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Edizione del 04/11/2022
Estratto da pag. 1
Briziarelli (Confindustria): «Abbiamo aziende eccellenti, vanno colte le opportunità di crescita»
Con una crisi in atto più volte definita “tempesta”, quello energetico non poteva che essere il tema portante dell’appuntamento annuale di Confindustria Umbria. Un passaggio che ha segnato il primo anno di mandato del presidente Vincenzo Briziarelli che nella relazione ha tracciato un quadro dell’attuale situazione che vede migliaia di imprese a rischio a causa delle quotazioni dei beni energetici. Lo spettro si chiama recessione, l’alternativa sono le opportunità da cogliere col Pnrr e grazie alle produzioni eccellenti. Ma con una visione nuova e un’azione congiunta che vede l’impresa sempre più punto focale del sistema sociale. Energie (In)sostenibili, il titolo dell’assemblea, tema ricorrente negli interventi, introdotti dal sindaco di Assisi, Stefania Proietti, centrale nella relazione di Briziarelli che ha parlato di “Paese dei No”. «Il problema energetico deriva dalle scelte che l’Italia ha fatto e soprattutto non ha fatto», ha detto. «Rispetto a Francia e Regno Unito sulle rinnovabili siamo indietro di 20 anni: noi diciamo “sì ma altrove”, un tipico concetto all’italiana». Sul caro energia, rivendicato il ruolo di Confindustria Umbria nell’aver portato all’attenzione, la scorsa estate, la drammatica situazione che a breve si sarebbe creata per le imprese a causa dei costi energetici. «Abbiamo incontrato i sindacati e la Presidente Tesei che ha poi portato il tema alla Conferenza delle Regioni: siamo stati i primi ad aver sollecitato un confronto interno e ad aver proposto un pacchetto di misure». Quindi l’analisi di un 2022 double-face, con l’andamento positivo dei primi sei mesi e il radicale peggioramento da settembre. «Lo shock energetico ha prosciugato le risorse aziendali – sostiene Briziarelli – e le condizioni di accesso al credito sono peggiorate. Le previsioni per i prossimi mesi sono di forte contrazione e in mancanza di risposte strutturali al caro energia molte imprese rischiano di passare un inverno drammatico». Restano fiducia e ottimismo cui Andrea Montremoli ha invitato ad attingere, citando il nonno: «Se non c’era la notte, Edison non avrebbe inventato la lampadina». Un concetto che Briziarelli aveva anticipato quando ha invitato a guardare anche alle opportunità di crescita presenti e da sfruttare al meglio. «Abbiamo aziende e filiere con prestazioni eccellenti, in vari settori, con importanti progetti di sviluppo». Anche con riferimento al Pnrr, all’attuazione regionale dei fondi europei, alle chance offerte dalla trasformazione digitale, dall’economia circolare (vedi polo chimico di Terni) e dalla rivoluzione della mobilità. «Può essere un’occasione di sviluppo». Briziarelli ha poi parlato di cambio di prospettiva, di modello di impresa in fase di cambiamento. «Fattori come economie di scale, logistica, distretti, rispetto ai quali eravamo in affanno, non avranno più la stessa rilevanza», dice. «C’è un cambio di visione aziendale che lega il valore economico ai valori umani ed ambientali, e l’Umbria è percepita come una terra che vive e comunica la nuova prospettiva in maniera esemplare. Lavorare qui può essere un valore aggiunto». Quindi un passaggio sui sindacati, con un invito a cercare “relazioni industriali intelligenti”, e uno sulla burocrazia: «Per il via libera a un impianto fotovoltaico per autoconsumo servono sei mesi quando l’autorizzazione dovrebbe arrivare per corriere espresso». E ancora cuneo fiscale e reddito di cittadinanza, tema ripreso anche dal presidente nazionale Carlo Bonomi: «Le politiche attive vanno potenziate, vanno bene strumenti di contrasto alla povertà ma a patto che funzionino e il reddito di cittadinanza non va». «Siamo una comunità e dobbiamo occuparci di tutti, le promesse elettorali sono legittime – ha detto con riferimento al nuovo governo - ma oggi l’emergenza nazionale è l’energia». Nel suo intervento, la governatrice Tesei ha garantito una Regione sempre presente al fianco delle imprese, annunciando di aver chiesto al governo di trasformare parte del Pnrr in un recovery fund energetico. «Riconvertirne una parte per sostenere la spesa energetica è
doveroso e possibile senza stravolgere le missioni». La presidente ha condiviso il cambiamento di visione aziendale: «Un obiettivo comune per rendere l’Umbria attrattiva per fare business, lavorare e vivere».
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