renzi presentano la candidatura di Moratti, tutto si rompe «per validi motivi vista la sua storia politica, anche recente». Esperienza alla guida del Welfare lombardo che le ha attirato critiche non solo dal Pd ma anche da Azione di Calenda.

Quindi non rappresenta, per Cottarelli, un simbolo di rinnovamento, di cambio di passo della Regione dopo la gestione Fontana e non sarebbe compresa, la sua candidatura, dall’elettorato.

Anzi, «è andata ancora di recente a parlare con Salvini – ha aggiunto Cottarelli –  ha cercato fino all’ultimo di avere il sostegno della destra, e quando all’ultimo ha visto che non ci riusciva, ha cambiato interlocutore».

mercoledì, 9 Novembre 2022 - 11:15© RIPRODUZIONE RISERVATA