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Edizione del 09/11/2022
Estratto da pag. 1
Emilia-Romagna, il Covid lascia 838 milioni di buco. L’assessore Donini: copriremo il rosso
I dati resi noti dalla consigliera Castaldini (FI): «Nessun rischio commissariamento»
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Un disavanzo di 838 milioni di euro. È il buco che emerge dai bilanci preventivi 2022 delle aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, secondo i calcoli portati l’8 novembre al question time in Assemblea legislativa dalla consigliera regionale Valentina Castaldini, capogruppo di Forza Italia. Una cifra enorme ma subito ridimensionata dall’assessore regionale alla Salute Raffaele Donini, «la cifra reale è meno della metà di quella fornita da lei e arriverà allo zero nei prossimi mesi», assicura l’assessore rispondendo a Castaldini, «non c’è nessun rischio di commissariamento».La partita dei conti della sanità è complessa ed è al centro di una commissione regionale ad hoc il 9 novembre, durante la quale Donini ha promesso di dare maggiori dettagli, anche se al momento si limita ad assicurare che «pareggeremo anche il bilancio 2022, con risorse aggiuntive del bilancio regionale e accantonamenti che avevamo messo in campo». Una risposta che non ha però tranquillizzato le forze del centrodestra in Assemblea regionale.

La tempesta perfetta Se ne parla da mesi delle difficoltà di far tornare i conti nella sanità, un problema che accomuna l’Emilia-Romagna alle altre regioni. Come noto c’è ancora in sospeso il nodo del ripiano delle spese sostenute per la pandemia e per la campagna vaccinale, a cui si è aggiunto da qualche mese quello dei costi energetici andati alle stelle. Insomma, una sorta di tempesta perfetta rischia di abbattersi anche su un sistema sano come quello dell’Emilia-Romagna che già l’anno scorso ha potuto ripianare un primo disavanzo dovuto alle spese Covid non rimborsate completamente, grazie ad un fondo accantonato al quale quest’anno non si potrà più accedere. Dall’estate in avanti non è mancata occasione in cui Donini, anche nelle vesti di coordinatore della Commissione Salute delle Regioni, e lo stesso presidente Stefano Bonaccini non abbiano rinnovato l’appello al governo perché trovasse una soluzione. Un mantra ripreso nei giorni scorsi all’indomani dell’insediamento del governo Meloni.

Tutti i buchi delle AuslL’8 novembre in aula Castaldini ha portato un po’ di conti. Ha ricordato che «nel 2021 i bilanci preventivi delle Ausl emiliano romagnole erano in negativo di 319 milioni di euro, oggi il buco di bilancio è di 838.004.875 euro». Un numero preciso, derivato dalla somma dei disavanzi delle aziende relativi «ai primi dieci mesi dell’anno, una voragine che deve essere riempita — spiega Castaldini —, e non possiamo pensare che il governo vari una finanziaria solo per colmarla». Secondo Castaldini non a caso la «parola commissariamento circola sempre più insistentemente anche nei corridoi della giunta». Dai numeri forniti da Castaldini emerge ad esempio che la sola Ausl di Bologna avrebbe un deficit di 134 milioni di euro, l’Ausl Romagna addirittura 197 milioni, l’area di Bologna (quindi con Sant’Orsola, Rizzoli e Imola) mette a segno un meno 245 milioni di euro. «La mia preoccupazione è che i servizi eccellenti, di cui ci siamo sempre giustamente fatti vanto, vengano erogati senza disservizi, ritardi o nella peggiore delle ipotesi annullamenti degli stessi», afferma l’azzurra. La cura delle persone e dei loro bisogni «deve restare il faro della nostra politica», ammonisce la consigliera.

Le opposizioni chiedono trasparenzaDonini come detto fornisce una versione molto meno drammatica della crisi, «pareggeremo anche il bilancio 2022», assicura e sottolinea che in Conferenza delle Regioni è passato il criterio che nessun bilancio regionale possa chiudersi in disavanzo a causa delle spese Covid e delle spese energetiche, il cui aumento a questi livelli «non era prevedibile». Castaldini però si chiede «come abbiamo fatto a recuperare 500 milioni dalla fine di ottobre ad oggi». Comunque, insiste, un «piano di rientro è necessario e servono nuovi modelli organizzativi». A puntare il dito contro i bilanci della sanità c’è anche la Lega. «Sia chiaro — sottolinea il consigliere Daniele Marchetti —, non accetteremo che
qualcuno provi a nascondersi dietro a un dito, rimbalzando le proprie responsabilità: la Regione, infatti, non può scaricare tutto sul governo centrale dal momento che ex dirigenti regionali parlarono di mala gestione delle risorse pubbliche a livello locale». «Da tempo — ricorda Marchetti — la Lega denuncia la necessità avere un quadro chiaro e trasparente della situazione, che finora non è uscito dalla giunta. Il 9 novembre, con la commissione congiunta Sanità-Bilancio, aspettiamo di sapere dai titolari dei due assessorati le intenzioni della Regione per chiudere in pareggio».

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9 novembre 2022 (modifica il 9 novembre 2022 | 06:47)

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