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Edizione del 04/11/2022
Estratto da pag. 1
Razzo cinese in caduta libera sulla Terra
il Capo del Dipartimento, Fabrizio Curcio, ha informato sull’evoluzione dello scenario atteso le componenti e le strutture operative del Servizio nazionale.
Il 5 novembre rientrerà in maniera incontrollata sulla Terra il razzo cinese Lunga Marcia 5B.

Lo stadio centrale del razzo è in caduta libera verso la Terra e rischia di schiantarsi sui centri abitati. Al momento non è possibile fare una previsione precisa sul luogo in cui cadrà, ma fra le tante zone abitate della Terra, comprese fra i 42 gradi di latitudine nord e i 42 gradi di latitudine sud, c’è pure la Calabria.

È il quarto rientro incontrollato di questo genere nel giro di circa due anni e mezzo, sempre a causa della controversa gestione dei lanci da parte della China Manned Space Agency (CSMA).

Il razzo ha  una massa di circa 23 tonnellate, ed è alto come un edificio di 10 piani, troppo grande per bruciare completamente nell’atmosfera, viene monitorato dalle agenzie spaziali e dalla protezione civile, a tal proposito si è tenuta ieri unariunione alla quale hanno preso parte l’Asi, (Agenzia Spaziale Italiana), un membro dell’ufficio del Consigliere militare della Presidenza del Consiglio, rappresentanti del Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, della Difesa – Covi e degli Esteri, Enac, Enav, Ispra e la Commissione di Protezione civile della Conferenza delle Regioni.

Nonostante la bassa possibilità che uno o più frammenti del lanciatore possano colpire il nostro Paese, il Capo del Dipartimento, Fabrizio Curcio, ha informato sull’evoluzione dello scenario atteso le componenti e le strutture operative del Servizio nazionale, nonché le Regioni interessate.

Sulla base degli ultimi dati forniti dall’Agenzia Spaziale Italiana, al momento la previsione di rientro in atmosfera è fissata in una finestra di incertezza compresa tra le ore 8.00 e le ore 10.00 (ora italiana) di oggi, 4 novembre. In questo periodo sono previsti 4 sorvoli del territorio italiano generati da due orbite, che andranno ad interessare le regioni Sardegna, Lazio, Molise, Puglia, Calabria.